Alessandro Gilioli,I leader di sinistra ai funerali di New Orleans

2d3c69f2cce0c63d3be4ec6dcf055a2a.jpg

da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/category/senza-categoria/

Alessandro Gilioli, I leaders di sinistra ai funerali di New Orleans

Il mio sogno è che un giorno d’estate – di questa estate – ci sia la grande Festa d’addio. Un evento lieve, quasi gioioso, come i funerali di New Orleans: con le trombe e la gente che balla.

Sul palco ci sono tutti: Veltroni, Fassino, Rutelli, D’Alema, Bassolino, Burlando, Russo Iervolino, Cofferati, Fioroni, Del Turco, ma anche Parisi, Bersani, Bindi, Melandri, i giovani Letta e Franceschini. Per una volta sono tutti uniti, sanno che oggi le correnti attorno a cui si sono scannati per anni non hanno più alcun senso.

Il primo a prendere la parola è proprio Rutelli. Un discorso breve, senza amarezze. Racconta com’è entrato in politica, da ragazzo, quando litigava con i suoi prof gesuiti e credeva in un futuro dell’Italia più laico e moderno. Si commuove ricordando le mille battaglie al fianco di Pannella, poi si scusa per aver fatto perdere il centrosinistra a Roma qualche mese fa. Spiega di avere alle spalle cinque legislature, oltre ai due mandati da sindaco, «insomma è abbastanza per chiunque», aggiunge sorridendo. Vuole stare un po’ con i suoi quattro figli, girerà a far lezioni per università se lo inviteranno, e chiude promettendo che quando andrà a vedere la Lazio, da oggi in poi, pagherà il biglietto. Per la prima volta da anni, il suo discorso è accolto da applausi scroscianti.

Seguono altri interventi, tutti molto brevi: cinque o dieci minuti al massimo. Bassolino dice che a 61 anni, dopo quaranta di politica, ha pure diritto a riposarsi un po’ e scherza sul fatto che tanto a casa uno stipendio arriva comunque, quello di sua moglie che è appena diventata senatrice.

Fassino promette che da adesso si occuperà sul serio della Birmania, appena qualcuno gli spiega dove si trova (e la sorprendente battuta autoironica viene accolta da un nuovo applauso).

Melandri spiega che vuole continuare a far politica ma mai più nei Palazzi, perchè a soli 46 anni ha già alle spalle quattro legislature e due incarichi di ministro, è tempo di lavorare nell’associazionismo di base, magari in quello ambientalista che da ragazza le piaceva tanto.

D’Alema è il più serio, si vede che l’hanno un po’ costretto a essere lì, ma annuncia che pensa di accettare una cattedra di politica internazionale all’Università di Newport, tanto più che si tratta di una nota località velistica.

Segue Bersani, molto più tranquillo e simpatico, a scherzare sul fatto che ha avuto un ingaggio fisso da Floris e quindi non ha più ragione per continuare a far politica in Parlamento.

Chiude Veltroni, con un discorso bellissimo.

Prima di tutto legge la lettera che gli ha inviato una giovane ecuadoriana con tre lauree, di cui una in Astrofisica, costretta per vivere a fare le pulizie in casa di un consigliere provinciale dell’Udc. Poi estrae dal taschino della giacca la stampata di una mail che gli ha inviato un quarantenne di Barletta che è specializzato in Storia dell’Arte ma nessun museo lo assume come guida perché è sordocieco.

Alla terza lettera che fa per leggere, mentre la gente inizia a rumoreggiare, Walter si mette a ridere e straccia platealmente i fogli di carta che ha con sè: «Ora lo posso dire, erano tutte false, me le scriveva Bettini di notte, e non ne posso più di queste messinscene!». Il pubblico esplode in una risata, l’applauso si sente fino alla collina Fleming. Veltroni finalmente si toglie la cravatta, la posa sul tavolo e beve un bicchiere d’acqua.

Confessa ridendo di aver sempre detestato Jovanotti e che dell’Africa l’unica cosa che gli piace davvero sono gli hotel a cinque stelle.

Poi si fa serio.

E dice:

«Compagni, amici, o chiunque voi siate. Noi, noi che siamo sul palco, siamo gli stessi da troppi anni. Praticamente siamo tutti vecchi dirigenti della Fgci, più qualcun altro con una storia simile. Ci abbiamo provato, ma non siamo stati capaci né di fare il governo né di fare l’opposizione. Adesso è ora che ci facciamo da parte. Tutti, anche quelli che avrebbero ancora qualcosa da dire e da dare, perché la responsabilità politica è collettiva, di tutta una classe dirigente. Prodi e Amato l’hanno capito un po’ prima di noi. Ma adesso basta.

Dietro di noi non c’è nessuno, ma la colpa è nostra. Siamo noi che abbiamo schiacciato la crescita di una generazione nuova. Come tutti i cinquanta-sessantenni di oggi, quando eravamo giovani volevamo ribaltare le sedie di chi ci precedeva, ma da grandi ci siamo inchiodati su quelle stesse sedie.

Ecco, se non c’è nessuno dietro di noi è perché noi siamo stati troppo qui. Per questo ora ce ne andiamo tutti insieme, senza rimpianti, a costo di creare un periodo di vuoto. In cinque anni – nel grande casino che seguirà la nostra dipartita collettiva – ci sarà tempo per far crescere nuovi leader, nuovi rappresentanti della sinistra. Saltato il tappo, arriveranno quelli che oggi neppure si vedono. Alcuni saranno bravi, altri scarsi. Alcuni emergeranno, altri si schianteranno contro un muro alla prima difficoltà. Alcuni verranno dall’associazionismo, altri dalle professioni, altri ancora spunteranno dal nulla e magari saranno i migliori. Se avranno bisogno di consigli, noi saremo qui, pronti a darglieli e senza chiedere niente in cambio, senza tentare di manovrarli, offrendo solo la nostra esperienza e la nostra saggezza.

Per cinque anni grande sarà la confusione sotto il cielo, e forse non tutto andrà per il meglio. Ma sicuramente non sarà peggio di adesso».

Poi partono le trombe, e i brindisi di sangria, le pacche sulle spalle. Gli ex leader del centrosinistra scendono tra il loro popolo, di cui finalmente riprendono a far parte.

Quando Fassino rimane in canottiera, sembra quasi una festa scudetto.

Scritto Martedì, 8 Luglio, 2008 alle 11:08 nella categoria Senza Categoria. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sit

Alessandro Gilioli,I leader di sinistra ai funerali di New Orleansultima modifica: 2008-07-08T20:20:00+02:00da mangano1
Reposta per primo quest’articolo