Il fuoco come una tragica via di fuga:dalla povertà, dai matrimoni forzati, dagli abusi che sono spesso il destino delle donne afghane.Al ‘Burning Center’, il centro ustionati annesso all’ospedale regionale di Herat, ogni posto letto occupato da una donna parla da sé.Arse vive, per amore, per gelosia, per liberarsi semplicemente dalla condizione di essere donna.
L’unica soluzione ad un’ esistenza di oppressione per queste donne rimane il suicidio dandosi fuoco, suicidio che diventa un grido di accusa nei confronti del marito e di tutti coloro che lo hanno assecondato o aiutato nel perpetrare le violenze. Per queste donne afghane, ma anche per quelle di altri paesi, come l’Iran, in cui questa pratica di suicidio è diffusa, le donne valgono così poco che non hanno voce in capitolo sull’educazione dei figli e su tutto ciò che riguarda la famiglia per non parlare delle proprie scelte, per cui possono disporre dell’unica cosa che è solo loro: la vita.
I casi più inquietanti dell’Ospedale di Herat sono rappresentati , però , dagli omicidi camuffati da suicidi. Il personale dell’ospedale casi recenti di donne picchiate dai mariti o dai suoceri , che hanno perso conoscenza e si sono risvegliate in ospedale piene di ustioni perché spinte in un forno o date alle fiamme.
Per le poche donne che sopravvivono alle ustioni , autoinflitte o procurate da parenti che siano l’esperienza gli cambia completamente la vita. Alcune si rivolgono ad avvocati raccomandati dall’ospedale e chiedono il divorzio. Purtroppo molte di loro rimangono nella condizione di sottomissione.
FONTI:
http://www.youtu.it/i-suicidi-delle-donne-in-afghanistan/1239
http://pensierimadyur.blogspot.com/2011/01/le-donne-afghane-scappano-dal-loro.html
http://www.blitzquotidiano.it/ladyblitz/afghanistan-donne-fuoco-524168/
