duemila ragioni

Marcello Carcarino,Quando Aristotele sosteneva che…

Marcello Carcarino ha pubblicato qualcosa in So che non so ciò che so
   
Marcello Carcarino    4 ottobre


Quando Aristotele sosteneva che la moneta fosse una mera convenzione, il termine da lui usato era SYMBOLON. Symbolon originariamente era la parola per bastoncino di credito, un oggetto spezzato a metà per siglare un contratto o un accordo, oppure ancora inciso e rotto per registrare un debito. […] Due amici possono creare un symbolon se prendono u qualche tipo di oggetto; un anello un osso una stoviglia, e lo rompono a metà […] La stessa parola era usata per designare gettoni di ogni sorta: quelli che venivano consegnati ai giurati ateniesi per permettergli di votare, ma anche i biglietti per entrare a teatro.Poteva anche essere usato per riferirsi alla moneta, ma solo se priva di un valore intrinseco: moneta di bronzo, ad uso locale. Indicando dei documenti scritti, un s. poteva anche essere un passaporto, un contratto o una ricevuta. Per estensione il termine venne anche a significare auspicio, presagio, sintomo e appunto, simbolo nell’accezione odierna. Sembra che la strada che ha portato a quest’evoluzione abbia due direttrici. ARISTOTELE insisteva sul fatto che qualunque oggetto potesse essere un bastoncino, l’importante è che potesse rompersi a metà […] L’unica ragione di questa scelta è una convenzione sociale […] Tutte le parole sono frutti arbitrari di un accordo, e lo stesso si può dire di tutto il denaro: anche l’oro PER LUI è un symbolon, una convenzione sociale cui viene assegnato un valore, come con le monete di bronzo. […] Eppure le teorie medievali del simbolo hanno preso meno da Aristotele che dalle religioni misteriche dell’antichità, dove con symbolon ci si riferiva a certe formule criptiche che solo gli iniziati potevano capire.[…] Il teorico dei simboli più letto e meditato nel Medioevo è Dionigi l’Areopagita. Egli riprese la nozione all’interno del grande problema intellettuale del suo tempo[…] Com’è possibile per la nostra conoscenza confinata al mondo dei sensi avere cognizione di un essere la cui natura è assolutamente aliena […] sarebbe impossibile se non fosse che Dio onnipotente può far tutto, e così come mette a disposizione il suo corpo nell’eucarestia, può rivelarsi alle nostre menti attraverso un’infinita varietà di forme materiali […] L’idea che i simboli siano la testimonianza di un accordo tra uguali è andata completamente persa. I simboli sono invece dei doni assoluti, liberi e gerarchici, offerti da un essere talmente al di sopra di noi che ogni idea di reciprocità, debito o obbligazione è semplicemente inconcepibile.

Marcello Carcarino,Quando Aristotele sosteneva che…ultima modifica: 2012-10-04T16:19:46+02:00da
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