Maurilio Riva,RBT9 scrittore cellulare

Umane r/esistenze Scrittori in erba

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RBT9, scrittore cellulare

Durante una delle mie presentazioni di “2022 Destinazione Corno d’Africa” ho conosciuto Roberto Bernocco, prolifico scrittore (al) cellulare di letteratura sci-fi. È accaduto in trasferta, al “Garibaldi” di Bra (Cn), locale a più facce: caffetteria, vineria, gustoso ristorante e, quando occorre, sede dell’omonima associazione culturale.

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L’antica osteria Garibaldi, tornata a nuova vita sotto l’egida prestigiosa del nome originario, è anche la storia culturale di Bra: Velso Mucci e Giovanni Arpino vissero in questo luogo molta parte della loro vita artistica e della loro intensa vicenda umana.

Nei locali del “Garibaldi”, in forte concordanza di temi con il mio libro, erano esposte le opere africane di Donatella Ribezzo, pittrice “animalier”. Come recita il testo di accompagnamento dei suoi lavori «lo sguardo della pittrice cerca l’abitante di primitive terre lontane, l’animale selvaggio come la natura lo ha creato. I colori disegnano le nobili forme, tratteggiate con sapienza grazie a studi anatomici, mentre gli occhi si fanno specchio della profondità interiore dell’essere, la cui nobiltà è esplorata con indagine realistica e descrittiva».

L’immagine avanzante di un rinoceronte esemplificava con il suo corno a punta l’avvenuta osmosi fra pittura e letteratura. Appeso alla parete della

3.jpgsala riunioni, proprio alle mie spalle, presiedeva l’incontro con grande autorevolezza.

Indagando in seguito nel sito della pittrice torinese ho scoperto altri solidi legami di affinità.

Roberto, lui pure in sintonia con i contenuti del mio romanzo, con poche battute mi ha incuriosito al punto tale che – avendolo io stesso sollecitato con alcune domande – siamo finiti a parlare, senza nessuna contrarietà, dei suoi libri, degli argomenti che trattano, dell’editore presso cui sono stati pubblicati e della modalità assai singolare della sua scrittura.

Ci siamo scambiati gli indirizzi reciproci e, una volta a casa, sono andato subito a curiosare sul web. Le prime impressioni sono state confermate e, subito,ho pensato che ne avrei scritto qualcosa.

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Roberto Bernocco ha 43 anni, una moglie e un figlio – Luca, che ha nove anni – e un impiego da 18 anni come informatico, occupandosi di materia fiscale e contabile, presso la Provincia di Cuneo e, soprattutto, è il primo autore italiano ad avere scritto tutto un libro con il cellulare: un romanzo di fantascienza (Science Fiction, abbreviando: sci-fi, ndr) 384 pagine scritte utilizzando il sistema T9 di un Nokia 6630.

Roberto ha iniziato a scrivere l’8 gennaio 2007, specie nei tempi morti dei tragitti per andare e tornare dal lavoro: essendo impiegato a Cuneo e, abitando a Bra, gli occorrevano almeno tre ore di viaggio al giorno.

Scrive in italiano corrente dividendo il suo manoscritto in brevi paragrafi, 4/5 paragrafi al giorno (“Compagni di Viaggio” e gli altri due romanzi del ciclo, una trilogia, ne contengono circa 140) che salva sul telefonino per scaricarli su un normale p.c. di casa e poterli rileggere, “montare” ogni paragrafo nel word processor, infine impaginare e correggere.

Quando si è sparsa la notizia che avesse scritto tutto il volume con il telefono cellulare, durante i viaggi quotidiani in treno, Roberto è stato intervistato da “Le monde”, da giornali olandesi e spagnoli e addirittura da una radio colombiana.

Le téléphone portable peut aussi servir à écrire un livre

Un italiano escribe una novela de 384 páginas con su móvil

Publican el primer libro escrito en un teléfono móvil

 

Italiaan schrijft roman op gsm

 

Queste meravigliate titolazioni risalgono al 2007 e Roberto aveva completato e reso pubblico il suo primo lavoro. Tuttavia, è bene sapere che in questi anni il tempo non si è fermato e, mentre la nostra editoria guarda con sospetto alla multimedialità, in Giappone i romanzi su cellulare, Ke-tai shousetu, appassionano e diventano tanto popolari da essere trasportati in formato cartaceo e scalano le classifiche dei libri più venduti.

