Gesù, primo socialista della storia?

532583f59be8ca9bcd8ba6408b9d7a20.jpgda NEWS LETTER partito socialista Il primo socialista della storia. Polemiche sullo spot su GesùBoselli: Cristo è di tuttiLe versioni sono due: una di 30 e un’altra di 15 secondi. E in tutte e due lascena clou è la stessa: un Cristo biondo, quello di Jesus Christ Superstar, cheapre le braccia verso il cielo mentre una voce fuori campo dice: “E’ lui ilprimosocialista della storia!”. Lo spot elettorale dei Socialisti, che dal 29 marzosaràtrasmesso su tutte le reti Tv nazionali, ha già sollevato numerose polemichenei giorni scorsi “senza che nessuno lo avesse visto”. Così oggi il leaderEnrico Boselli, accompagnato da Gavino Angius e da Roberto Villetti, decidedi rispondere ai detrattori mostrando il video in anteprima alla stampa, nellasede del partito, e spiegando che “una polemica preventiva equivale di fattoad una censura preventiva”.Non c’è nulla di “blasfemo” in questo messaggio che abbiamo volutotrasmettere, incalza Angius, perché “Gesù è di tutti” ed è stato “senz’altro luiil primo ribelle della storia”: un “ribelle che si è battuto per la libertà e lagiustizia del genere umano”. E un conto, sottolinea Boselli, è “criticare legerarchie ecclesiastiche per alcune scelte sulle quali non siamo d’accordo ealtro è parlare di Cristo.Sono due cose completamente diverse”.Il primo che paragonò i valori del cristianesimo all’umanesimo socialista, poi,ricorda Villetti, fu addirittura Antonio Labriola nel 1896, quindi “nessunanovità” su questo fronte.Nello spot elettorale, realizzato dalla regista Katia Simmi, ci sono varieimmagini di Gesù prese da tre film diversi: “Jesus Christ Superstar”, il”Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini e “Sette chilometri daGerusalemme” di Claudio Malaponti. “Nella prima versione del video – spiegala regista – avevamo inserito brani anche di altri film tra cui la ‘Passione diCristo’ di Mel Gibson, ma poi abbiamo deciso di accorciare e la scelta èricaduta solo su questi tre”.Nello spot si alternano così varie immagini di Gesù, in bianco e nero e acolori, fino a quando un attore, sempre vestito da Nazareno, non traccia uncerchio in terra, mentre la voce fuori campo si rivolge direttamente alpotenziale elettore invitandolo a “chiudere il cerchio” votando Socialista. Ilcerchio disegnato si tinge di rosso e si trasforma nel simbolo “PartitoSocialista-Boselli”.Il segretario del Ps spiega che i Socialisti spesso si sono rifatti ai valoridelVangelo e del cristianesimo, a cominciare dal ’46, e questo perché il”Socialismo ha sempre fatto della difesa dei più deboli la sua battagliafondamentale”. Quindi il riferimento al Cristo da parte dei socialisti non devepreoccupare, né indignare anche perché, sottolinea Angius, “Gesù è di tutticoloro che sanno raccogliere la forza del suo messaggio”.Angius, respingendo ogni giudizio di “immoralità” e di “blasfemia” espresso inquesti giorni contro lo spot soprattutto dagli ex Dc, ricorda che fu piuttostolaDc nel ’48 ad essere “sacrilega” quando coniò lo slogan: “Nell’urna Stalin nonti vede, Dio sì…”.E a dimostrazione di quanto i socialisti abbiano sempre fatto riferimentoall’umanesimo cristiano, Villetti riferisce un ricordo d’infanzia di FernandoSanti, ex segretario Cgil, che portato dal padre in una sezione socialistavedendo due quadri appesi raffiguranti due uomini con la barba, uno scuro eun altro biondo chiese al padre chi fossero. E la risposta fu: “Il primo, figliomio, è Karl Marx, il secondo è Gesù, il primo socialista della storia…”.Infine Boselli, replicando alle critiche giunte in particolare dai centristi, sièchiesto il perché di questa polemica preventiva: “Nel messaggio dei socialistinon c’è nulla di sacrilego, di immorale. Immorale, casomai, è proporre laRosa bianca e scoprire un giorno che non c’è più perché si è presa un seggioda Casini”.Mancini: il nostro spot non è blasfemo”Lo spot elettorale del nostro partito, che, come tanti che l’hanno criticato,tunon hai visto è ben lungi da dare un’idea sbagliata del socialismo, infatti noncontiene nulla di blasfemo, o di offensivo, né può essere interpretato