Massimo Tomasutti
Franco Filippi: il “revenant” veneziano
“Se fossi nato in ospedale, potrei affermare di essere un medico? Per il medesimo motivo essere nato a Venezia non attesta una conoscenza delle vicissitudini della Serenissima” scrive Franco Filippi nel suo Anche questa è Venezia. Cronaca di una passeggiata ed altre cose che so di lei (Filippi Editore, Venezia 2002). Un testo che con piacere ho recentemente riletto e che considero come uno dei più sottili, riusciti ed ‘esperiti’ racconti spirituali sulla celebratissima “civiltà veneziana”. Aedo critico incline ad interpretarne la ‘vera’ vita e storia, Filippi di Venezia ha scritto non tanto un’elegia, quanto un sentito ed impietoso epicedio, una sorta di commosso ‘congedo’ che – quasi alla maniera degli antichi ‘Nobilhomeni’ della Dominante – unisce la tenerezza della rievocazione al risentito addio definitivo. E’ questa l’autentica sagacia di scrittura di Filippi raggiunta nel testo. Una sagacia che gli impedisce di diventare uno dei tanti ed inutili epigoni nostalgici “dei tempi gloriosi” della città dei dogi facendo, invece, del suo racconto una testimonianza accorata e lucidissima d’una stagione storica, culturale ed umana conclusa e consegnata – nella sua irripetibile originalità -, a