Beno Fignon, A volte tornano( aforismi)

Bucaneve e calicantus sono tornati. Torneranno le viole?
Sono tornate le norme violate. Candore e profumo torneranno?
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4381 – Ogni tanto si fermava per lamentarsi che la vita gli rubava la vita.

4382 – Fallimenti. Navigare tutta la vita a una buona altezza senza mai perforare le nubi.

4383 – Se ogni lacrima non è seme per lacrime più affinate, nella tua vita tornerà il diluvio.

Bucaneve e calicantus sono tornati. Torneranno le viole?
Sono tornate le norme violate. Candore e profumo torneranno?

4381 – Ogni tanto si fermava per lamentarsi che la vita gli rubava la vita.

4382 – Fallimenti. Navigare tutta la vita a una buona altezza senza mai perforare le nubi.

4383 – Se ogni lacrima non è seme per lacrime più affinate, nella tua vita tornerà il diluvio.

4384 – Il padre del figliol prodigo si è rivelato più prodigo del figlio.

4385 – Alla fine della storia il Signore non ci negherà i comodi pagamenti rateali. Circa gli sconti da saldi, è da verificare.

4386 – Mode. Quest’anno l’eternità va più corta.beno1.jpg

4387 – Se il sangue non è acqua, la poesia è sangue blu.

4388 – Le regole, se non le regoli, son tegole.

4389 – Si è salvato dalla profondità del male consegnandosi alla superficialità, salvezza maligna.

beno2.jpg4390 – La dottrina della Chiesa deve sposare il mondo (quello nel quale il Signore si è compiaciuto), altrimenti non potrà generare il Figlio.

Milano
tel. e fax 02.410.233 – 333.3433.595 (solo segreteria telefonica)
benofignon@interfree.it Milano, febbraio 2009

Bucaneve e calicantus sono tornati. Torneranno le viole?
Sono tornate le norme violate. Candore e profumo torneranno?

§§§

4381 – Ogni tanto si fermava per lamentarsi che la vita gli rubava la vita.

4382 – Fallimenti. Navigare tutta la vita a una buona altezza senza mai perforare le nubi.

4391 – Nel paese di Utopia sui pentagrammi di filo spinato a primavera sbocciano le note di un canto. Una volta eseguito i recinti svaniscono.

4392 – La scienza snobba il soggetto. La filosofia lo esalta. In nome di quale oggetto?

4393 – È impressionante vedere le moltitudini marciare compatte solo quando la linea da seguire è tetragona o, come oggi, liquida.

4394 – Tutti invochiamo la libertà, la quale però ha dei costi inimmaginabili. Per competenza, chiedere a Gesù Cristo.

4395 – Quando si relazionava con Dio, sapendo di essere un caso difficile, era lui stesso che lo incoraggiava: “Dai, che ce la fai!”.

4396 – La menzogna, tanto per tirare avanti, fa sentire il profumo del pane fresco che però non esiste più.

4397 – Il deposito della libertà si ricostituisce solo ad ogni prelievo buono.

4398 – Sarebbe ora di intenerirsi anche per la ratio.

4399 – Il Friuli e il diritto alla vite.

4400 – Se c’è conflitto tra pastore e teologo, bisogna controllare chi dei due ha confuso le offerte con l’offertorio.

4401 – Non è generica la sofferenza. Non è generica la bellezza. Di qui la necessità della patente.

4402 – Rispettare e obbedire ai superiori, si dice. Quali? Quelli del superior stabat lupus?

4403 – È lì che ti voglio. Farsi ascoltare da entrambi i contendenti, sapendo che uno ha torto.

4404 – L’errore non sta nello sciogliere Dio nell’acido, ma nel pensare che, con Dio, non si sciolga anche qualcos’altro.

4405 – Penso che, dato il numero ristretto di persone che realizzano qualcosa di degno, non ci sia motivo di vanto, ma di pianto.

