Armando Todesco, Abbasso Curcio, viva Curcio

Abbasso Curcio ,viva Curcio

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Anche se gli anni 70 sono ormai diventati terreno di storici ,credo manchi un tassello su cui e’ necessario dire qualcosa .

Dopo aver detto che spesso ci siamo trovati di fronte atanti personaggi di quell’epoca che via via chi prima chi dopo sono diventati rotelline del sistema socio economico capitalistico di cui per anni hanno parlato malissimo,rimane da dire che un giudizio negativi di questo genere non puo’ esser dato su Renato Curcio.

Renato Curcio che dagli anni in cui si e’messo in testa di fare la rivoluzione in Italia non ha mai smesso di pensare che cosa fare per ottenerla e insegna tuttora ai giovani la sua esperienza senza ritrosie ,rimorsi e pentimenti cosi comuni dalle nostre parti .

Ora a quasi 70 anni di eta’ e’ uno che ha in cantiere tante cose sempre fatte sulla linea di trovare dei motivi di critica di questo sistema ormai completamente defordizzato e pieno di call centere e di tecnologie che ci portano immediatamente al futuro .

Posso dire bene di Curcio perche’ lo conosco dal lontano 1967 quando insieme frequentavamo e studiavamo Scienze sociali a Trento .

Mi impressiono’ subito la sua riservatezza individuale ,il fatto che non si dava tante arie (che non era poco in ambienti come quelli in cui i tipi da arie da rivoluzionari abbondavano ) .

E poi sempre pieno di libri per documentazione e per studio .

Pur non avendo mai vissuto insieme avevo realizzato l’idea che era uno studioso serio dei fenomeni sociali e che poteva avere un avvenire in questo settore .

E non mi sbagliai.

Elemento quindi molto riservato ,fine e acuto nei ragionamenti anche fatti in strada ,ragazzo con la vocazione alla politica che sapeva ascoltare tutti ,che dava importanza anche alle cose poco significative a prima vista e cosi ,pur stando distanti politicamente ,trovavo una sintonia con lui e con quello che organizzava e che diceva :necessita’ dello studio e della documentazione e limpidezza nella strategia per arrivare al risultato rivoluzionario .

Insomma poche parole ma le parole quando venivano detto dovevano avere il loro valore .

Mi piaceva la sua vita tutta impostata per dare valore alla qualita’ dell’azione personale e alla coerenza con cio’ che si diceva .

Anche poi il trasferimento a Milano per fomentare la rivolta ,la fondazione delle Br e le azioni conseguenti, quando ne venivo messo al corrente ,sentivo che tutto aveva una logica ,che tutto veniva fuori da cio’ che si era detto ,che tutto traeva origine dagli studi sulla societa’ che solo lui a Trento vedeva in maniera completa e senza settori perche’ tutto ,diceva ,era unito e tutto si teneva ,dai comportamenti sociali al modo di costruire ,al modo di vivere .

Non si puo’ non parlare anche dell’influenza che la moglie Margherita aveva su di lui e su tutta l’organizzazione ribellistica.

Si puo’ dire che di fatto la Margherita teneva insieme le file di una organizzazione che il maschio in genere non riesce a tenere insieme .

Renato per la sua coerenza e per le sue lotte ha passato molti anni della sua vita in carcere in un sistema penitenziario di grande durezza e che avrebbe stroncato anche i piu’ forti fisicamente ,ma ha sempre sacrificato se stesso per una visione collettiva del problema .

Dopo la sconfitta dell’ipotesi rivoluzionaria alla fine degli anni 70 Renato non ha dato ascolto alle sirene dello star system che andavano via via impiantandosi in Italia partendo dalle antenne televisive di Cologno monzese , non e’ passato nelle file dell’avversario ma si e’ sempre comportato coerentemente da avversario del sistema sociale esistente .

E tutt’oggi con la sua case editrice piccola ma pungente e con pochi soldi riesce a tenere viva la fiammella della contestazione sia pure modellata 2011 .

Io lo stimo questo personaggio ,per questa sua vita passata nel segno dell’operosita’ sociale ,della militanza politica ,del sacrifico personale ,del disinteresse e della mobilitazione per la democrazia.

Credo che poi in mezzo a tanti chiaccheroni che ha visto il movimento del 68 quello di Renato sia un esempio di coerenza a un’idea portata avanti fino alla oggi ,dove i giorni credo passeranno anche per lui tra riposo e tempo speso per seguire la crescita delle sue viti per ottenere del buon vino .

Alla fine l’Italia ha avuto nella sua storia un personaggio da cui le giovani generazioni possono trarre un esempio di coerenza politica e di vita personale passata a vantaggio del miglioramento della vita di tutti pur adattandosi alle varie circostanza storiche .

 

A.Todesco

 

 

Armando Todesco, Abbasso Curcio, viva Curcioultima modifica: 2011-02-05T17:31:27+01:00da mangano1
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