critica impura, Mobilitazione della Scuola Pubblica contro il DDL Stabilità

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Mobilitazione della Scuola Pubblica contro il DDL Stabilità: una lettera aperta ai Genitori
 
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Pubblichiamo la lettera aperta ai genitori che il Collegio Docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado “Albio Tibullo” dell’Istituto Comprensivo di Zagarolo ha redatto per comunicare la propria mobilitazione contro il DDL Stabilità, ad opera del Governo Monti, tanto discusso e criticato in questi giorni. Speriamo vivamente che tutte le scuole d’Italia, insieme a quelle già attive nella mobilitazione, prendano esempio e si uniscano a questa legittima e pacifica forma di protesta.

 Ai Genitori degli alunni dell’I.C. Zagarolo

Lo scopo di questa lettera è di informare ogni utente della scuola dei provvedimenti nei confronti della classe docente, e quindi di tutto il sistema della scuola pubblica, proposti dal governo nel DDL Stabilità in discussione in questi giorni alla Camera. Noi docenti della scuola secondaria di primo grado intendiamo illustrare brevemente alcuni dei punti focali oggetto della proposta di legge , alcune considerazioni sui nostri orari di lavoro ed infine comunicare ai genitori l’immediato provvedimento di sospensione delle attività didattiche non obbligatorie.

Il testo del DDL Stabilità al comma 42 decreta l’aumento dell’orario frontale (quello destinato alle lezioni in classe) dei docenti di tutte le discipline, nonché di sostegno, della scuola secondaria di primo e secondo grado da 18 a 24 ore settimanali. Tali ore in più andrebbero a coprire gli spezzoni di cattedra dei singoli istituti, le supplenze temporanee e le varie ore aggiuntive di insegnamento. Un aumento di un terzo dell’orario di lavoro a parità di stipendio. La proposta di legge è motivata dal ministro con la necessità di portare il livello di impegno dei docenti sugli standard europei. Si tratta di una palese falsità: i docenti italiani della scuola secondaria hanno un carico settimanale di ore di lezione pari o in alcuni casi superiore alla media europea. Gli alunni svolgono lo stesso numero di giorni di lezione (circa duecento) ed hanno lo stesso numero di settimane di vacanza cadenzate in modi differenti nel corso dell’anno (circa undici).

Tale provvedimento, oltre a svilire la professionalità docente, aumenterà enormemente il carico di lavoro dei singoli insegnanti a discapito della qualità dell’offerta formativa. Ogni docente si confronterà infatti con un numero crescente di classi e alunni e ciò influenzerà inevitabilmente la qualità dell’insegnamento. Il provvedimento inoltre andrà a tagliare da 20.000 a 30.000 cattedre chiudendo definitivamente la strada ai precari che lavorano da anni nella scuola.

Riportiamo una tabella  comparativa degli orari dei docenti europei nei vari ordini di scuola precisando che le “ore” frontali di lavoro in Italia sono di 60 minuti e negli altri stati europei variano tra i 50 e i 40 minuti. In Germania, per esempio, essendo i moduli orari di 45 minuti, le 18 ore sono in realtà 16,33!

confronto monte ore settimanale docenti europei
Quanto lavora un insegnante?

Un luogo comune piuttosto diffuso nell’opinione pubblica è che l’insegnante italiano lavori 18 ore alla settimana e abbia 3 mesi di ferie. Noi che siamo insegnanti sappiamo che questo non solo non è vero oggi, ma non lo è mai stato neppure nel passato. Infatti tutti gli insegnanti svolgono una mole impressionante di quello che si definisce “lavoro sommerso”, precisamente quantificato da una ricerca commissionata, già nel 2005, dalla Giunta provinciale dell’Alto Adige all’Istituto di Ricerche Sociali di Bolzano, “Apollis”, in circa 1643 ore annue. Tale cifra ripartita per il numero delle settimane lavorative dell’anno solare (escluso il mese di ferie canonico) corrisponde a 37,34 ore settimanali! Non abbiamo dunque più ferie degli altri, ma semplicemente i nostri carichi di lavoro vengono ripartiti nel corso dell’anno in modo diverso: si va dalle tre ore di lavoro quotidiano minimo alle 14 ore di lavoro del periodo degli esami e scrutini, senza calcolare tutto il resto del lavoro svolto fuori dalle mura scolastiche…

Vogliamo, quindi, sfatare definitivamente questo luogo comune e spiegare esattamente come si compone realmente l’orario di lavoro di un insegnante.

