Stefanie Golish,Martin Heidegger e Hannah Arendt

DA lapoesia e lo spirito
Posted by sgolisch on September 26, 2007

Aut-aut : Martin Heidegger e Hannah Arendt

Hannah Arendt – Martin Heidegger. Lettere 1925-1975, Einaudi 2007.
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Nel 1925 Martin Heidegger e Hannah Arendt si conoscono a Marburg, dove Heidegger all’epoca insegna. E’ il periodo di Sein und Zeit. Heidegger ha 36 anni, è sposato, due figli, Hannah Arendt ha 19 anni ed è la sua allieva.
Poco dopo il loro primo incontro, il 27.2.25, Heidegger scrive alla cara Hannah che il demone si è impossessato di lui e che mai prima nella sua vita, gli era successa una cosa simile. Seguono delle espressioni romantiche; come quasi tutti gli innamorati, anche il grande Heidegger diventa assai banale nel tentativo di cogliere i propri sentimenti nelle parole.
Ben presto è chiaro – almeno per lui – che la loro storia non può avere un futuro. Apparentemente il motivo è il suo matrimonio, ma leggendo tra le righe delle sue lettere a Hannah, è assai palese che in verità si tratta del suo lavoro – o della sua vocazione. Vuol dire: messo davanti alla scelta tra la realizzazione della sua opera o quella del suo amore, egli sceglie, senza esitare, l’opera.
In sua moglie sa di avere una fedele compagna che sostiene incondizionatamente il lavoro del marito, mentre Hannah è una giovane donna esigente in tutti sensi, una futura intellettuale, che il suo inconscio guarda con sospetto e timore.
Con un paradosso, si potrebbe dire che la loro relazione nasce e muore allo stesso tempo, rimanendo per tutta una vita soltanto un accenno, un sogno che non si realizzerà mai. A Heidegger questa idealizzazione della loro relazione va bene, a Hannah no.1475907996.jpg
Conseguentemente, già nel 1926 , compresa l’impossibilità di un qualsiasi futuro comune, prende le distanze. Ci si vede ancora, ci si scrive, ma ora tutto è all’insegna della rinuncia che Heidegger in seguito stilizza come il vero compimento dell’amore.
Gli anni ‘20 sono per la Arendt gli anni della sua formazione filosofica, per Heidegger il periodo in cui definisce le massime della sua filosofia.
L’ultima lettera di questo loro primo periodo risale all’inverno del 1932/33 ed è, a quanto pare, la risposta ad una lettera della Arendt non documentata, in cui Heidegger si difende contro l’accusa di essere antisemita, rassicurando la sua ex-amante del fatto che la loro relazione resti incontaminata da qualsiasi svolta politica(!) .
Heidegger è ormai ordinario di filosofia all’università di Freiburg, dove nell’aprile del ’33 terrà il famoso discorso inaugurale del suo rettorato che macchierà per sempre la sua integrità umana e filosofica.
Purtroppo di quest’epoca si sono conservate solo pochissime lettere di Hannah Arendt. I sentimenti – non filosofici e non razionali – della giovane donna che deve arrendersi all’idea che il suo primo grande amore è naufragato, rimangono nelle ombre, credo però che siano facilmente immaginabili. Probabilmente, come reazione al fallimento della sua relazione con Heidegger, sposa nel 1929 Günther Anders, l’allievo meno stimato di Heidegger ; il matrimonio sarà infelice e finirà nel 1937 con il divorzio, mentre la relazione tra Heidegger e Arendt in qualche modo continua.
Ci sarà un seconda e una terza stagione.
Nel 1950 la Arendt, ritornata dall’esilio negli Stati Uniti, cerca di nuovo il contatto con il suo ex-insegnante. Purtroppo anche la lettera con la quale si rivolge a lui si è persa, esiste solamente la risposta di lui. Una breve nota alquanto formale, in cui si rivolge a Hannah addirittura dandole del Lei ( !).
Nella sera del 7. 2. 1950 avviene a Freiburg il loro primo incontro dopo 25 anni.
Una vera e propria chicca nell’epistolario – in senso alquanto ambivalente ! – è la lettera di Heidegger del giorno seguente, nella quale egli pronuncia eloquentemente il suo mea culpa. E’ una lettera dai toni allegri e compiacenti. Per buoni motivi. Inaspettatamente è riuscito a conciliarsi con il suo passato e inoltre a conciliare le due donne più importanti della sua vita, cioè l’ebrea Hannah Arendt e sua moglie Elfriede, una fervente nazionalsocialista ed incorreggibile antisemita. A quanto pare, la relazione confidenziale fra di loro si ristabilì da subito. Ovviamente le dà di nuovo del tu, pronunciando verso la fine della sua lettera frasi oscure nel tipico stile heideggeriano : Le cose decisive succedono sempre all’improvviso. Fulmine, nella nostra lingua, vuol dire in verità : sguardo. Ma l’improvviso, nel bene e nel male, ha bisogno di un lungo tempo per concretizzarsi.
