Jessica Ingrami, L’E BOOK sfida il cartaceo

L’e-book sfida il cartaceo
tra limiti e simulazioni
di Jessica Ingrami
I libri digitali incuriosiscono  
il pubblico: “scoppia” la guerra
tra i grandi gruppi editoriali
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L’avvento di internet e delle tecnologie più avanzate ha cambiato fortemente la percezione del tempo e dello spazio. Ma quello che più di ogni altra cosa è mutato sono i gusti, le tendenze e le abitudini delle persone: persino i più reticenti hanno ceduto al fascino dei social network e dei nuovi canali di fruizione di massa. Proprio dalla consapevolezza che il panorama musicale, letterario e sociale si sta evolvendo, “nascono” gli e-book: i libri digitali che, anziché essere stampati, vengono visualizzati sul display di un e-book reader, ovvero un dispositivo in grado di contenere decine e decine di titoli.

Anche il Salone del Libro di Torino, la più importante manifestazione editoriale italiana conclusasi lo scorso 17 maggio, non ha potuto ignorare il fenomeno: l’edizione 2010, infatti, si è aperta con un convegno volto a capire quale sarà il futuro del libro. Se attualmente il mercato dei libri digitali è ancora piuttosto ridotto, rimanendo per ora un settore di nicchia, i tassi di crescita relativi al 2009 fanno presagire un boom di interesse e acquisti per la fine dell’anno corrente: con 30 mila e-book venduti, anche l’Italia si sta adeguando alla nuova tendenza made in Usa, raccogliendo un 46% di italiani favorevoli all’acquisto dei libri elettronici.

I grandi gruppi editoriali hanno immediatamente sentito odore di rivoluzione e sono già corsi ai ripari per contrastare, tra le altre, la piattaforma straniera “Bookrepublic” che, inaugurata ad aprile, conta già l’adesione di 15 editori fra cui il Saggiatore e Morellini; “Edigita” (Editoria Digitale Italiana), è la piattaforma dedicata esclusivamente alla distribuzione di e-book promossa da Feltrinelli, Messaggerie Italiane con Gems e Rcs Libri; “Stealth” è la piattaforma di “E-motion/Simplicissimus” a cui hanno partecipato già 30 editori come Adelphi, Apogeo, De Vecchi, Giunti e il Viaggiatore; Mondadori, invece, ha dedicato un’intera pagina del proprio sito al suo primo negozio online di e-book, permettendo ai propri clienti di acquistare i libri anche in formato elettronico.

L’obiettivo principale di questi portali, a cui tutti gli editori interessati possono aderire, è quello di diffondere in maniera capillare i libri e permettere ad ogni utente di fruire del testo elettronico. Inoltre, servirsi di internet significa raggiungere tutti i segmenti di mercato disponibile: le previsioni ipotizzano per la realtà italiana degli e-book un fatturato di 60-70 milioni di euro nel 2015, con una quota di mercato non inferiore al 4-5%. La curiosità dei lettori, quindi, sembrerebbe reale e con tutte le intenzioni di consolidarsi fino a divenire un’abitudine radicata. D’altro canto le novità, soprattutto in campo tecnologico, hanno sempre fatto gola ai giovani consumatori che, secondo i dati, si dicono attratti dai libri digitali: oltre il 40% di loro ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, mentre l’interesse per l’acquisto cala con l’aumento dell’età, complice la poca dimestichezza con i dispositivi elettronici e, speriamo, un attaccamento affettivo ai tradizionali libri cartacei.

L’universo degli e-book è talmente vasto e articolato che anche i promotori del fenomeno stanno perdendo il controllo della situazione: in realtà, i portali che offrono libri digitali da scaricare sono sensibilmente aumentati rispetto al passato, basti fare l’esempio di siti americani come l’indiscusso gigante Amazon.com che ha già diffuso a macchia d’olio il suo device dedicato “Kindle”; inoltre, i dispositivi in grado di visualizzare i testi elettronici sono innumerevoli, persino la console di gioco Nintendo Ds permette di leggere decine di titoli digitali.

