Dai condoni all’aspirasmog
Promesse e svarioni al voto
Antologia della campagna più volgare e strampalata mai vista
Lo spot elettorale del leggendario Giovanni Bivona, che col capello lungo sul collo e la camicia sbottonata tuonava «la politica è triste, facciamola diventare allegra» e denunciava che «non se ne può più di queste cose che manca il lavoro, il turismo, l’edilizia, un si voli cchiù maritari nuddru picchi manca ‘u travaggliu, e accussì un ci sarà mancu produzioni umana», resta un capolavoro insuperabile.
Forse mai, però, una campagna elettorale amministrativa è stata marcata da tanta volgarità, tanta aggressività, tanta fantasia strampalata. Abbiamo visto di tutto. Candidati in canottiera che ricordavano «ho sempre remato per la mia città». Candidati con la scopa tricolore: «Scopiamo?… via la vecchia politica». Candidati con il tavolo coperto da palloni da basket e biglie da biliardo: «Vogliamo gente con le palle». Per non dire delle promesse di ogni genere. Quella che segue è una raccolta delle parole che hanno segnato queste settimane.
Una raccolta limitata. Manca ad esempio l’incursione di qualche settimana fa dello stesso Bivona a Milano, dove l’estroso statista siculo, seguito dalle telecamere, ha cercato di spiegare come liberarsi delle polveri sottili: «Ogni milanese dieci minuti al giorno deve affacciarsi al balcone con l’aspirapolvere e aspirare l’aria inquinata». Macché: non lo hanno ascoltato.
ABUSIVI – «Grazie a un decreto firmato una quarantina di anni fa dall’allora presidente della Regione e trovato tra la documentazione in possesso del nostro Comune siamo riusciti a salvare dalla demolizione un migliaio di case realizzate dopo il 1976 a meno di 150 metri dalla battigia». (Promessa elettorale del sindaco di sinistra di Campobello di Mazara, Ciro Caravà, www.marsala.it, 2/5/2011, nei giorni in cui la sinistra attaccava il Cavaliere per le promesse agli abusivi campani)
BALLE – «L’errore è stato fatto. Però adesso fratelli milanesi bisogna cambiare. Bisogna andare in cabina elettorale e votare bene. Non ci si può tagliare le balle per far dispetto alla moglie». (Umberto Bossi, 22/5/2011. Il Giornale titolerà a tutta pagina: «Bossi ci tiene alle balle»)
CETTO LAQUALUNQUE – Politico straccione, clientelare e puttaniere inventato da Antonio Albanese e leader del Partito du Pilu, rilanciato nella realtà alle comunali di Oria, provincia di Brindisi, come acronimo di Persone Indipendenti Libere Unite. In sintesi, appunto, Pilu. Memorabili i manifesti del candidato sindaco, Francesco Arpa: «Arpa sindaco: tutta un’altra musica». «Ti piace il P.I.L.U.? Dimostralo: vota Arpa sindaco!». «Lista Pilu, che figata!».