in alcunmodo come una mancanza di rispetto”. Lo scrive Giacomo Mancini,rispondendo alla lettera inviata dal sindaco socialista di San Giovanni inFiore a Enrico Boselli, nella quale lo invitava a lasciare stare Cristo. “Sitratta,infatti, – prosegue Mancini – non di un manifesto elettorale con la figura diCristo, che, tuo padre da socialista se ne ricorderà, fu già usato nellacampagna elettorale del 1946, ma di una serie di immagini, molto intense eevocative, che rappresentano un omaggio al cristianesimo originario.Concordando sugli importanti contenuti e sugli obiettivi che ci attendono,elencati nella tua lettera – conclude – sono certo che tu assieme al nostrocandidato Pierino Lopez non farete mancare il vostro prezioso contributo in questa difficile sfida”.Battilocchio: sul nostro spot critiche gratuite”Credo che la nuova stagione della sinistra italiana, trainata da una rinnovataprospettiva socialista – afferma Alessandro Battilocchio – non possa nonintervenire nel rivolgere uno sguardo particolare alle sacche di povertà e diemarginazione che esistono nel nostro paese. Bisogna tornare a porre alcentro della politica la valorizzazione dell’individuo e della dignità dellapersona, con un approccio solidale al concetto di comunità e di società: unaformula che i socialisti negli anni ottanta declinarono con lo slogan ‘meriti ebisogni’ e che oggi va integrata con talento, inclusione, innovazione,dinamismo. Dispiace – aggiunge Battilocchio – che ci siano state una serie dicritiche gratuite nei confronti del nostro spot elettorale, prima che andasse inonda. Un breve filmato che partendo da una figura storica importante, comequella di Cristo, vuole riaffermare alcuni valori per i quali da sempre isocialisti si sono battuti, tra i quali l’impegno a favore dei più deboli ,degliemarginati, degli ultimi. Gli ultimi che oggi sono i giovani disoccupati, quelli’atempo’, molto spesso i lavoratori fantasma, oppure immigrati lavavetri opersone vittime della mafia, del racket o, peggio ancora, nuovi analfabeti ediseredati. Gli ultimi sono oggi i ragazzi che cadono nella spirale della droga,gli emarginati della società, i malati che vedono le loro speranze frustrate dadivieti medievali, i diversamente abili e le loro famiglie. Gli ultimi, personechechiedono misericordia ed una vita laica fatta da un po’ di benessere: nontanto ma il giusto. È soprattutto a loro – conclude Battilocchio -che noisocialisti dobbiamo dedicare il nostro impegno politico”.Craxi: blasfemo è chi difende la famiglia e va a prostitute”La sola cosa veramente blasfema in questa ondata di ipocrisia che stainvestendo la campagna elettorale socialista è la pretesa di certi partiti diispirazione cattolica, i quali annoverano leader divorziati e risposati chesullafamiglia predicano bene e ‘razzolano’ male o deputati sorpresi a fare ‘festini’con prostitute e cocaina, per non parlare d’altro: proprio un bel modo dirappresentare con coerenza il messaggio cristiano”. Così Bobo Craxirisponde alle polemiche sullo spot elettorale del Ps. A cominciare da quella diLuca Volonte dell’Udc per il quale questo spot è “un sotterfugio miserabile,oltre che blasfemo”.Del Bue: chi si scandalizza non conosce Prampolini”Perché – afferma Mauro Del Bue – menar scandalo se si dice ‘Cristo è stato ilprimo socialista’? Cari Gasparri e Baccini, dimostrate di non conoscere lastoria. E in particolare la storia del primo socialismo. Più in particolareancorala figura di Camillo Prampolini, deputato e laeder socialista riformista, chenel1897 scrisse ‘La predica di Natale’ osservando proprio che Cristo è statosocialista, mentre la Chiesa del suo tempo non era cristiana. Prampolinistesso era definito il ‘Cristo socialista’ e usava simbologie e parabole distampo cristiano per convincere i contadini del suo tempo a diventaresocialisti. Cosa che gli riuscì perché nella provincia di Reggio Emilia, doveseminava la sua predicazione, i socialisti divennero maggioranza già agliinizi del secolo scorso”.

Gesù, primo socialista della storia?ultima modifica: 2008-03-26T20:05:00+01:00da mangano1
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