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Il cellulare, nelle sue forme sempre più sofisticate, come vero e proprio “medium” (mezzo) cioè strumento su/con cui scrivere, dispositivo su/con cui leggere e, perciò, non soltanto predisposto a comunicare, trasmettere e propagare voci, parole, immagini e suoni.

I testi sono scritti ad hoc da autori dai 15 ai 25 anni che realizzano vere e proprie opere al cellulare. Come quello di Rin, nome d’arte di una scrittrice giapponese ventunenne, che ha firmato la prima “cellphone novel” di successo, dal titolo If you: un’opera letteraria scritta e letta con/su il telefono cellulare, lunga poco più di cento pagine se trasposte “in formato cartaceo”, ha avuto in Giappone 400.000 lettori ed è stato il quinto romanzo più letto nel 2007. Il genere letterario del “cellphone novel”, che la scrittrice stessa ha detto essere stato utile alla sua prosa veloce, dal vocabolario modesto, ha trovato terreno fertile in Giappone, la patria dei manga, dell’alfabetizzazione testo-visiva e del più alto numero di lettori di quotidiani al mondo.

Accanto a questo fenomeno giapponese, in parallelo si è “sviluppata” la eLiterature (Letteratura elettronica) ovvero una forma espressiva per cui informatica e tecnologia non rappresentano solo il supporto ma anche lo strumento stesso della creazione delle opere.

La eLiterature apre nuovi scenari sugli sviluppi del binomio cultura-tecnologia. Nessun contenuto ha origine sulla carta per poi essere trasferito in digitale. I testi della eLiterature nascono già elettronici, arricchiti da audio e video[1]. Negli ultimi tempi l’interesse si è acceso anche da noi e, in gennaio, al Palazzo delle Arti di Napoli si è tenuto il convegno “Officina di Letteratura elettronica”, primo incontro internazionale che fa il punto sulla situazione in Italia.

Di tutto ciò ne parla perfino “Il Corriere della Sera” in un recente articolo di Alessia Rastelli.

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Negli Usa, accanto alla “eLetteratura”, si sta clamorosamente affermando la e_lettura, con trasformazioni imprevedibili: è già arrivata a coprire il 18% dell’intero mercato mentre in Italia resta al lumicino dello 0,5%.

Roberto racconta di sè: «Tutto nasce dalla grande passione per la fantascienza e quello che ci gira intorno. Con un gruppo di amici ho messo in piedi il progetto “Faith Empire” (Concilio delle fedi, ndr), un “gioco di ruolo” ambientato in un mondo fantastico e in un futuro remoto: un enorme lago tumultuoso dalle cui profondità fuoriescono idee, storie, immagini, che prendono forma grazie alle molte persone che oramai ruotano per la realizzazione di diversi progetti editoriali. Quando si è trattato di provare a buttare giù il testo del manuale, ho deciso di provare io a stendere una sceneggiatura più dettagliata possibile. Così ho iniziato a scrivere nei ritagli di tempo: alla posta, dal medico, dovunque ci fosse una coda dietro cui aspettare, ma soprattutto in treno durante il viaggio per andare e tornare dal lavoro. “Compagni di viaggio è nato così».8.jpg

La molla per continuare gliel’ha data un amico che, letto il primo capitolo, lo spronò a continuare. Gli ci sono volute 17 settimane per completare il libro, probabilmente il primo al mondo a essere stato scritto con queste modalità.

Si trattava ora di trovare un editore poiché “si scrive per essere letti” e, qui, Roberto entra nel girone infernale di cui ha aspra dimestichezza ogni autore esordiente. Invia il “telefonoscritto” a decine di editori e si ritrova con un pugno di mosche in mano: molti silenzi, qualche risposta di rifiuto o proposte del tipo “Noi lo pubblichiamo ma il libro lo paghi tu…”. Che fare? Tramite il passaparola di un amico, entra in contatto con Lulu.com, portale di stampa digitale print on demand (pod), la cui scoperta gli ha dischiuso il mondo dell’editoria autoprodotta.