4406 – Dio è dentro in quanto è fuori. Dio è dentro in quanto non si chiama fuori. Ed è fuori con l’assenso del dentro. Ed è dentro perché il fuori lo ha spinto dentro (sostituire “dentro e fuori” con “alto e basso” o “spirito e materia”).

4407 – Occhio. Se non corre buon sangue, poi scorre.

4408 – Memento. Avere nostalgia del boom economico è dimenticare che non era nient’altro che la ricostruzione di quanto distrutto da una guerra inenarrabile. Occhio: i governanti ignoranti sono dei ripetenti. E non bisogna mandarli a settembre, ma all’inferno.

4409 – Il vento con il sibilo che cala o cresce. Questo stonato.

4410 – Più siamo in grado di valutare la bontà altrui e più ci rimorde la coscienza guardando a noi stessi.

4411 – Nel perdono si coagula la modalità positiva della disperazione.

4412 – Il mio aderire al Signore è un concedermi. Prego nel tempio sotto la capsula di cristallo delle mie virtù, senza accorgermi che la mia voce non esce e quella del Signore non entra.

4413 – Per non stare in perdita, muoversi nella logica del dare.

4414 – Quando la banalità è rumorosamente soverchiante, l’acutezza del pensiero si conficca in un silenzio endovenoso.

4415 – Con la tecnologia di oggi, un’orchestra basta per una intera nazione. Tornare al disco in vinile come limite tecnologico invalicabile o perderemo la corona, le note, le armonie, il colore, i trilli, il pizzicato, l’espressivo, salvo le battute d’aspetto, gli accidenti, le acciaccature.

4416 – Degli attimi perfetti, rallegrarsi per la loro rotondità o patire per la loro rarità? La perfezione non esclude comunque il senso della mancanza.

4417 – Il percorso creaturale dell’albero è teleologico, obbligato e automatico. Da qui il sapore del sole. Il percorso creaturale dell’uomo è teologico, libero e autonomo. Da qui il sapore del sale.

4418 – Imperativi. Non buttare via la relazione con l’individualismo sporco.

4419 – Realtà virtuale o della placenta avvelenata.

4420 – Per incontrarlo, Dio va cercato ut Deus daretur.

4421 – Le carrozzine di oggi sono astronavi. Un bel segno del percorso all’insegna della ricerca del cosmo e del senso che attende i bambini.

4422 – Metamorfosi. Velites (cavalleria leggera). Èlites (quando i velites hanno perso la “cavalleria”). Veline (quando è persa anche la leggerezza).

4423 – Luccichii, scintillii, parlantina, brillantina. Dietro a un banco di vendita non per un rapporto di scambio, ma aspettando la preda da veri sofisti, anche se un bel po’ kitch.

4424 – I morti, dopo un’eternità, si guardano esclamando: “Come passa il tempo!” (spunto da Rinaldo Caddeo).

4425 – Umanità. 33% mediocrizzata. 33% sbracata. 33% inibita. Per l’azzardo c’è il rimanente 1%. Dai, che sei tutti noi! Noi chi?

Ai primi di marzo uscirà il mio libro

Lei domani sciopera?
Memorie del Consiglio di Fabbrica Dalmine sede di Milano

Edizioni BiblioLavoro
Pag. 136 – euro 12.00

Avviserò gli amici per il giorno della presentazione a Milano.

Si potrà trovare nelle seguenti librerie:

Libreria San Carlo (vicino a San Babila, corso Vitt. Emanuele) – Milano
Libreria Popolare di Via Tadino 18 – Milano
Libreria EquiLibri – Via Farneti 11 (MM1 Lima) – Milano
Libreria Archivi del ‘900 – Via Montevideo 9 – Milano

Spedizione a domicilio senza aggravio di costi.
Bibliolavoro 02 2442.6244 – info@bibliolavoro.it

Beno Fignon, A volte tornano( aforismi)ultima modifica: 2009-03-01T01:03:00+01:00da mangano1
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