da IL GIORNALE , 15 LUGLIO 2009
Gli Etruschi diventano “moderni” grazie ai fumetti di Milo Manara
di Pier Francesco Borgia
Se ancora resistono molti interrogativi circa la provenienza e la formazione della cultura etrusca, è innegabile l’influenza esercitata sulla civiltà romana e sulla cultura latina. E siccome l’immaginario si nutre di miti, leggende e – in tempi a noi vicini – di forme d’arte popolare come il fumetto, appare quasi naturale il matrionio tra archeologia e disegni animati che si celebra in questi giorni al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma. Fino al 25 ottobre, il museo ospita la mostra «Etruscomix, l’Etruria in fumetto», realizzato con la partecipazione della Regione Lazio, organizzato da Civita e Comicon (Salone Internazionale del Fumetto).
Sei celebri fumettisti sono stati coinvolti in un’operazione affatto nuova. Sono stati invitati a soggiornare per un certo periodo in tre dei luoghi simbolo della civiltà etrusca per ammirarne i tesori e per sviluppare quindi una serie di storie a fumetti che proprio da questa forte suggestione prendessero l’avvio.
Le loro tavole inedite che intendono celebrare le bellezze di un territorio ricco di storia e suggestioni dialogano armoniosamente con i reperti archeologici del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Manifesto simbolo della mostra è la tavola realizzata dal grande Milo Manara, illustratore e autore di storie a fumetti noto in tutto il mondo per il fascino sensuale delle sue tavole.
I sei artisti, Francesco Cattani, Marino Neri, Paolo Parisi, Michele Petrucci, Alessandro Rak, Claudio Stassi, hanno concentrato la loro attenzione su tre luoghi, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, la Necropoli e il Museo di Cerveteri e la Necropoli e il Museo di Tarquinia. Gli autori invitati, due per ogni sede scelta, si sono così immersi per una settimana, fisicamente e metaforicamente, nella cultura e nei luoghi dell’Etruria; il periodo di residenza e lo studio delle sedi hanno suscitato in loro la scintilla creativa per ideare fumetti inediti, ispirati dall’enorme bagaglio storico e culturale col quale sono stati in contatto.
Nelle sedi di Cerveteri e Tarquinia, le stesse immagini in mostra a Roma, saranno riprodotte su pannelli ed inserite nei rispettivi Musei, contaminando in maniera artistica il percorso di visita, che in alcuni punti chiave mirerebbe a far rivivere ai visitatori le stesse sensazioni provate dall’autore.