Massimo Gramellini, I nuovi capri espiatori

dA LA STAMPA
massimo.jpg
da LA STAMPA 26 marzo 2009

MASSIMO GRAMELLINI I nuovi capri espiatori

Il primo effetto della crisi sull’umore e sull’ordine pubblico è che l’ira popolare sta cambiando bersaglio: dai politici ai manager, dalla Casta alla Borsa, dalle monetine contro i segretari di partito ai sassi contro il capufficio francese della Sony. Ieri, sempre in Francia, il direttore di una multinazionale è stato sequestrato nel suo ufficio dai sindacalisti degli operai licenziati. E in Gran Bretagna un gruppo di vandali ha devastato la casa dell’amministratore delegato che aveva messo sul lastrico la Royal Bank of Scotland e i suoi correntisti. Il nome di battaglia scelto dagli incursori è già tutto un programma: «Bank bosses are criminals», i banchieri sono criminali.

L’immagine degli «uomini del fare» era passata indenne attraverso gli scandali degli Anni Novanta, che l’opinione pubblica aveva addebitato ovunque ai politici: a chi le bustarelle le prendeva, più che a chi le dava. Ma il crollo di Wall Street ha ribaltato i ruoli, con la politica che cerca, o almeno fa finta, di contrapporsi all’avidità dei finanzieri senza scrupoli. Il risultato è che i bersagli da odiare non sono più i burocrati di partito, e neppure gli imprenditori di beni e servizi concreti. Sono gli alchimisti del denaro, incapaci di costruire un bottone.

Ecosì staccati dalla realtà circostante che in piena recessione utilizzano i fondi di salvataggio dello Stato per continuare ad auto-assegnarsi prebende da favola.

La svolta ha un nome e un cognome: Barack Obama. È lui, primo politico dopo decenni a essere trattato come una rockstar, che addita alla platea mondiale i nuovi capri espiatori. Lo speculatore Madoff ne incarna l’esemplare perfetto. Non ha fatto i soldi con le cose ma con i soldi, per lo più millantati. Deve la sua fortuna a scatole illusorie, a gigantesche cambiali elettroniche. Ma qui scatta la differenza fra le due sponde dell’oceano. Negli Usa la giustizia si mette subito in azione e con una condanna esemplare offre lo scalpo di Madoff alla furia dei truffati. L’imputato, a sua volta, chiede scusa alle vittime, completando un copione di pentimento e redenzione tipicamente americano.

Invece in Europa la scena è molto più confusa, le dimissioni rare, i processi lenti, le condanne impalpabili. E la rabbia, non incanalata nei riti della gogna collettiva, tende a crescere, fino a sfociare in atti inaccettabili di sopraffazione. La deriva è appena cominciata. Perciò va segnalata subito: non per aizzare i bassi istinti, ma per riportarli nell’alveo della ragione. Questo compito, nei sistemi civili, spetta alla politica e alla giustizia. È sempre il loro sonno che genera i mostri della violenza. In tempi di crisi, più che mai.

Massimo Gramellini, I nuovi capri espiatoriultima modifica: 2009-03-26T19:55:00+01:00da mangano1
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “Massimo Gramellini, I nuovi capri espiatori

  1. Non credo sia del tutto plausibile attribuire a Obama questo tipo di tendenza alla costruzione di nuovi capri espiatori, è qualcosa che è emerso durante la “crisi ” e che riprende tutta una tradizione di odio per il ricco che ha una sua storia ed è comunque diversa dalle dinamiche di altri capri espiatori .

I commenti sono chiusi.