Franco Romanò, Per la giornata della memoria

franco.jpgVi allego un documento che non è altro che un elenco incompleto di genocidi e massacri nella storia. Non ha alcuna pretesa storico scientifica, ma poichè chiunq ue può facilmente controllare le fonti in rete con una piccola ricerca, anche le incompletezze possono essere facilmente colmate. Poichè credo che l’impianto sia chiaro, eventuali dimenticanze sono dovuto spesso al semplice fatto di avere scelto solo gli eventi più emblematici ed esemplificativi.
Le ovvie obiezioni che mi aspetto a un elenco del genere senza ulteriori spiegazioni delle cause, non dovrebbero però impedire di ragionare sull’ipocrisia che circonda la giornata della memoria, anche se sono in molti, specialmente nelle scuole, a darle un senso diverso da quella di una retorica che diventerà sempre più controproducente.
Altre riflessioni e ce ne sono molte da fare, le lascio ad altri momenti se se ne avrà voglia.

FRANCO ROMANO’

PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA.

CATARI E ALTRI.
Nel genocidio contro i Catari furono numerose le stragi avvenute nel sud della Francia ad opera della Chiesa. Si ricordano – fra le tante – la strage di Béziers, dove furono massacrate circa 20.000 persone, sia cattolici che catari, uomini, donne, bambini, anziani, e il massacro di Marmande nel 1219, descritto così nella Chanson de la Croisade Albigeoise. Il cronista cistercense Cesario di Heisterbach riporta che – durante il massacro di Béziers – dei Catari trovarono rifugio con dei Cattolici in una chiesa. Il legato pontificio Arnaud Amaury, non potendo distinguere gli eretici ma risoluto a non porre fine al massacro, ordinò quindi: Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius (“Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi”)

STREGHE
Persecuzione e roghi delle streghe. Minima: circa 300.000 processi e 145.000 esecuzioni. Media: 1.200.000/1.500.000 processi e 900.000/1.200.000 esecuzioni
Massima: circa 12.000.000 processi e 9.000.000 esecuzioni.

POGROM CONTRO GLI EBREI IN TUTTA EUROPA: 1348-1350.
Incertezza sul numero delle vittime, ma scomparsi i quartieri ebraici nella maggior parte delle città europee.

NATIVI SUDAMERICANI
Le popolazioni delle Americhe, che contavano all’origine circa 80 milioni di individui, sono state dimezzate se non ridotte del 90%.

NATIVI NORDAMERICANI.
Dopo la scoperta del Nuovo Mondo ad opera di Cristoforo Colombo nel 1492, quando giunsero i primi coloni europei, il continente nordamericano era popolato da circa un milione di Pellerossa raggruppati in 400 tribù e in circa 300 famiglie linguistiche. Oggi i Pellerossa non formano più una nazione, sono stati espropriati non solo della terra che abitavano, ma anche della memoria e dell’identità culturale. Infatti una parte di essi si è integrata completamente nella civiltà bianca, mentre un’altra parte vive reclusa in alcune centinaia di riserve sparse nel territorio statunitense e in quello canadese.

UGONOTTI.
In quello che è conosciuto come Strage di San Bartolomeo del 24 agosto – 17 settembre 1572 i Cattolici uccisero molti Ugonotti a Parigi; lo stesso massacro ebbe luogo in altre città nelle settimane successive, con una stima totale dei morti che raggiungeva le 70.000 persone.

COMUNARDI.
40.000 uccisi dalla repressione del generale Thiers nel 1870.
SUDANESI
Sotto il dominio inglese (1882 – 1903) la popolazione si è ridotta da 9 a 3 milioni.

TAHITIANI.
Il 90% dei Tahitiani, il 70% dei Canachi e i due terzi dei Māori è scomparso nel periodo coloniale, mentre i Tasmaniani si sono estinti completamente.

HERERO
Fra il 1904 e il 1906 i tedeschi sono stati responsabili, nella regione dell’attuale Namibia, di uno sterminio che è oggi considerato da molti come un vero e proprio genocidio: dal 50 all’80% degli Herero e il 50% dei Nama sono stati uccisi o fatti morire, per un totale che varia da 24.000 a 75.000 vittime.

