SENTIERI ERRANTI Insegnare? Un mestiere da 18 ore la settimana. Un caso di “storia inquinata”.

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MERCOLEDÌ 24 OTTOBRE 2012

It tube 18. Insegnare? Un mestiere da 18 ore la settimana. Un caso di “storia inquinata”.

Ieri sera a “Ballarò”, la popolare trasmissione in onda su Raitre, durante il confronto tra Fassina, Polillo ed Epifani sull’aumento delle ore di insegnamento da 18 a 24, ancora una volta abbiamo assistito ad un ottimo esempio di demagogia politica: si vuol imporre unilateralmente l’aumento delle ore di lavoro in classe agli insegnanti di secondaria superiore e si cerca il consenso della platea televisiva; questo non avviene  motivando il provvedimento ma attraverso il riferimento ad un’altra categoria lavorativa più volte penalizzata , i metalmeccanici, al fine di mostrare la liceità del provvedimento politico stesso da attuare attraverso la mannaia. Non si discute sulle conseguenze per migliaia di precari che da anni fanno funzionare la scuola e che un atto legislativo di questo tipo farebbe finire “per strada”; si fa leva sull’elemento demagogico per imporre una certa “narrazione”.

Cosa c’è da sottolineare in questo modus operandi?
C’è che siamo di fronte ad un classico esempio di “storia inquinata”. Con tale sintagma intendo una racconto  che non corrisponde allo “stato di cose” sussistenti ma che, facendo leva su dinamiche emotive di gruppo, costituisce l’immaginario dei soggetti verso i quali è diretto. Far credere che gli insegnanti lavorino “soltanto” 18 ore alla settimana, confrontando tale “privilegio” con la settimana lavorativa di un metalmeccanico  per rafforzare l’impatto emotivo di tale “informazione verosimile”, è una modalità attraverso la quale si crea una “storia inquinata”. Un racconto falso, ma verosimile, su uno stato di cose sussistente.

Qual è l’importanza di quella che a prima vista potrebbe apparire come semplice demagogia o, al massimo, cattiva retorica?
L’importanza sta in una pratica codificata, una sorta di “fabbrica delle idee” dell’Impero, attraverso la quale si produce l’immaginario sociale, quindi l’universo trascendentale per mezzo del quale i soggetti esperiscono il mondo. Questi ultimi, ridotti a cavie da laboratorio, vengono programmati affinché rispondano agli stimoli indotti dalla “storia” come in un esperimento controllato di cui si conoscono e si prevedono le dinamiche. Nel caso degli insegnanti, l’opinione pubblica, credendo alla “storia delle 18 ore”, dovrebbe reagire disgustata e favorire il clima per l’affermazione del provvedimento politico.
I soggetti sono così ridotti a pagine di un libro sulle quali sono state già impresse le parole.
Vigilate gente, vigilate…

SENTIERI ERRANTI Insegnare? Un mestiere da 18 ore la settimana. Un caso di “storia inquinata”.ultima modifica: 2012-10-25T14:56:48+02:00da mangano1
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