Roberto continua a spiegare: «Il procedimento è facile e veloce. Basta registrarsi sul sito, caricare il proprio testo e creare la veste complessiva del libro: impaginazione, copertina, formato e prezzo. Qualche minuto e il volume è pronto per essere venduto, sia in digitale che in formato stampa. In quest’ultimo caso il libro arriva dritto dritto a casa del cliente. Pubblicare un libro con Lulu ma in totale autonomia è un po’ come scrivere il proprio blog. Nessuno pensa di raggiungere milioni di persone con il blog, ci basta il nostro pubblico a cui interessa proprio a quel che scriviamo. Con Lulu si bypassa l’editore tradizionale e ci si rivolge direttamente al lettore, con la possibilità di fare tutto quello che vogliamo, come fornire anteprime, fare prezzi scontati, scegliere la carta e il formato del libro. Questa libertà ti costringe a muoverti da imprenditore poiché in Internet cresce la concorrenza ed è più difficile farsi notare. Non sei più uno scrittore e basta e lo sarai sempre di meno, devi essere perciò l’agente letterario di te stesso».

Lulu – leader di mercato del self-publishing, vincitore del Premio web 2.0 come miglior sito di libri – nasce nel 2002 per iniziativa di Bob Young, imprenditore e informatico canadese. Secondo i dati forniti dall’azienda il sito, in Italia, ha avuto un grande seguito e una settimana dopo il lancio, nell’ottobre 2006, già contava 630 nuovi autori. L’Italia è il paese degli scrittori per eccellenza: partiti nel 2006, in un solo anno sono stati prodotti 7200 libri in poco più di 12 mesi e con i tassi di crescita avuti dal 2007 al 2008, il numero di utenti registrati è aumentato del 61,8%, i libri pubblicati del 70,5% mentre quelli venduti del 111,6%.9.jpg

Bob Young ha sostenuto in diverse occasioni: “per noi il successo non è fatto da 100 libri che vendono 100 mila copie, ma da 100 mila libri che vendono 100 copie ognuno”.

Lulu si è sviluppato, a livello mondiale, a una media di 5-10 mila registrazioni a settimana, ha al suo attivo oltre 1.1 milioni di titoli pubblicati, con oltre 8.000 nuovi titoli aggiunti ogni settimana, creati da persone provenienti da oltre 80 diversi paesi. Lulu, con una community di oltre 2 milioni di iscritti, sta cambiando il panorama editoriale.

Gli autori che pubblicano con l’editore canadese online rimangono in possesso dei diritti delle proprie opere e sono liberi di ripubblicare la medesima opera con case editrici tradizionali.

Roberto Bernocco dispone di una fantasia assai fervida e i suoi progetti di scrittura si diramano su plurimi fronti: al primo romanzo ne sono seguiti altri 4 e un nuovo testo è in corso di stesura. Ha una decina di trame, una collana di racconti, intitolata “Nati lo stesso giorno”, che narra le vicende e gli intrecci di sette persone, generate appunto – nell’ambientazione di “Faith Empire” – nel medesimo giorno. E altre tre storie, sempre di fantascienza, slegate dall’ambientazione del gioco di ruolo.10.jpg

Per fare fronte a questa mole di lavoro e aumentare la personale produttività, Roberto ha deciso di passare a un cellulare con la tastiera estesa “visto che ora per la stesura impiego due, tre mesi per circa settantamila parole”.

Come si può evincere dagli argomenti che Roberto sviscera nelle sue opere, la sua passione è la fantascienza, genere definito ormai in declino, che secondo lui può riservare ancora tante sorprese e risponde in questo modo alla domanda – spingersi nel futuro può essere il modo migliore di lottare per cambiare il presente? rivoltagli da un intervistatore: «Più che un modo per lottare, può essere uno strumento di denuncia di quello che la sensibilità dell’autore può percepire dalle piccole cose che avverte nel suo presente. La fantascienza è sempre stata un pretesto per esorcizzare le mie paure e speranze. Alcune posizioni oltranziste, contrarie al dialogo, non mi lasciano ben sperare in un futuro di pace e di accettazione delle differenze etniche e culturali. Se uno guarda con attenzione la storia dell’umanità, il genere umano è diviso tra alte aspirazioni e bassi istinti primordiali e si altalena tra gli uni e gli altri, spesso con risultati poco edificanti. Non mi sento di essere ottimista nei confronti dei miei simili, ma spero che questo piccolo seme possa, magari, far ravvedere qualcuno sulle scelte per il nostro futuro».