DIPARTIMENTI – «Dobbiamo portare i ministeri a Milano e penso ne arriveranno due» (Umberto Bossi, Ansa, 21/5/2011. Reazione di Gianni Alemanno: «Balle surreali. Mando un avviso ai naviganti: io e Roma non accetteremo mai». Correzione di Berlusconi: «Che cosa vuol dire portare un dipartimento in provincia di Monza, Napoli o Caserta? Vuol dire aprire un ufficio di rappresentanza come quelli che già ci sono. È stato montato uno scandalo sul nulla». Contro risposta di Roberto Calderoli: «Ci sono problemi sui ministeri al Nord? Benissimo, vorrà dire che la frase “No Taxation without Representation” diventerà “No representation? No Taxation”. È questo l’ultimo avviso ai naviganti…»)
ECOPASS – «La fase di sperimentazione di Ecopass è finita. I risultati sono stati raggiunti, grazie anche al potenziamento del servizio di trasporto pubblico, il bike sharing, il bus di quartiere, il car sharing. L’inquinamento, il traffico e gli incidenti sono diminuiti. Per tutti questi motivi e per l’attuale congiuntura economica intendiamo rendere gratuito Ecopass per i cittadini milanesi che non pagheranno più l’ingresso nella Cerchia dei Bastioni» (promessa di Letizia Moratti, dopo avere perso il primo turno, Ansa, 19/5/2011)
FURTO – «Io sono una moderata, la mia formazione è moderata, vengo da una famiglia moderata, tutta la mia vita ne è testimonianza a differenza del candidato Pisapia che è stato dalla Corte di Assise riconosciuto responsabile del furto di un veicolo che doveva servire per il sequestro e il pestaggio di un giovane. Giudicato responsabile e amnistiato. L’amnistia non è assenza di responsabilità». (Letizia Moratti a Sky, 11/5/2011. Accusa accolta con l’annuncio d’una querela e rivelatasi un autogol: Pisapia aveva fatto ricorso e ottenuto l’assoluzione con formula piena. Da quel momento, balletto: di qua il sindaco a offrire le scuse ma solo in un nuovo faccia a faccia, di là Pisapia a rifiutare nuovi confronti senza le scuse preventive. Il rifiuto di stringere la mano a Letizia, secondo i sondaggisti, potrebbe essere stata la svolta nella campagna elettorale)
GIUNGLA – «Un sindaco muratore per ricostruire la giungla banana su banana». (manifesto con un gorilla che impugna la cazzuola affisso a Bologna da un movimento che irride alle promesse dei politici)
HAMSIK – «Ad Allegri piace? Escludo che Hamsik possa venire al Milan». (Berlusconi alla napoletana Radio Kiss Kiss, prima del deludente primo turno. Titolo di MilanNews dell’altro ieri: «Cassano al Napoli, Hamsik al Milan: prende vita il nuovo Milan di Allegri»). Berlusconi ieri sera a Napoli: «Napoletani tranquilli non lo compreremo mai».
INTELLIGHENTZIA – «Donna pensante di sinistra» (slogan elettorale di Maria Grazia Bafaro, candidata alle comunali di Rende con un manifesto sul quale campeggiava una grande scarpa rossa col tacco a spillo che diventa una penna)
JUNIOR – Gabriele Moratti, conosciuto come «Moratti junior», palla al piede della madre in campagna elettorale (anche se Pisapia non l’ha mai tirato in ballo) a causa dell’inchiesta giudiziaria aperta sullo strano iter burocratico seguito per ristrutturare cinque capannoni per un totale di 447 metri quadri in via Ajraghi, appena fuori dal centro, accatastati come laboratori ma in realtà abitazione avveniristica e lussuosa modellata in stile Batman.
KARAKIRI – Suicidio elettorale di Roberto Lassini, autore del manifesto «Via le Br dalle procure», subito scaricato da Letizia Moratti ma appassionatamente difeso da Daniela Santanchè: «Secondo me prenderà tantissime preferenze». Errore: saranno solo 886: poco più della metà del Carmine Abagnale.
