Alessandro Trocino, Sui blog dilaga il non voto

2623f41f0768d52d9a06968dced65a45.jpgDal CORRIERE DELLA SERA MILANO – «Sono incazzato nero e tutto questo non l’accetterò più». Il mantra populista di Quinto Potere potrebbe rappresentare il simbolo di una nuova generazione di arrabbiati, grillini o qualunquisti, comunque delusi dalla Casta e decisissimi a tenersi alla larga dalle urne. Forti di testimonial di peso – dal Grillo che urla «Non vado a votare e ne sono orgoglioso», a Fiorello che prima invita a «stracciare il certificato elettorale» e poi fa una mezza marcia indietro – il popolo del non voto dilaga nei sondaggi e in rete: secondo alcune indagini arriverebbe al 15 per cento. C’è persino una lista civica nazionale che si presenta alle elezioni con il contrassegno, accettato dal Viminale: «Io non voto». Ossimoro che si giustifica con il tentativo di dare una legittimazione simbolica alla protesta, uscendo dall’anonimato di un astensionismo indifferente e distratto.LEGGENDE METROPOLITANE – Per strada e sulla rete impazza il passaparola per il non voto, talvolta condito di informazioni e interpretazioni errate. Sul sito Nonvoto si ricorda che è possibile «avvalersi del diritto di rifiutare la scheda». Perché arrivare fino al seggio per far vidimare il certificato elettorale e poi fare il gran rifiuto? È un modo, spiega il proponente, per essere «percentuale votante (quindi non delegante)». Meglio, assicurano i proponenti, che votare scheda bianca o nulla, «voti che entrano nel calcolo del premio di maggioranza, favorendo chi ha preso più voti». Vero o falso? Il dibattito in rete, soprattutto sui meetup grillini, ferve, con alterni esiti. C’è chi dice, inoltre, che si può «allegare in calce al verbale» una breve dichiarazione con i motivi del rifiuto. «Tutto falso», spiega il costituzionalista Stefano Ceccanti: «Chi prende più voti ha il premio di maggioranza, non c’entrano le schede bianche e le nulle. Sono leggende metropolitane». L’«astensione attiva», secondo i proponenti, sarebbe anche un modo per rallentare le operazioni elettorali: una sorta di ostruzionismo, anche questo, però, di dubbia legittimità.GADGET – Pochi i sostenitori della scheda bianca, memori dei sospetti di broglio delle precedenti elezioni, che si erano incentrati proprio sulla possibilità di votare a posteriori le schede bianche. In rete si trova anche chi, come Antonio Vergara, usa il comizio di Antonio La Trippa, alias Totò, come testimonial per boicottare le elezioni. Ma non mancano i gadget, come le t-shirt e i cappellini da indossare ai seggi, venduti sul sito Nonvoto. E su eBay si trova perfino un’asta con i «non voti» in vendita.

Alessandro Trocino, Sui blog dilaga il non votoultima modifica: 2008-03-12T18:10:46+01:00da mangano1
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