Beno Fignon, BUCANEVE ( aforismi)

e11fac2233f1dc0442e0691c41af399a.jpgBeno FignonVia A. Inganni, 84 – 20147 Milanotel. e fax 02.410.233 – 333..3433.595 (solo segreteria)benofignon@interfree.it Milano, febbraio 2008 Cari amici, il bouquet di febbraio è costituito dai bucaneve che, dai ricordi e dalle visioni luminose dell’infanzia friulana, invio alla vostra perenne giovinezza, per la quale, basta volerlo, v’è certezza. 3891 – Se gli esami finiscono, è la fine. 3892 – La giustizia non deve essere imparziale, ma pendere verso la giustizia. Da qui: “La legge è pendente per tutti”. 3893 – Anziché nell’urgenza siamo nella concitazione. Anziché nella sollecitudine nell’ansia. Anziché nel coraggio nel disancoraggio. 3894 –Perfino le scorie acquistano senso se hanno custodito il Discobolo o la Venere che sono in te.3895 – Emarginazione. Il poeta è sempre in un canto. 3896 – A inseguire senza tregua l’oro del PIL, ci viene il cancro al piloro. 3897 – Il liberismo mette i rifiuti sotto il tappeto, dopo aver promesso i tappeti volanti. 3898 – Il perché lo posso chiedere a Dio una sola volta. Il senso lo chiederò tutte le volte. 3899 – La fede è un dono, si dice, ma le porte del depositum fidei vanno forzate con la fiamma ossidrica. 3900 – Dovremmo corrompere la borghesia dei paesi emergenti, già corrotta di suo, per dare all’Occidente il tempo per non perire. 3901 – Se Dio non fosse desiderante, non sarebbe desiderabile. 3902 – I mobili di una volta sì che resistevano. Come il tavolo dell’attentato a Hitler? 3903 – Anche la quantità della qualità assicura la qualità. Vedi l’Universo. 3904 – Nella Chiesa, nei riguardi dei separati, per un materno Tettamanzi, ci sono mille Tagliabue e cento Scannagatti. 3905 – Se l’uomo raccolto in sé, accoglie Dio a sua volta raccolto in sé, per entrambi è un buon raccolto. 3906 – Il Papa, il governo di un miliardo e mezzo di cattolici e la scrivania sempre sgombra. Per avere sgombra la mia governerei cattolici e musulmani.3907 – L’intelligenza non ha orologi, termometri, barometri, goniometri, ma microscopi e cannocchiali. Insomma non misura, vede. 3908 – Nel silenzio dei paesi una fisarmonica faceva risuonare l’universo. L’universale brusio, anche musicale, di oggi seppellisce ogni fisarmonica. 3909 – La dimostrazione che la Creazione continua sta negli alberi da frutta vecchi che non producono frutti con le rughe. 3910 – Un fiore si esprime in un campo visivo e olfattivo di pochi centimetri. Eppure anche così il mondo lievita. 3911 – Dall’illuminazione che squarcia, dall’intuizione che penetra, dalla conoscenza che svela, dalla fede che libera, spunta e cresce una gioiosa arrendevolezza. 3912 – Nell’intelligo ut credam il soggetto è debole con rischio desistenza.Nel credo ut intelligam l’oggetto è forte con rischio vertigine. 3913 – Scoperte scientifiche. Sembra che l’universo sia senza fissa dimora. 3914 – Prospettive mediche per una vita fino a centoventi anni. Ovvero, dei costi faraonici per un brodino allungato di una quasi immortalità dai centoventi inganni. 3915 – Chi non s’accorge di essere stato offeso, riceve un’altra offesa, e ancora invano. 3916 – Torna a casa lessico. Charitas è diventata Caritas. In attesa che Christus diventi Crisis, Hostia Hostis e Logos Logo? (Spunto da Federico La Sala). 3917 – L’attrazione nel bene dicesi affinità elettiva. Quella nel male dicesi affinità plagiativa. Quest’ultima, a differenza della prima, può essere passeggera. 3918 – La scheggia di reggia incastonata nella nostra casa, ha saturato il sogno della reggia? 3919 – Rassègnati, rassègnati, rassègnati. E lui si rassegnò. Alla fine una società di rassegnati non degni di essere passati in rassegna. 3920 – Anche l’ideale ecologico aiuta a superare il problema egologico. 