La lettura degli e-book è certamente facilitata dal fatto che non serve un dispositivo specifico per la lettura, o almeno non ancora: il 34% delle persone afferma di utilizzare per la visualizzazione e la lettura un normale Pc, mentre un altro 11% si serve di iPhone e iPod. Questo problema non si pone con le produzioni cartacee, in cui l’unico supporto necessario è il libro medesimo, senza imbattersi in incompatibilità di formato. Infatti, uno dei maggiori problemi che affligge gli acquirenti di e-book è proprio la molteplicità dei formati disponibili in rete e la mancanza di interoperabilità di questi con i diversi device.

Una comodità inconfutabile può sembrare quella di poter conservare in un piccolo dispositivo centinaia di libri completi e poter cambiare titolo a piacimento: se siete abituati ad abbandonare le letture alle prime cinquanta pagine, probabilmente fa al caso vostro. Altrimenti risulta difficile seguire con attenzione più di tre libri contemporaneamente, soprattutto durante gli spostamenti in autobus o le attese negli aeroporti affollati, come informano i dati sui momenti di lettura più frequenti.

Inoltre, l’impossibilità di prestare i libri ad amici e parenti rende tutto molto più arido e vagamente asociale, ma forse consolerà sapere che si potranno comunque evidenziare parti significative nel testo… ops, volevamo dire sullo schermo! Insomma, niente a che vedere con le familiari annotazioni a margine delle pagine di carta.

Gli amanti della lettura non si fanno mai mancare in borsa un bel libro perché possono sempre capitare pause o attese per estraniarsi dalla realtà con un buon diversivo. A queste persone non capiterà mai che, sedute all’ombra di un albero o su una panchina, il libro in lettura si chiuda improvvisamente per non riaprirsi più. Invece, agli e-book accade: le batterie non sono infinite e occorre programmare, o almeno pensare con cura, quanti cambi di pagina si intendono fare nell’arco di tempo prestabilito.

Il libro ha una sua storia, un suo odore e un suo fascino: può essere passato di mano in mano e allora acquista valore inestimabile; può essere nuovo di zecca, ma al suo interno si trovano le date delle eventuali ristampe e allora si capisce quanto sia ancora attuale e prezioso; può essere solo dato in prestito ma se è una persona a voi cara a farlo, allora capirete quanto siate cari voi a lui. Un libro non è solo un insieme di pagine, è un messaggio ben preciso, anche se a fine lettura il vostro entusiasmo non sarà soddisfatto, guardate bene perché qualcosa vi ha lasciato. E non sarebbe stato uguale se le pagine non le aveste toccate, sfogliate, girate, se l’inchiostro non vi avesse leggermente macchiato le dita e se non aveste potuto disegnare a lato di una frase incisiva un punto esclamativo.

Il paradosso è che si parla di dispositivi per la lettura di e-book che riprenderanno in modo più forte la forma tradizionale del libro su due pagine affiancate. Inoltre, si dice che lo schermo permetterà la stessa esperienza di lettura della pagina stampata, grazie all’impiego del cosiddetto inchiostro elettronico, l’e-ink. Il messaggio veicolato è che attraverso la tecnologia si riproduce ciò che già esiste e che è qualitativamente migliore. Quello che ci propongono è un supporto digitale che, sullo schermo, ridisegna esattamente la copertina del libro originale e le pagine, sfogliandole, producono lo stesso rumore e seguono lo stesso movimento di un libro cartaceo.

Ma allora qual è la differenza? Probabilmente solo l’impoverimento delle librerie e degli scaffali, delle biblioteche e degli archivi, mentre serviranno molti hard disk per contenere i titoli scaricati da internet, sempre che dopo la lettura non vengano cancellati per far spazio a nuovi passatempi digitali.

Jessica Ingrami

(www.excursus.org, anno II, n. 12, luglio 2010)

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