duemila ragioni

Massimo Tomasutti,Duemila ragioni: le intermittenze del cuore

Quale tipo di Blog per “Duemilaragioni”? Un Blog ‘ristretto’ ad alcune, specifiche tematiche culturali e politiche, oppure ‘aperto’ alle complesse ed inquiete oscillazioni del presente? Plurale, settoriale, “in vitro” dedito agli spazi della contemporaneità, o che altro? E i suoi 14.000 visitatori e/o lettori sono veri o presunti? E noi tutti che vi collaboriamo, agiamo consapevolmente nella viva attualità critica di un presente difficile o, invece, ne subiamo inconsapevolmente i condizionamenti? Innanzitutto: non esistono Blog antologizzabili, nessuno – per sé stesso -, è ‘descrivibile’ nella sua contemplata obiettività. Tale insufficienza non può che accentuarsi quando dai testi pubblicati si passa ad analizzare il Prodotto “Duemilaragioni”. A riprova, non troviamo negli interventi critici sollecitati da Mangano una ‘vera’ critica del Blog stesso, inteso come prodotto complessivo. E questo si capisce: perché il singolo testo (la recensione, la poesia, ecc,) ammette fino ad un certo punto di essere considerato nella sua singola unità testuale – contemplato e descritto dal “di fuori”. Ma un Blog come “Duemilaragioni” appunto, non solo non ha limiti culturali predisposti, ma non ha nemmeno limiti disciplinari definiti: si “svolge” sotto i nostri occhi quotidianamente, cresce con noi, si pro-getta nel tempo! Una forma siffatta, si capisce, che non si lascia stringere e interpretare da una critica formalista troppo attenta ai moderni stereotipi culturali, tutti strettamente autoreferenziali – i quali rimangono sempre e comunque dentro l’episteme classico. Dovremo cambiare strumento, amici! L’equivoco, cui alcuni di noi paiono essere caduti, è quello di leggere “Duemilaragioni” come un mero Blog ‘geometrico’, ‘strutturato’ che, tuttavia, proprio perché così fatto, “mentirebbe a sé stesso”. Nulla di più errato! Il carattere ‘vero’ di questo Blog è, infatti, quello della sua inesauribile interpretabilità, delle sue scritture plurali, dei suoi linguaggi composti che moltiplicano, intrecciano e scompongono le ‘differenze’ necessarie (Derrida docet, no?). Nessuno schema unificatore, nessun ‘riposante’ equilibrio dunque: questo è lo schema di “Duemilaragioni” sul quale dovremo innestare il dibattito e, sia detto per inciso, al quale molti non hanno mai nemmeno pensato. L’’opus tessellatum’ mediatico creato da Mangano risponde – credo – proprio a questi principi, (ereditati, forse, da una stagione storica e politica certo confusa, come fu il ’68, ma comunque foriera di notevoli innovazioni e sperimentazioni culturali). Quindi, al di là dei 14.000 visitatori o meno, come tutto ciò che si progetta nel tempo l’immagine e la forma del ‘nostro’ Blog non dovrà essere arrestabile in punti culturali o di discussione chiusi, ma dovrà, invece, inverarsi nel presente, senza limiti preventivi, considerandone le ‘strutture’ (le quali non sono un oggetto, ma un processo).

Massimo Tomasutti,Duemila ragioni: le intermittenze del cuoreultima modifica: 2008-09-24T19:15:00+02:00da
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