Cosa significa?
Probabilmente : dai, dimentichiamo il passato e incominciamo da capo. Sì, stai tranquilla, mi piaci ancora. A mia moglie, vedrai, ci penso io.
Nei successivi due anni, Heidegger e Arendt s’incontrano diverse volte, di solito a Freiburg, alle volte in presenza della moglie. Purtroppo anche di questo periodo, si sono conservate poche lettere della Arendt. In compenso parla di lui in modo assai chiaro alla sua amica, la scrittrice americana Mary McCarthy, confessandole – in sintesi – che i rapporti con Heidegger vanno bene, finché lei accetta il suo ruolo, tacendo del suo lavoro e recitando invece la parte della semi-analfabeta.
E’ proprio in questa loro seconda stagione, che Heidegger per Hannah
si inventa addirittura poeta. Poesia, fatta come le sue lettere, dei falsi sentimenti di un uomo decisamente non all’altezza dell’amore a lui offerto. La verità è che ha perso l’occasione della sua vita. Ma siccome non può ammetterlo, né davanti a se stesso, né davanti a lei, ha bisogno di parole oscure per mistificare ciò che, senza mezzi termini, è stato il fallimento della sua vita.
Arendt deve aver assaporato il cattivo gusto di questa commedia, tanto è vero che dal 1952 al 1967 i contatti fra di loro si fanno sporadici. Non si vedono più e solo negli ultimi anni della loro vita s’avvicinano un’ ultima volta.
Il loro autunno chiama Heidegger, a cui le parole non mancano mai, la loro ultima stagione e questa volta pare che la Arendt si rassegni a vedere le cose in questa luce.
Sa che ormai si tratta solo di un epilogo.
Il 12. 8.1975, Heidegger e Arendt s’incontrano per l’ultima volta a Freiburg. Quattro mesi dopo Arendt muore d’infarto a New York, Heidegger, 17 anni più vecchio di lei, la segue nel Maggio del 1976.
Immagino che sarà stato un pomeriggio come tanti altri trascorsi insieme. Heidegger avrà parlato del suo lavoro e Hannah l’avrà ascoltato. Probabilmente egli non avrà lasciato spazio per un parlante silenzio. Avranno bevuto il tè insieme, Heidegger e le due donne della sua vita, Elfriede e Hannah, in spaventosa armonia.
Ecco , quattro tristi – in tutti sensi! – poesie che Martin Heidegger scrisse per Hannah Arendt nella primavera del 1950:
Fünf Jahrfünfte
H. übers Meer
Ist denn diese
überwährte Form
im Geheimnis solcher Zeit
doch die Wiese
aller stillsten Sterne,
die den goldnen Herbst verleiht?
Cinque lustri
H. attraverso il mare
É forse questa
forma durata troppo
nel segreto di un siffatto tempo
il prato
di tutte le più silenti stelle
che l’autunno d’oro dona?
Märzanfang
für H.
Ihre Gebärde ist sein „entwerde“!
ins Wohnen aus ihr.
Sie blühen: die Zier
der Krone des Seyns:
Trunk dunkelsten Weins.
Inizio di marzo
per H.
Il loro gesto è il suo “diventa meno!”
nel vivere di lei.
Fioriscono : l’ornamento
della corona dell’essere:
sorsi di vino nero.
„Holzwege“
für H.
Laß hier den Namen
Dir und mir
zur einen Zier:
dass früher Samen
späte Reife
sie begreife,
der wir verkamen,
die erst kommt:
als Glut, die frommt.
“Holzwege” *
per H.
Lascia che il nome sia
un unico ornamento
per te e per me:
che il seme precoce
tarda maturazione
la comprenda,
che noi mancammo
che verrà ancora
come brace che giova.
* via senza uscita
Denken
Ein Gegenblick zum Blitz des Seyns
ist Denken;
denn, von ihm erschlagen,
schlägt es in die Fuge
eines Wortes: Blick und Blitz,
die – nie Besitz –
sich überschenken
aus dem Kruge
eines Weins
verborgener Reben.
Sie entstreben
einer Erde,
die dem Hirten Himmel werde.
Pensare
Un controsguardo al fulmine dell’essere
è pensare;
perché ucciso da esso,
colpisce nella fuga
di una parola: sguardo e fulmine,
che – mai posseduti –
traboccano
dalla brocca
di un vino
di viticci nascosti.
Fuggono
da una terra
che al pastore diventi cielo.
L’epistolario di Martin Heidegger e Hannah Arendt: Hannah Arendt/ Martin Heidegger: Briefe 1925-1975 und andere Zeugnisse. Hrsg. : Ursula Ludz, Frankfurt a. M. , 1998.
Traduzione italiana:
Hannah Arendt – Martin Heidegger. Lettere 1925-1975, Einaudi 2007.
(Traduzione delle poesie di Adelmina Albini e Stefanie Golisch)

Stefanie Golish,Martin Heidegger e Hannah Arendtultima modifica: 2008-10-15T19:11:00+02:00da mangano1
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