Dolcenera : “Sto scrivendo un thriller psicologico su una bambina…”

Dolcenera ad Affaritaliani.it: “Sto scrivendo un thriller psicologico su una bambina…”
La cantante salentina tra una tappa e l’altra del suo tour estivo dedica molto spazio ai libri. In quest’intervista parla con Affaritaliani.it proprio del suo rapporto con la letteratura (“In queste settimane sto leggendo ‘La ricerca del tempo perduto’ di Marcel Proust, ‘La zona cieca’ di Chiara Gamberale e ‘Life’, la biografia di Keith Richards… Tra gli scrittori contemporanei stimo Gabriel Garcia Marquez, Antonio Tabucchi, Niccolò Ammaniti e Jeanette Winterson”) e alla fine confessa: “Sto scrivendo un thriller, ma con molta calma. Ad onor del vero devo decidere se entrare da incompetente in un mondo, quello del thriller, che non amo e che così poco ho letto, anche se mi affascinano i misteri e le psicologie delle storie di cronaca nera. Sarà un romanzo psicologico che vedrà come protagonista complessa e contorta una bambina…”. L’INTERVISTA

Venerdí 29.07.2011

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Per Dolcenera, nome d’arte di Emanuela Trane, cantante salentina classe ’77, questa è un’estate in tour. Ma tra un concerto e l’altro nelle sue giornate movimentate i libri hanno uno spazio importante.

Quali romanzi ha messo in valigia?
“Ne ho messo uno che mi segue da un bel po’ di tempo e non è certo una lettura estiva, si tratta de ‘La ricerca del tempo perduto’ di Marcel Proust: in questo periodo sono alla lettura del quinto volume, ‘La prigioniera’. E poi ‘La zona cieca’ di Chiara Gamberale, un romanzo istintivo, giovane e genuino su ciò che uno non sa di sé ma che agli altri è evidente: insomma come scriveva Proust, ‘a nostra personalità sociale è una creazione del pensiero altrui’ e sullo scambio di conoscenze e percezioni nasce, cresce e si evolve il rapporto di amore tra due persone che iniziano a cambiare la propria vita. E ancora ‘Life’, la biografia di Keith Richards, storico chitarrista dei Rolling Stones: una vita allucinante!”.

Quali sono i suoi autori contemporanei preferiti?
“Beh i contemporanei non sono tanti, direi Gabriel Garcia Marquez, Antonio Tabucchi, Niccolò Ammaniti e Jeanette Winterson”.

Quale scrittore ha più influenzato i suoi testi?
“Non so dirlo, credo che i gusti letterari siano legati ai periodi della propria vita. Inoltre, penso che il processo di acquisizione sia molto complicato e le influenze letterarie si mischino a tante altre per una contaminazione che è difficile da sezionare e analizzare. Le combinazioni sono infinite, tra parole di un libro, fatti e notizie del giorno, film, confidenze di un’amica. Il tutto poi è filtrato dallo stato d’animo del momento in cui un’emozione ha l’esigenza di uscire, di essere in qualche modo fissata in un pensiero, in una parola, su un foglio. Posso dire che l’amore per la scrittura di Fernando Pessoa, di Marquez e in generale per la letteratura dei paesi latini, da quella spagnola più passionale a quella francese più intellettuale, passando ovviamente per quella italiana, non è mai finito”.
 
Scrive poesie?
“Le scrivevo quando ero più piccola, adesso solo spunti, appunti e frasi ovunque capiti e che spesso vanno a finire dentro alle canzoni, anche se inizialmente erano racchiuse in un unico testo. Forse l’ultima eccezione di un testo integrale a sé stante è ‘I colori dell’arcobaleno’ che è diventata canzone dell’ultimo album in pochi minuti e con grande istintività. E’ nato prima il testo in una forma che, secondo me, era già poetica e poteva di per sé bastare a quella indefinibile esigenza di esprimere me stessa per riconoscermi e specchiarmi. Poi spontaneamente, appena mi sono messa al piano per capire se il testo nascondesse una sua musicalità, è nata anche la melodia e ha acquisito la forma canzone”.
 
E’ vero che sta scrivendo un thriller?
“Si, ma con molta calma perché mi piace troppo l’idea che sto cercando di sviluppare e non voglio sciuparla, perderla. Ad onor del vero devo decidere se entrare da incompetente in un mondo, quello del thriller, che non amo e che così poco ho letto, anche se mi affascinano i misteri e le psicologie delle storie di cronaca nera. Sarà un romanzo psicologico che vedrà come protagonista complessa e contorta una bambina in una storia, come tante, senza testimone”.

Dolcenera : “Sto scrivendo un thriller psicologico su una bambina…”ultima modifica: 2011-07-31T16:10:06+02:00da mangano1
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