Roberto Ciccarelli,PRINCIPIA IURIS di Luigi Ferraioli

d844983d1761a77b8c3a1c1e3f788e02.gifda il manifesto del 17 Febbraio 2008Principia Iuris, l’ultimo libro di Luigi Ferrajoli. Ne discutono Rossana Rossanda, Stefano Rodotà, Eligio RestaIl diritto (e il rovescio) della nostra democraziaMentre cambia il clima attorno ai diritti civili e alle certezze giuridiche e politiche conquistate nel periodo più vitale della democrazia italiana, venerdì scorso a Roma si è tornati a discutere sull’ultimo libro di Luigi Ferrajoli, Principia Iuris. Teoria del diritto e della democrazia (Laterza). Nel dibattito coordinato da Mauro Palma, presidente del Comitato Prevenzione Tortura del Consiglio d’Europa, organizzato dall’associazione Antigone, sono stati più volte evocati i sintomi di una preoccupante regressione rispetto alle conquiste della cultura garantista e della democrazia costituzionale, le cui basi sono state gettate a partire dagli anni ’60. Per Stefano Rodotà, i tre volumi, e le tremila pagine, di Principia Iuris rappresentano «la fondazione radicale della democrazia sui diritti». Ferrajoli, ha aggiunto l’ex presidente dell’autorità per la privacy, ha dimostrato l’esistenza di «un nuovo spazio costituzionale nel quale il corpo non può essere oggetto di profitto», né di intervento unilaterale da parte dello stato. Alla base di questo spazio, Ferrajoli colloca «l’indecidibile», la vita e la salute della persona, davanti alle quali il legislatore deve arrestarsi.Per Rodotà, questo significa impedire a chiunque vinca le elezioni di riscrivere i diritti fondamentali a partire dai propri interessi, o valori morali e religiosi. A meno che non siano le stesse persone a mobilitarsi a difesa della propria vita o salute. «Mai come oggi – è intervenuta Rossana Rossanda – c’è stata una simile confusione sui diritti e sul loro senso». Rossanda si è detta preoccupata per la tendenza autoritaria delle democrazie occidentali si rispecchia nella regressione di natura semantica alla quale sono oggi sottoposte le libertà delle donne. Il gioco linguistico che ha imposto al dibattito nazionale l’equivalenza tra la moratoria della pena di morte e la moratoria sull’aborto rivela la gravità della sfida lanciata alla legge 194. Ed è proprio dalla semantica giuridica, ha sostenuto Ferrajoli, che bisogna ripartire per riconquistare la certezza dei principi in base ai quali «la politica esplicita le sue scelte convenzionali». Ciò non toglie, ha ribadito Rossanda, che «il diritto abbia privato le donne dell’uguaglianza e del principio di ragione». Le donne sono confinate dal diritto al ruolo di Antigone, «depositaria di sentimenti che vanno al di là delle leggi, ma impossibilitata a partecipare alla loro creazione». Ferrajoli le ha risposto che, a suo parere, non esiste contraddizione tra l’uguaglianza e la differenza e, anzi, «i diritti fondamentali sono i diritti alla differenza sessuale».Fondata su un potente sforzo di razionalizzazione della teoria giuridica mediante il linguaggio simbolico della formalizzazione e del calcolo, la visione dell’autore di Principia Iuris è radicata nei territori insidiosi della politica. Riprendendo una suggestione di Eligio Resta, filosofo del diritto alla terza università di Roma, Ferrajoli ha esortato a «diffidare sempre del potere buono». «Il potere – ha affermato – si esercita in base agli interessi di chi lo detiene, e spesso in maniera totalitaria». In risposta a Ugo Rescigno Ferrajoli ha spiegato che la democrazia deve mantenere un doppio registro: da un lato deve includere «i processi di liberazione e di emancipazione dei soggetti» e, dall’altro lato, sistemare i nuovi diritti nei loro sistemi giuridici e politici. Per il magistrato Salvatore Senese, la crisi della democrazia è dovuta «alla crisi dello Stato-Nazione che ha rovesciato il rapporto tra sovranità ed economia, ma ha anche rafforzato la sensibilità per la violazione dei diritti». «Il mio resta un ottimismo metodologico – ha concluso Ferrajoli – la democrazia dovrebbe sempre partire da una riflessione critica sui propri principi, ma nulla garantisce il progresso univoco e virtuoso del diritto verso la democrazia».

Roberto Ciccarelli,PRINCIPIA IURIS di Luigi Ferraioliultima modifica: 2008-02-19T16:23:22+01:00da mangano1
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