Per questo Roberto ha posto in esergo a “Compagni di viaggio” l’allusiva dedica:

A mio figlio,

che viva un futuro migliore di quello che ho immaginato.

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Chi fosse interessato alla lettura dei suoi libri scritti al cellulare può acquistarli, sia sul sito Internet www.lulu.com sia in alcune “tradizionali” librerie del territorio come “Il delfino” e “Premiata libreria Marconi” di Bra, la “Incontro” di via Mandelli ad Alba e “L’ippogrifo” di via Nizza, a Cuneo.

Lulu garantisce che priorità assoluta dello staff italiano è quella di offrire ai propri autori, quanto prima, l’accesso alla distribuzione tradizionale e alle 7000 librerie, dalle piccole alle grandi, presenti sul territorio nazionale ma si deve ammettere che l’importante obiettivo è lungi dall’essere concretato.

Compagni di viaggio” è un romanzo ambientato nell’Anno 2600: sul pianeta Terra sono riunite le più alte cariche religiose delle principali fedi diffuse nella Galassia conosciuta. Dopo aver sconfitto in un’epica battaglia le più potenti corporation industriali della Galassia i capi religiosi si unificano in un’organizzazione permanente, battezzata Concilio delle Fedi, che avrà potere assoluto su tutto l’universo. Nel frattempo, su una astronave prigione, in viaggio verso il bagno penale su Charon V, cinque sconfitti, cinque prigionieri, tentano un’improbabile fuga, per sfuggire al loro destino di morte.

Ho voluto leggere il testo per rendermi conto della fondatezza dell’intreccio narrativo e della qualità della sua scrittura.

Se non sorgono dubbi sulla stoffa del narratore che si palesa tutta e sul plot del romanzo che è avvincente e persuasivo, non voglio celare quanto sia tassativo agguerrirsi di una maggiore pignoleria per le trascuratezze lessicali e la sintassi più che approssimativa. Il romanzo documenta uno scarno vocabolario, la ripetitiva utilizzazione – a distanza ravvicinata – dei medesimi lemmi, l’insistente impiego di avverbi come “allora” e ”poi”. Da ultimo, un uso spesso erroneo della punteggiatura e un ricorso inappropriato alla “d” eufonica.12.jpg

Un linguaggio insomma più somigliante ai pur lodevoli fumetti di “Lanciostory” che alla “Graphic novel”, meno ancora al romanzo di sci-fi.

Roberto sa di essere, prima che scrittore, soprattutto un soggettista e, aggiungo io, fantasioso e provetto. Riconosce di poter sbagliare e l’ammissione è già, come lui stesso afferma, un primo passo per cercare di migliorare. Tuttavia, sebbene abbia passato al setaccio tutto il testo in collaborazione con altri, fino ad arrivare alla seconda edizione del romanzo, l’impegno profuso non è stato sufficiente. Urge correre ai ripari e predisporre una terza edizione, altrimenti sarebbe “un vero peccato che svilirebbe il suo pregevole testo” come una lettrice gli scrive in un post.

Per i romanzi in corso d’opera Lulu.com gli viene in soccorso un’altra volta – se Roberto se ne vorrà servire – poiché nel 2011 ha deciso di introdurre servizi di editing specifici in Italia e in italiano e ciò faciliterà senza dubbio la soluzione di queste carenze.

Di tutto ciò e di molte altre cose, vorrei segnalarvi il sito su cui potrete trovare tutto, ma proprio tutto su Roberto Bernocco: http://faithempire.com.

Maurilio Riva




[1] = Che è poi ciò che fa un normale blogger: questo stesso testo ne è un esempio

concreto.

Maurilio Riva,RBT9 scrittore cellulareultima modifica: 2011-02-18T19:22:53+01:00da mangano1
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