Armando Todesco, Quanti euro per l’Abruzzo?

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Quanti euro per l’Abruzzo?
 
Mi giunge la notizia che le zone delle 5 Terre liguri sconvolte dall’alluvione del 2011 si stanno sistemando .
La soluzione gli abitanti l’hanno trovata solo nel loro lavoro ,nella loro passione e nella loro voglia di mettere in piedi le cose che erano state distrutte durante l’alluvione ,indipendentemente dallo sforzo e dall’aiuto dello Stato .
Vicenza  allagata nel 2011 dall’invasione del Bacchiglione si e’ tirata fuori  e ora sembra che niente sia successo .
Anche qui  il lavoro dei miei concittadini ha salvato il lavoro  e la citta’.
36 anni capito’ il terremoto  del Friuli per ben 2 volte anche a settembre oltre che a maggio.
Ma quello che e’importante e’ che dopo tutto ,i luoghi del terremoto vennero ricostruiti  .
Perche?
Per il lavoro dei friulani e la loro voglia di uscirne da soli .
Nel 1966 ci fu  l’invasione dell’acqua a Firenze e come e’ noto ci fu una mobilitazione internazionale anche con l’assenza dello Stato . 
Nel 1968 ci fu il terremoto del Belice e mi pare che  ancora le cose rimangono a livello delle  case spostate solo dai siti originari .
I belicesi vivono ancora nelle case prefabbricate nei tempi successivi al terremoto.
Nel 1951 il Polesine venne  coperto da oltre 1 metro e mezzo d ‘ acqua del Po .
Nel 1952 pero’ gia’ i paesi erano asciugati e negli anni dopo i danni sono stati  sistemati .
Potrei continuare con Longarone del 1963 ,che e’ oggi un paese che rivive  dopo la tragedia del Vajont.
 
Da tre anni assistiamo invece ad un balletto a favore di ulteriori aiuti all’ Aquila insieme a manifestazioni pubbliche .
In Abruzzo  il governo ha costruito le case sia pure prefabbricate a costo zero  per gli abitanti e chi non ha potuto essere sistemato in questo modo ora gode ,dal terremoto, di un posto dignitosissimo in un albergo nella zona del mare e non spende una lira da anni .
E’ vero che c’è la solitudine in questo caso ,ma cosa si vuole allora?
I soldi dati e le iniziative create  non sono  bastati pero’ per dare un primo livello di soddisfazione agli  abitanti che aspettano ora che lo stato sborsi altri miliardi di euro per continuare la ricostruzione della citta’,come abbiamo visto alcuni giorni fa  nella trasmissione di Vespa .
 Cosa vogliono gli aquilani?
Noi da osservatori degli ambienti e pur non essendo mai stati a L’aquila ci facciamo le seguenti  domande .
Si ha l’impressione che aspettino e aspettino per costringere lo Stato affinche’ gente  esterna ,costruisca per  loro la casa in citta’ .
E quando pensano succeda questo?
Si ha l’impressione anche che, esagerando, vogliono poi anche il conto corrente in banca e forse anche le maniglie d’oro, in seguito come motivo di rivendicazione, sempre pagate dagli italiani .
E non mettiamo niente dalla parte del lavoro volontario e dell’intraprendenza dei singoli abruzzesi ?
 Credo che gli abruzzesi  devono mettersi  in testa che se si vuole , un qualcosa deve essere mezzo anche  da parte loro e non basta andare a Roma che e’ anche li’ vicina ,come  e’ stato  dimostrato nei casi sopracitati  .
In fondo la lezione che ci viene e’ che bisogna fare tesoro dei soldi dello Stato coniugando questi con il lavoro e con l’ iniziativa personale ,senno’ gli abruzzesi sembra che chiedano soldi per avere gli stili di vita del nord  ,ma quando si tratta dell’impegno personale  e collettivo ….
 
Armando TODESCO 
Associazione Hoana Gryniuk per gli studi sugli ambienti
 
 
 

Armando Todesco, Quanti euro per l’Abruzzo?ultima modifica: 2012-04-25T20:07:36+02:00da mangano1
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