L’autoritratto di Ali Ferzat che ringrazia i suoi aguzzini

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L’autoritratto di Ali Ferzat che ringrazia i suoi aguzzini

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Gli hanno spezzato le mani, ma non ne hanno domato lo spirito. Il vignettista siriano Ali Ferzat, la cui storia potete leggere su baruda.net (da cui abbiamo preso la vignetta) ritrae se stesso e manda un cordiale messaggio ad Assad e i suoi uomini: il re è nudo. Ferzat ha sintetizzato spesso nelle sue vignette l’ottusità e l’uso della repressione del regime siriano. Giovedì mattina cinque uomini armati e mascherati si sono presentati al suo studio, lo hanno trascinato via e picchiato con calci, pugni e manganelli. Per fargli capire meglio il motivo di questa aggressione, gli hanno spezzato le mani. Forse, fosse stato un po’ meno conosciuto, non lo avrebbero neanche graziato con questo avvertimento. Forse potrebbe far parte delle, usando le stime più caute, circa duemila vittime tra attivisti, critici e dissidenti siriani in questi mesi di proteste contro il regime di Bashar al-Assad.

MONDO
Dopo il bunker e la buca, da Tripoli a Sirte. Parigi: «Gheddafi è lì». E Londra bombarda

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Ancora una volta è circondato, ci siamo. A parlare questa volta non sono i ribelli, ma l’Eliseo. Gheddafi si troverebbe secondo Parigi nascosto nella usa cittò natale, Sirte, e non a Tripoli. Nel dubbio comunque gli aerei britannici hanno bombardato la città preparando l’avanzata dei ribelli. Un’altra giornata di caccia all’uomo, mentre la situazione resta volatile e gli scontri a fuoco un po’ ovunque non si fermano. I ribelli puntano ora sulle roccaforti del regime, tentando di eliminare le sacche di resistenza dei lealisti. Oggi hanno assaltato Abu Salim, un quartiere della capitale dove i fedeli del raìs avrebbero armi pesanti. Ma anche se i ribelli hanno la meglio sul controllo del territorio, poco possono contro i tanti cecchini che sparano dai tetti.

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Il regime spezza le mani ai vignettisti … un macabro déjà vu
25 agosto 2011
baruda
L

Una vignetta di Ferzat
E’ (fortunatamente non dobbiamo parlare al passato) un vignettista molto famoso, un 61enne dotato di mani d’oro e intelligenza fine …

Ed ecco le sue mani e il suo volto, dopo il pestaggio
Ali Ferzat, questo il suo nome, è nato nella città di Hama in Siria  (che passa alla storia per il massacro del 1982 e poi quello dei primi giorni del Ramadan di quest’anno) ed ha una lunga storia da caricaturista politico, espulso dal partito Baath qualche decennio fa.  Una matita che non ha mai smesso di esser arma: il primo periodico indipendente (al-Domari) della storia della siria baathista, da lui fondato, è riuscito a sopravvivere meno di tre anni … chiuso con la forza nel 2003, sotto l’attuale presidente.

Ieri, dalla piazza della Moschea Omayyade di Damasco è stato catturato da alcuni uomini armati.
Oggi, come un Victor Jara mediorientale, è stato ritrovato: il suo corpo pestato a sangue è stato lanciato da una macchina in corsa, sull’autostrada che unisce Damasco al suo aereoporto (una trentina di km d’asfalto che tagliano l’oasi della Ghuta).
Ha il cranio fratturato e le braccia rotto: l’accanimento sulle sue mani e le sue braccia rivela senza troppi giri di parole le intenzioni dei suoi picchiatori.
Almeno è vivo … e presto le sue mani saranno di nuovo in grado di schiaffeggiare il regime.

Questa è la Siria di Bashar, quella che qualcuno crede baluardo antimperialista e antisionista…
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Il suo sito continua ad essere oscurato.

L’autoritratto di Ali Ferzat che ringrazia i suoi aguzziniultima modifica: 2011-08-27T16:08:51+02:00da mangano1
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