Dario Olivero, Le conseguenze dell’amore

e9d05be721a03cbc152aed6178dd21fe.jpgNuovo lavoro dell’autore di “Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano”racconti di incontri, abbandoni, felicità e dolore nel lato oscuro del cuoreLibri, Eric-Emmanuel Schmitte le conseguenze dell’amoreTra le novità un trattato sull’insospettabile vero parametro di Maastrichte la storia della seduzione e della conquista dall’antichità ai giorni nostridi DARIO OLIVEROda La Repubblica 5 giugno 2008+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++L’AMORE E’ IMPERFETTO Eric-Emmanuel Schmitt conosce le gradazioni dell’amore. Lo abbiamo sentito parlare dell’amore per Dio e per l’uomo (Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano), per la musica (La mia storia con Mozart), per la vita (Oscar e la dama in rosa), per la ricerca della salvezza (Milarepa). Ora ne scruta aspetti più oscuri in cinque racconti lunghi contenuti nel libro La sognatrice di Ostenda (tr. it. A. Bracci Testasecca, edizioni e/o, 16,50 euro). Prendiamone uno, il primo, che dà il titolo al libro. Senza guastare la trama, è un po’ la storia di Marinella di De André ma lei non muore. Un giorno un re senza corona e senza scorta bussa alla sua porta tirandola fuori da un mondo chiuso da pareti di libri e in un corpo che l’ha tradita. Dopo decenni, quando il tempo ormai ha cancellato la sua bellezza, uno scrittore finito sulle rive del Mare del Nord per dimenticare un amore finito male, raccoglie la sua storia. Un unico amore che al suo passaggio non ha lasciato posto per altri. Difeso dal tempo e da quanto la vita ci presenta. Folle da sembrare incredibile come non sappiamo sospettare possano essere gli amori che ci capita di sentire raccontare. Perché spesso dimentichiamo che almeno in una cosa si è tutti uguali e si hanno le stesse opportunità: avere un amore, almeno uno, che passa e ti travolge. Che lo si sappia trattenere oppure no è un altro discorso. Che lo si sappia riconoscere oppure no è un altro discorso. Bellissimo appunto un passaggio sparso nel testo: “Mistero delle parole… Come uccelli si posano sul ramo senza che l’albero se ne renda conto. Allo stesso modo Emma Van A. parlava del suo caso senza riconoscersi, come se si trattasse di un morbo che riguardava altri”. L’AMORE E’ UNIVERSALE E’ la nostra grande speranza per far convivere nazioni che per secoli si sono combattute. Ma non riesce a garantire una politica estera incisiva in fatto di guerre. E’ un sogno di pochi visionari divenuto realtà. Ma i visionari hanno lasciato il posto ai burocrati e nessuno sente quel Parlamento davvero rappresentativo. E’ nata per i popoli, ma i suoiultimi trattati sono stati firmati con ministri e capi di Stato chiusi in zone rosse, soli e infinitamente lontani dal popolo. E’ la fonte di un nuovo diritto per i cittadini. Ma quello che i cittadini percepiscono sono parametri di bilancio che mal si adattano a spiegare la crisi economica che li colpisce. Tra questo infinito oscillare tra speranza e disperazione che l’Europa suscita in noi, ecco un libro insospettabile: Storie d’amore e d’Europa di Luisa Passerini (l’ancora del mediterraneo, 30 euro). E’ uno studio approfondito e voluminoso su un elemento che contribuì a far sopravvivere lo spirito europeo democratico, solidale e di fratellanza nonostante due guerre mondiali e il proliferare di regimi totalitari. L’amore appunto. Per esempio, la storia – una delle tante – di Giorgio Quartara, scrittore non proprio celebrato nel Parnaso patrio, nobile, avvocato, laico e femminista in contatto con le Sufragette, messo all’indice dal Duce e dal Vaticano. Perché scriveva una storia di due amanti in fuga e lo intitolava Gli Stati Uniti d’Europa e del mondo mettendo insieme il desiderio di amore libero dei due con l’unico modo possibile per averlo, un’Europa federale, un grande stato universale senza barriere doganali e con diritti unici. E così via: attraverso Simone Weil, il bestseller L’amore e l’Occidente di Rougemont, la biografia di Spinelli e le storie di altri personaggi di seconda fila si scopre anche quello che dell’Europa ormai resta in seconda fila: che dalle macerie di due guerre, oltre che la politica era risorto l’amore. Un messaggio di speranza: potrebbe risorgere anche dalla noia. L’AMORE E’ DIFFICILE Da noi si dice, almeno in italiano e senza ricorrere a espressioni più marcate, “rimorchiare”. “Draguer” in francese. “To pick up” in inglese. Che non significa proprio sedurre, operazione più seria che ha scomodato menti illuminate ed è divenuta nevrosi, archetipo, arte con Don Giovanni. Rimorchiare è più una cosa da commedia dell’arte, si basa più sullo stratagemma e sullo stile (presunto), su quello che, per usare un’espressione sempre presa a prestito dal mondo delle attività manuali umani si può dire “pasturare”, “gettare le reti”, “oliare”. Jean Claude Bologne ha scritto un trattato dal titolo La conquista amorosa. Dall’antichità ai giorni nostri (tr. it. A. Tomei, Angelo Colla, 23,50 euro) in cui esamina, tra citazioni colta di Ovidio e Sant’Agostino e quelle più abbordabili di James Bond, tutte queste sfumature. Tra l’amore rubato di Zeus, i ratti delle belle nella Bibbia e tra i romani, l’amor cortese (espressione che non riguardava però le villane e le contadine, pur sempre la maggioranza della popolazione femminile nel Medioevo), attraverso il Rinascimento del Galateo e del Cortigiano, l’Illuminismo e il Romanticismo si approda al XXI secolo. Con l’impressione confermata a ogni pagina che il problema sia sempre stato uno solo. E che per risolverlo l’uomo abbia sempre impiegato le migliori menti di ogni generazione. (5 giugno 2008)

Dario Olivero, Le conseguenze dell’amoreultima modifica: 2008-06-05T16:55:29+02:00da mangano1
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