ARMENI.
(1915) Nazionale e religioso (Armeni ottomani) 1.400.000 (70%)

CRISTIANI.
Durante la cosiddetta ‘rivoluzione delle Asturie’, bande di anarchici e marxisti lasciate libere di agire assassinarono 37 fra sacerdoti, seminaristi e religiosi ed incendiarono 58 chiese. Nei soli primi sei mesi di Guerra Civile i repubblicani avevano eliminato oltre 6.500 tra preti, suore, distruggendo e profanando chiese e cimiteri. In certe diocesi, come quella aragonese di Barbastro (la città del beato Escrivà de Balaguer), venne trucidato l’88 per cento del clero locale. Per la precisione, tra il luglio 1936 e il marzo 1939, vennero torturati e massacrati 4.184 tra preti e seminaristi diocesani, 2.365 frati, 283 suore, 13 vescovi, per un totale di 6.834 vittime.

SOCIALCOMUNISTI E ANARCHICI SPAGNOLI, DURANTE LA GIERRA CIVILE E DOPO.
Il numero delle vittime è stato a lungo dibattuto, con stime che vanno dalle 500.000 ad un milione di persone uccise dalla guerra. Molti artisti ed intellettuali spagnoli (compresa gran parte della Generazione spagnola del 1927) vennero uccisi o costretti all’esilio.

EBREI.
Shoah (1941-45) Deportazione, carestia, malattia, esecuzione 5.200.000 (50%)

OMOSESSUALI E NAZISMO.
Da 30.000 a 600.000 sterminati.

ROM.
2.000.000 sterminati nei campi di concentramento nazisti

TEDESCHI E GIAPPONESI.
70.000 civili di Dresda, 200.000 civili di Tokjo con bombardamenti convenzionali. il totale di persone uccise ad Hiroshima e Nagasaki nel 1945 a circa 350.000. Da allora molte migliaia di persone morìrono per cause legate alle radiazioni. Questa cifra include tutti coloro che si trovavano in città al momento dell’esplosione o che furono successivamente esposti al fallout ed erano morti prima di tale censimento.

NIPPOSTATUNITENSI E ITALOSTATUNITENSI.
2.000.000 di nippo statunitensi dichiarati unaccounted for (la parola inglese per desaparecidos) alla fine della seconda guerra mondiale.
600.000 italo statunitensi deportati durante la seconda guerra mondiale.

CRISTIANI IN URSS.
Aleksandr Jakovlev, anziano membro del Politburo, aderente a Gorbaciov e in seguito a Boris Eltsin, nel corso di una conferenza stampa, il 27 novembre 1995, ha comunicato una cifra approssimativa delle vittime della repressione religiosa: 200.000 preti, milioni di credenti.

INDIOS GUATEMALTECHI
A partire dal 1960, il regime militare di Carlos Castillo Armas causò 30 anni di guerra civile e la morte di 200.000 civili. La Commissione per la verità sponsorizzata dall’ONU ha concluso che in certe aree (come Baja Verapaz) il governo avviò intenzionalmente una politica di genocidio contro determinati gruppi etnici, soprattutto Maya.

COMUNISTI
Da 500.000 a 1.000.000 di comunisti indonesiani durante la repressione di Sukarno (1965)

BANGLADESCH.
Nel 1971, il regime di Yahya Khan condusse una sanguinosa operazione militare contro il Pakistan dell’est, in cui furono uccisi da alcune centinaia di migliaia a 3 milioni di civili.

TUTSI E HUTU.
Burundi – nel 1972, nel teatro dei conflitti etnici della regione intorno al Rwanda, 150.000 Hutu furono massacrati dal governo Tutsi.
Ruanda – il peggiore genocidio africano avvenne nel 1994 in Ruanda da parte di milizie e bande Hutu contro la minoranza Tutsi e tutti coloro che erano sospettati di favorirli. Le vittime, circa un milione, furono spesso uccise barbaramente con armi rudimentali. Nel 1962, 100.000 Tutsi erano già stati massacrati per gli stessi motivi che avrebbero portato al genocidio del 1994, inoltre, massacri occasionali si verificarono per tutta la seconda metà del ‘900, anche dopo il ’94.

