Mercoledì, 21 gennaio 2009
Da Vista con granello di sabbia
Wislawa Szymborska
La cipolla
La cipolla è un’altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
Fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provar timore.
In noi ignoto e selve
Di pelle appena coperti,
inferni d’inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.
Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.
La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A proprio lode di aureole
Da sé si avvolge in tondo.
In noi – grasso, nervi, vene
muchi e secrezione.
E a noi resta negata
L’idiozia della perfezione.