Domenico Porzio, Franco Marcoaldi, LO SMERALDO di Mario Soldati

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MARIO SOLDATI, Lo smeraldo, Oscar Mondadori

ristampa

ALL’EPOCA DELLA PRIMA EDIZIONE Domenico Porzio scrisse del libro

Questo sorprendente romanzo di Maio Soldati è il delirante resoconto di una immaginaria discesa nei catasfrofali inferni del fututo; rd è pure una confessione spietata delle possibilità di male che ogni uomo rinserra, ed esplica, quando non si rassegna ad accettare la vita come un semplice atto di umiltà: Lo smeraldo, la metaforarica gemma che intitola il romanzo, viene promesso al protagonista (uno scrittore italiano che si trova per lavoro negli Stati Uniti con la moglie) da un misterioso e luciferino personaggio, il Conte Cagliani, nel corso di un casuale, e tuttavia quasi predestinato, incontro nel Village di New York. Già da questo avvio in una atmosfera stregata – una fredda notte di pioggia, tra i funebri graffiti del subway – dominata dall’enigmatico Conte, il lettore ha la certezza di trovaarsi alla presenza di un coinvolgente congegno narrativo. Lo scrittore, obbligato dall’eccezionalità delle circostanze, finisce per stringere un patto diabolico col vaticinate Tentatore. Il premio legato al sicuro ritrovamento della pietra preziosa, sarà la giovinezza rivisitata dall’amore; ma il prezzo consisterà nella perdita della personalità e in uno straziante viaggio nel futuro. Tra sogno e realtà tutto si avvera. Lo scrittore, ansioso sia di ritrovare un perduto e struggente volto di donna, sia di conoscere il destino riservato, dall’avvenire, ai suoi figli, diventa schiavo dei demoni nascosti nel suo cuore i quali lo obbligheranno, tra amare avventure, wd imolare all’egoimo ed all’ipocrisia un suo figlio. La tematica è vasta: la scoperta e il tradimento della paternità; la visione di un mondo governato da spietate dittature militari e separato in due zone di potere da una programmata distruzione atomica; Roma ed il territorio circostante ridotti ad un cumulo di rovine; la Chiesa in balia di due Papi; la degradazione di ogni valore famigliare, spirituale e sentimentale; il tutto in un racconto insolito per la sua sincerità, violenza fino alla profanazione.

Adesso FRANCO MARCOALDI su ” Almanacco dei libri di REPUBBLICA”, sabato 14 luglio 2008 ha scritto

libri di Mario Soldati rientrano in quella ristretta tipologia di letture che si vorrebbe sempre incrociare per caso sulla propria rotta…. Ne ho avuto l’ennesima conferma passando l’ultimo week end assieme a LO SMERALDO… qui la proverbiale versatilità dello scrittore torinese si incentra su un plot in apparenza” fantascientifico”,a mentre il futuro in cui il narratore viene catapultato dalla profezia di un mago che gli paventa l’incontro con un favoloso smeraldo, appartiene semmai al regno dell’onirico, del visionario. Così come è funebremente onirica e visionaria la Roma devastata da una spaventosa guerra planetaria in cui l’uomo si aggira in bicicletta. Ovunque macerie, detriti, rovine: ” Erano l’immagine del vero, ecco forse perchè mi angosciavano le rovine eccelse e profonde tra cui risalivo, scendevo, risalivo, spingendo ormaii esausto la bicicletta …”. Le immagini sono talmente potenti che Visconti, all’uscita de LO SMERALDO scriverà a Soldati un biglietto. ” E’ il più bel libro che ho letto negli ultimi anni. Che fantasia, che suspense continua. Grazie Mario di darci sempre libri così fascinosi. E’ come leggere Conrad. Non ti secca, è vero?”

Domenico Porzio, Franco Marcoaldi, LO SMERALDO di Mario Soldatiultima modifica: 2008-06-14T18:00:03+02:00da mangano1
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