DESAPARECIDOS.
Argentina. Sparizione di 30.000 militanti delle organizzazioni di sinistra, l’appropriazione di più di 500 figli di scomparsi, la detenzione di migliaia di attivisti politici e l’esilio di oltre 2 milioni di persone.

SOCIALCOMUNISTI CILENI.
3.000 persone erano state uccise o fatte sparire dal regime, con diverse altre migliaia che furono imprigionate e/o torturate. Mentre alcuni gruppi più radicali, come il “Movimento della Sinistra Rivoluzionaria”, erano strenui sostenitori della rivoluzione marxista violenta, viene universalmente accettato che la giunta bersagliò deliberatamente anche gli oppositori politici non violenti.

CIVILI CAMBOGIANI..
l conteggio delle vittime dei Khmer Rossi ha prodotto risultati che variano da un minimo di 800.000 a un massimo di 3.300.000 morti. Questo conteggio riguarda le vittime delle esecuzioni, delle carestie e dei disagi.

TUTSI E HUTU
Ruanda (1994) 800.000 – 1.000.000 (70-80%)

BOSNIACI
La guerra in Jugoslavia, successiva alla proclamazione di indipendenza della Slovenia e della Croazia, provoca 250.000 vittime, due terzi delle quali civili.

RUANDA.
Le statistiche sono particolarmente agghiaccianti: in tre soli mesi, furono uccise dalle 800.000 a 1.000.000 persone, e quasi tre milioni di persone fuggirono verso i paesi confinanti; due milioni furono invece i profughi interni. Si tratta del genocidio con il più alto numero di vittime in rapporto al tempo impiegato.

CECENI, ABKHAZI, GEORGIANI DOPO LA FINE DELL’URSS.
Georgiani in Abkhazia – Alcuni usano il termine genocidio per descrivere i massacri e le espulsioni forzate di migliaia di abitanti di etnia georgiana dell’Abkhazia durante la guerra abkhazo-georgiana (1991-1993). Tra i 10.000 e i 30.000 georgiani furono uccisi dai separatisti abkhazi, dai mercenari stranieri e dalle forze della Federazione russa. Tra le vittime si ebbero anche alcuni greci, estoni, russi e abkhazi moderati. Mancano i dati numerici sui ceceni o io non li ho trovati.

DARFUR.
La regione del Darfur (nel Sudan occidentale) dal 2003 è teatro di un conflitto che gli Stati Uniti e alcuni media e studiosi considerano come genocidio. I Janjawid, gruppo di miliziani appoggiati dal governo, uccidono sistematicamente i gruppi etnici Fur, Zaghawa e Masalit. Le diverse fonti riferiscono di un numero di morti da 200.000 a 400.000 e di 2 milioni di profughi.
CRONOLGIA DEI GENOCIDI.

XVI secolo-XX secolo Nativi americani 70.000.000
1894-1896 Massacri hamidiani (prima fase del genocidio armeno del 1915) 80.000 – 300.000
1904-1906 Herero 24.000 – 75.000
1915-1916 Armeni 200.000 – 2.000.000
1915-1916 Assiri-Caldei-Seriaci 200.000 – 275.000
1915-1916 Greci dell’Asia Minore 1.500.000 – 2.000.000
1932-1933 Holodomor (Ucraina) 1.500.000 – 10.000.000
1941-1945 Shoah 13.000.000 – 20.000.000 (di cui 6.000.000 Ebrei)
1960-1990 Guatemala 200.000
1964 Zanzibar 5.000 – 12.000
1965-1966 Indonesia 500.000 – 1.000.000
1971 Bangladesh – 3.000.000
1972 Burundi 150.000
1975-1979 Cambogia, Khmer Rossi, Pol Pot 1.000.000 – 2.200.000
1975- Timor Est 60.000 – 200.000
1991-1993 Georgiani in Abkhazia 10.000 – 30.000
1994 Ruanda 800.000 – 1.050.000
1992-1995 Bosnia 100.000 – 120.000
1995 Massacro di Srebrenica 7.800 – 10.000
2003-2007 Darfur 200.000 – 400.000

Franco Romanò, Per la giornata della memoriaultima modifica: 2009-01-22T22:24:00+01:00da mangano1
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