Venti di guerra in M.Oriente .E l’Italia ?
Non passera’ ancora molto tempo prima che il governo israeliano prenda una decisone militare sulla questione del sito e sulle sue potenzialita’ nucleari che da tempo l’Iran sta organizzando sul suo territorio e che Israele percepisce come un grande pericolo ,non senza ragioni, per la sua sicurezza .
Gia’ il governo di Gerusalemme ha mandato un ultimatum a Teheran dicendo di bloccare qualsiasi iniziativa ulteriore che aumenti la pericolosita’ nucleare del sito in questione .
Conoscendo la determinazione degli ebrei e sapendo che si muovono molto all’oscuro e senza dire niente ,sia nei casi di uccisioni individuali sia nei casi macro politici ,forse tra qualche settimana in silenzio ci sara’ l’attacco di Israele all’Iran contro la base nucleare iraniana .
Se cio’ avviene ci sara’ anche la reazione dell’Iran e sara’ la guerra .
Non sara’ una delle solite guerre tra arabi e palestinesi contro Israele dal 1948 dopo che la diplomazia internazionale ha deciso sotto sotto di dare un territorio in Palestina agli ebrei come indennizzo dello sterminio in parte riuscito degli ebrei tentato da Hitler .
Come sempre ,accadra’ che gli Stati Uniti ,che sono gli unici che potrebbero mettere pace tra i due contendenti ,saranno costretti a mettersi a fianco degli ebrei in quanto negli USA questa comunita’ e’ molto potente per i finanziamenti alla campagna elettorale e per il numero dei voti ai candidati alla Casa Bianca .
Se Obama rifiutasse di appoggiare l’attacco la comunita’ ebraica non appoggerrebbe piu’ Obama e a novembre Obama non sara’ rieletto .
In questo quadro l’Italia cosa fa ?
Facciamo il punto della situazione dei risultati del nostro ministero degli esteri negli ultimi mesi col governo tecnico .
Finora i risultati piu’ importanti dell’attuale ministero e’ essere riuscito a portare a casa qualche rapito, in giro per il mondo , concedendo il solito riscatto e aver addolcito la questione dei due maro’ italiani accusati dagli indiani di aver ammazzato due pescatori indiani in acque internazionali .
Ai nostro occhi per la posizione che l’Italia ha nel mondo questi risultati sono troppo pochi .
Ci risulta poi che da tempo ,ormai da decenni ,che la politica estera italiana sia fatta di niente ,di piccolo cabotaggio anche quando al ministero c’era Frattini ,ma anche quelli di prima tra cui Fini che non ha mai concluso niente di importante.
(Ricordo a titolo di confronto che i due punti alti dell’Italia in politica estera in cui l’Italia ha contato qualcosa in sede internazionale risalgono al 1965 quando A.Fanfani ha avuto l’ incarico di presidente dell’assemblea al Palazzo di Vetro e il fatto di Sigonella nel 1985 quando Craxi presidente del consiglio con ministro degli esteri Spadolini fermo’ Reagan ).
Per il resto ci siamo chiusi tra le Alpi e Lampedusa,senza occuparsi del nostro spazio vitale che va da Gibilterra a Suez e oltre.
Viene narurale la domanda :a cosa serve la Farnesina se non riesce a dare una linea e una posizione da protagonista all’Italia sia pure di media potenza mediterranea?
Di fronte comunque agli scenari mondali non basta che il ministero degli esteri si pavoneggi in televisione per parlare bene dei suoi risultati come detto sopra ,ma deve muoversi a livello globale con incontri con Israele e con l’Iran per avvicinare i due nemici.
E’ necessario che l’Italia si muova immediatamente in Europa (Parigi, Berlino e Mosca) con consultazioni per arrivare a una posizione comune sul tema .
E se non si riesce a fare qualcosa insieme l’Italia puo’ andare avanti anche da sola:il Medio Oriente e’ troppo vicino a noi e fa parte del nostro spazio politico -commerciale .
In seguito si potra’ anche andare negli Stati uniti e parlare con la loro diplomazia.
Ministro Terzi ,
lasci i piccoli problemi del suo ministero a un suo segretario e si muova con determinazione per evitare un conflitto che ,visto il peso dei contendenti ,le forze in campo e le finalita’ ,potrebbe essere importante anche per noi italiani .
In fondo si tratta di decidere con le atomiche chi e’ piu’ forte militarmente nel M.O..
Pio XII nel 1939 diceva la guerra si sa come inizia e non si sa come finisce perche’ nella fattispecie si sa come si attacchera’ il sito ma non si sa come e di che tipo sara’ la risposta.
Si puo’ dire che anche oggi e’ come nel ‘39 e quindi non si lasci passare altro tempo .
Armando TODESCO
Inzago,Milano 15.8.2012