Gli attuali obblighi di servizio per i docenti italiani prevedono, oltre alle 18 ore settimanali di insegnamento in classe, 80 ore annuali di attività funzionali all’insegnamento, tra cui le attività collegiali (consigli di classe, collegi, riunioni disciplinari, ricevimento generale dei genitori).

Il ricevimento individuale dei genitori, gli scrutini e lo svolgimento degli  esami sono considerati atti dovuti e non calcolati nel computo delle ore sopramenzionate, ma vengono ovviamente lavorate e vanno ad aggiungersi al monte ore annuale.

A ciò vanno aggiunte una serie di attività che consistono in:

coordinamenti e verbalizzazioni delle riunioni delle varie commissioni;
programmazione  individuale, collegiale e di classe;
preparazione delle lezioni;
preparazione delle verifiche e dei compiti in classe;
correzione delle prove scritte;
compilazione dei registri;
formalizzazione  e trascrizione delle valutazioni sommative (pagelle);
preparazione  delle prove d’esame con relativa correzione;
somministrazione e correzione test INVALSI;
preparazione didattica specifica (e piano di lavoro individualizzato) per alunni DSA e con sostegno;
svolgimento corsi di recupero e potenziamento (sottopagati con fondo di istituto);
svolgimento funzioni strumentali (sottopagate con fondo di istituto);
consultazione/esame/valutazione libri di testo per eventuali adozioni;
elaborazione di relazioni per nuove adozioni;
attività di aggiornamento e di formazione organizzate dalla scuola ed altri istituti preposti;
attività di autoformazione a autoaggiornamento (studio, corsi di perfezionamento, master in discipline per la didattica, lettura libri, giornali, articoli di didattica, visione film, spettacoli teatrali o musicali, acquisizione di informazioni attraverso vari canali ecc…);
preparazione e assistenza in vista di uscite giornaliere come mostre, conferenze, visite guidate, spettacoli teatrali, spettacoli cinematografici;
preparazione  e assistenza in occasione di viaggi d’istruzione e campi scuola, stage linguistici, scambi culturali;
elaborazione di progetti disciplinari e interdisciplinari per attività di ampliamento dell’offerta formativa…
A fronte di tutto ciò siamo retribuiti mediamente molto meno dei nostri colleghi europei che usufruiscono tra l’altro di numerosi sgravi fiscali per le spese connesse all’esercizio della loro funzione.

Riportiamo di seguito una tabella comparativa delle retribuzioni lorde.

tabella retribuzione europea docenti
SOSPENSIONE DI TUTTE LE ATTIVITÀ DIDATTICHE NON OBBLIGATORIE PREVISTE DAL POF

Comunichiamo alle famiglie la decisione di sospendere tutte le attività didattiche non obbligatorie previste dal P.O.F. (nello specifico: visite guidate, partecipazioni a spettacoli teatrali e cinematografici, campi scuola, progetti extracurricolari, corsi di recupero e potenziamento ecc.) in risposta a quello che riteniamo essere un gravissimo attacco alla professionalità della funzione docente, alla cultura stessa e a tutti coloro che cercano di trasmetterla con passione ed impegno. La cultura e la civiltà di una nazione nasce sui banchi della scuola pubblica e noi vogliamo che sui banchi di ogni scuola pubblica possa continuare ad esistere.

I Docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado “Albio Tibullo” dell’Istituto Comprensivo di Za

critica impura, Mobilitazione della Scuola Pubblica contro il DDL Stabilitàultima modifica: 2012-10-25T15:55:58+02:00da mangano1
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