LEONARDO – «Leonardo sarebbe riuscito a terminare la Gioconda se dalla mattina alla sera qualcuno lo avesse preso a schiaffi?» (Silvio Berlusconi, Porta a porta, 26/5/2011)
MUNNEZZA – «La prima delibera che farei sarebbe per fare la raccolta differenziata, porta a porta, su tutto il territorio cittadino, per raggiungere il 70% dei rifiuti entro sei mesi. Ed invece di fare discariche e inceneritori, metterei in funzione gli impianti di compostaggio» (Promessa elettorale di Luigi de Magistris, candidato a Napoli, Raidue, «Un giorno da pecora», 25-4-2011)
NONNA PAPERA – Personaggio disneyano tra i preferiti dal leghista Manes Bernardini, avvocato, candidato sindaco della destra sconfitto a Bologna: «Leggo soprattutto fumetti, in particolare Dylan Dog. Ma Topolino è sempre bello. Vado a cercare i numeri vecchi sulle bancarelle dell’usato». (Corriere, 13/5/2011)
OBAMA – «Abbiamo presentato la riforma della giustizia e per noi è fondamentale, perché in questo momento abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra» (sfogo di Silvio Berlusconi a Barak Obama, beccato dalle telecamere, al G8 di Deauville, 26/5/2011)
PERNACCHIA – Sonora risposta vaporizzata di Umberto Bossi, con la mano a imbuto, ai giornalisti che gli ricordavano che secondo Roberto Formigoni non ha senso portare ministeri al Nord. Postilla: «Non arriveranno solo i ministeri mio e di Calderoli ma un ministero enorme, dove si fa l’economia» (22-5-2011, vedi video su Corriere.it)
(AL) QAEDA – «Non ci sono dubbi che i fondamentalisti islamici, in primis e lo stesso Al Zawahiri, sarebbero felicissimi se a Milano la Lega dovesse perdere e Pisapia diventasse sindaco. La vittoria della sinistra spalancherebbe le porte all’islam radicale. È come se sul Duomo sventolasse una bandiera islamica» (Mario Borghezio, Klauscondicio, 23/5/2011)
RUSPE – «C’è un numero impressionante di abbattimenti previsti. Sono indiscriminati e colpiscono anche famiglie povere, che non sanno dove andare. Ho preparato perciò un decreto di sospensione per poter valutare caso per caso di qui a dicembre. Poi vedremo che cosa è giusto fare, ma certamente non lasceremo che vengano gettate sul lastrico delle famiglie». (Berlusconi agli abusivi campani, alla Mostra d’Oltremare, 13/5/2011. Risposta di Calderoli: «Dovrà parlarne con la Lega. Personalmente, indipendentemente da dove siano collocati gli immobili, sono contrario a fermare abbattimenti già disposti di costruzioni abusive, che tra l’altro non avrebbero neppure potuto essere sanate nei precedenti condoni edilizi»)
SORPRESA – «La settimana prossima Bossi e Berlusconi presenteranno una grossa sorpresa che cambierà il modo di pensare dei milanesi in vista dei ballottaggi. Io sto preparando la sorpresa». (Roberto Calderoli, Libero, 21/5/2011, lasciando il mistero sul trasferimento di alcuni ministeri da Roma a Milano. Risultato? Boh…)
TETTAMANZI – «Non contento di aver quasi distrutto la diocesi, oggi Tettamanzi e compagni cercano di distruggere anche la città. Tanto lui, il cardinale, tra pochi mesi andrà (finalmente) in pensione e i cocci saranno tutti nostri» (Alessandro Sallusti, il Giornale, 23/5/2011. Risposta del cardinale: «Quando intervengo faccio di tutto per intervenire da credente e da vescovo, tengo presente il Vangelo, le reazioni che possono esserci non mi turbano»)
UOVA – «Gallina sindaco: schiudi il tuo domani». (Strepitoso manifesto con tre enormi uova del candidato sindaco alle comunali di Terrasini Antonio Gallina)
VIDEOMESSAGGIO – «Milano non sarà la Stalingrado d’Italia» (Berlusconi, videomessaggio-intervista diffuso senza la scomodità delle domande il 21/5/2011 dal Tg1, Tg2, Tg4, Tg5 e Studio Aperto, tutti successivamente multati dall’Autority)
ZINGAROPOLI – «Non abbandoneremo Milano nelle mani di un matto che vuole riempirla di clandestini, di moschee e trasformarla in una zingaropoli» (Umberto Bossi, il Giornale, 19/5/2011 poi ripreso da Berlusconi, Agi 23/5/2011: «Milano non può diventare una zingaropoli di campi rom, assediata dagli stranieri e che dà a questi stranieri extracomunitari anche il diritto di voto alle elezioni municipali»)
Gian Antonio Stella