L.Anello, Le borse glamour arrivano dallo Zen

DA la stampa   21/06/2010 –
Le borse glamour arrivano dallo Zen

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Sono già 18 i modelli di borse create dalla coperativa sisciliana

Dal Bronx di Palermo aMilano: “Il nostro quartiere rinasce”
LAURA ANELLO

PALERMO
Qui, tra il ticchettio delle macchine per cucire e i colpi di forbici, la crisi sembra lontana.«È una soddisfazione pensare che l’hai fatta tu, con le tue mani», dice Sandra Matarazzo, 35 anni, mentre si rigira tra le dita la borsa patchwork che è appena uscita dal laboratorio. In passato si era compiaciuta delle torte fatte in casa per i suoi bambini, del bucato ben lavato, della tavola apparecchiata la domenica. Mai e poi mai avrebbe pensato, tra i casermoni popolari dello Zen, di diventare una micro- imprenditrice, socia di una cooperativa che ha già portato scarpe, borse, abiti di sartoria a sfilare sulle passerelle delle Settimane milanesi con Cangiari, il brand di alta moda sostenuto da Santo Versace. E che adesso si prepara a far sbarcare sul mercato anche le borse made in Zen. Il logo? È ancora top secret, ma si sa che giocherà con il nome del quartiere-ghetto di Palermo, il Bronx delle case abusive, degli allacci pirata, delle macchine bruciate di notte, dello spaccio a ogni angolo. La Zona espansione nord che dieci anni fa ha cercato la via del riscatto votandosi a un santo – San Filippo Neri – ma è rimasta inchiodata alla sua antica sigla.

E invece eccole qui le borse, creazioni glamour nate da tessuti di recupero, scarti di lavorazione, rimanenze di fabbrica, materiali del circuito equo e solidale come juta e cocco. Eccolo qui, il campionario, sei fantasie per tre modelli, pronto a essere distribuito in tutta Italia. Chissà se le signore etnochic che lo compreranno potranno immaginare dove sono nate, e quali sono le storie delle donne che le hanno pensate, cucite, accudite come figli. «Abbiamo cominciato un anno e mezzo fa – racconta Claudia Villani, la stilista che ha portato avanti il progetto partendo da tre scalcinate macchine per cucire – con l’obiettivo di offrire alle donne del quartiere la possibilità di sviluppare un talento, di dare un’alternativa al lavoro domestico, l’occasione di un confronto, la possibilità di acquistare consapevolezza, di uscire dall’isolamento».

Teatro dell’impresa, il Laboratorio Zen Insieme guidato da Bice Salatiello, il punto di riferimento storico del volontariato tra i padiglioni scalcinati del rione. Un’attività già svolta in passato sotto la guida di un’altra stilista, Maruzza Battaglia, che due anni fa era riuscita a far innamorare delle borse anche l’elegante sindaco di Milano Letizia Moratti, arrivata a Palermo per incontri istituzionali e ripartita con un secchiello colorato in spalla.

Un’esperienza di successo, che però non aveva travalicato i limiti dell’artigianato di qualità. Questa volta a fare la differenza ci si è messa un’altra donna, atterrata dal pianeta dell’imprenditoria e dello charme: Josè Rallo, signora dei vini siciliani e apprezzata interprete jazz, che ha deciso di finanziare con il suo progetto «Donnafugata per il futuro » un piano di micro-credito per due delle artigiane dello Zen. Non beneficenza, ma settemila euro a ciascuna concessi a tasso agevolato, ricavati dalla vendita del cd «Music & wine» e utilizzati per entrare nella neonata cooperativa «Oltre i luoghi comuni». Soldi che sono serviti a comprare macchinari per cucire e rifilare, a cominciare a fare sul serio. E così Sandra Matarazzo e la sua insegnante, Claudia Villani, si sono ritrovate a scommettere su se stesse. Una cifra uguale è pronta per un’altra compagna d’avventura, Filippa Cimò, che sta per prendere il coraggio a due mani e fare il gran salto anche lei. Da casalinga a imprenditrice.

La cooperativa, che aderisce al consorzio Ulisse, ha una storia nella storia perché molti dei suoi soci sono ex tossicodipendenti che hanno frequentato un corso per la produzione di calzature finanziato dal Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga e che adesso sono qui, nell’opificio, a parlare di tacchi, di punte, di cuciture. Dell’emozione per la sfilata milanese, della prossima collezione autunno-inverno.

Gente invisibile, «non bancabile », secondo il gergo degli sportelli finanziari, che ha avuto invece il primo mattone per cominciare a costruire, la leva per darsi la spinta. Qui si sorride, si fanno progetti, si guarda avanti. Oltre al contratto con il marchio Cangiari, è al traguardo un accordo con una catena di negozi di scarpe che ha dodici punti vendita in Sicilia. E poi ci sono la vendita online, la fiera di Addiopizzo, il circuito di botteghe cittadine. È la moda, bellezza.

L.Anello, Le borse glamour arrivano dallo Zenultima modifica: 2010-06-27T15:57:42+02:00da mangano1
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