3921 – Dovresti lavorare di più per la mamma e mendicare meno affetto al capo ufficio. 3922 – È chi lavora che deve assumere un andamento da disoccupato, non il disoccupato. 3923 – Il relativismo risolve tutto e subito. Poi va alla cena così guadagnata. 3924 – Teologo. Se non ragiona in campo aperto, gli si chiude anche la fede. 3925 – Il mondo ha bisogno di lupi solitari che partecipano alla Festa, non di festaioli che latrano per sé. 3926 – L’embrassons-nous, il consoliamoci-nous, il stiamo-bene-insieme-nous, per escludere vous, non va bien. Perché prima o depuis l’uragano brise il solidale tetto che era il tuo unico soutien. 3927 – Quando separiamo fede e ragione, Dio si ammala di schizofrenia. 3928 – I miracoli straordinari, ma impersonali, che ci fa compiere la tecnologia, dovrebbero almeno permetterci di essere coltivatori diretti e tessitori della nostra tunica, prima che a ogni apritisesamo si chiuda il cervello. 3929 – Il rettilineo, come il vicolo cieco, non porta da nessuna parte. E la retta via? 3930 – La richiesta di aiuto economico per le spese di divorzio ormai ci conviene metterla nella lista nozze. 3931 – Violenza sulle donne. Se i maschi fossero dei pigmei e le donne dei titani… Il problema è codardamente e banalmente muscolare. 3932 – Aveva sempre simpatizzato con chi, tradendo i suoi, vendeva fucili ai pellerossa. Oggi la sua simpatia è disoccupata. 3933 – Vedere sempre di più acuisce il dolore che a sua volta acuisce lo sguardo. La felicità non guarda da estranea. 3934 – “Teniamo i piedi per terra!”, esorta, mentre la terra pattina sul magma del globo, che svolazza nei cieli, che vagano per la galassia, dispersa in miliardi di galassie, avvolte nell’impalpabile aere cosmico, nell’assoluta mancanza di segnaletica. 3935 – A livello mondiale aumenta continuamente la produzione di automobili. Per fuggire in massa da? Libreria San CarloCorso Vitt. Emanuele, MilanoMM1 San Babila Alcuni titoli della produzione letteraria di Beno Fignon Aforismi:“Aforismi afasie affanni affabilità affabulazioni”, Campanotto Editore, Udine.“Mille e un respiro”, ed. Rubbettino, seconda edizione, Soveria Mannelli (Cz).“Capaci di intendersi e di volare”, ed. San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi). Prosa:“Cellina”, premio Città di Milano, ed. Biblioteca dell’Immagine, Pordenone.“Andreis, unica polis”, ed. Biblioteca dell’Immagine, Pordenone. Poesia:“Isla de Pascua”, ed. Società di Poesia, Milano.“Sine glossa”, edizioni del Leone, Spinea (Venezia).“Li’ castelanis”, terza edizione, ed. Kappa Vu, Udine.“Erosmetro”, ed. Tracce, Pescara.“Haiku furlans. Poesia dei magredi”, Soc. Filologica Friulana, Udine.“Il sole insiste”, ed. Città aperta, Troina (Enna). Libro fotografico:“Cellina, il fiume degli dèi”, ed. Silvia, Cologno

Beno Fignon, BUCANEVE ( aforismi)ultima modifica: 2008-02-23T22:17:33+01:00da mangano1
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Un pensiero su “Beno Fignon, BUCANEVE ( aforismi)

  1. Desiderare Dio pur sapendolo indifferente: una prova troppo difficile. L’ateismo spesso è il risultato estremo di questo titanico tentativo.
    L’ateismo, per uno spirito religioso, è la scelta sofferta di non rivolgere più lettere d’amore a un Dio indifferente…non desiderarlo più.
    Per uno spirito naturalmente non-religioso, invece, è la semplice conferma della propria indifferenza di partenza, qualunque sia la risposta di Dio. Sono due esiti solo apparentemente uguali di due percorsi radicalmente diversi. Un occhio allenato li distingue, qualunque sia l’orgoglio del primo e l’apatica ipocrisia del secondo.

    Grazie, Beno, per queste due perle di teologia interiore.

    alessandra paganardi

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