Angelo Gaccione,Sette domande di uno scrittore al presidente della Repubblica*

Sette domande di uno scrittore
al presidente della Repubblica*

Signor presidente della Repubblica,

 

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ho sentito su Rai3, al telegiornale della sera, che i misteri delle stragi italiane stanno dentro i dossier coperti dal segreto di Stato.

Dunque le rivolgo una serie di domande come cittadino e come scrittore, nella speranza che lei dia, come dovrebbe, delle convincenti risposte.

  1) Perché non rimuove il segreto di Stato sulla strage di Piazza Fontana, stazione di Bologna, Brescia, Italicus, stragi mafiose di Milano e Firenze?
  2) Perché invece di polemizzare coi giornali, i magistrati e singoli esponenti politici che l’accusano di reticenza sulle trattative mafia-stato non va a reti unificate in televisione e dice come stanno le cose?
  3) Perché non esibisce, se ce ne sono, i documenti?
  4) Perché non rivela i nomi di quanti a vari livelli ne sono stati attori o comprimari?
  5) Perché non scioglie d’autorità i corpi di “sicurezza” visto che invece di assicurare la sicurezza depistano, partecipano ai crimini, fanno sparire agende di magistrati assassinati, complottano contro la Repubblica di cui lei dovrebbe essere garante?
  6) Perché non richiama in patria i soldati italiani impegnati in guerre mai dichiarate, in aperto spregio dell’articolo 52 della Costituzione?
  7) Perché non ha indetto nuove elezioni ed ha invece operato un golpe bianco, un golpe del Presidente, obbligando il governo legittimo di Berlusconi a dimettersi senza avere avuto la sfiducia del Parlamento, come prescrive la Costituzione di cui lei dovrebbe essere garante?

Davvero lei crede che il suo settennato sia privo di ombre alla luce di tutto ciò, e che lei possa ritirarsi a fine mandato con l’onore di un vero patriota?

Chi le sta formulando queste domande non è un politico di parte o un anti-patriota, anzi, ma non è nemmeno uno sprovveduto né uno dei tanti vili uomini di cultura che non osano farle le domande a cui dovrebbe rispondere.

Sono uno scrittore, e come tale analizzo, elaboro e rifletto. Se non è in grado di rispondere a queste domande, noi siamo legittimati a non nutrire alcuna fiducia in lei e verso lo stato che lei rappresenta.

Angelo Gaccione, scrittore, Milano

* ODISSEA, Anno X – N° 2 – Novembre – Dicembre 2012

 

Angelo Gaccione,Sette domande di uno scrittore al presidente della Repubblica*ultima modifica: 2012-10-20T13:06:54+02:00da mangano1
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