federico La Sala, La stella polare

da http://www.lavocedifiore.org/SPIP/

ASTRONOMIA E FILOSOFIA. In memoria di Immanuel Kant.
ORIENTAMENTO. CONTINUARE A SEGUIRE LA STELLA POLARE,
BRILLERA’ ANCORA DI PIU’.

Contrariamente a quanto ipotizzato, la sua attività aumenta. Ad accorgersene è stato un gruppo di ricercatori australiani,scozzesi e statunitensi . Abbiamo trovato qualcosa che dobbiamo capire. Questo significa chepossiamo fare dei progressi. E’ molto emozionante scoprire che ci si stava sbagliando
mercoledì 23 luglio 2008. 1303395100.jpg

[…] I curatori della ricerca, che sarà anche pubblicata nel prossimo numero di The Astrophysical Journal, per ora fanno solamente delle ipotesi. La stella, adesempio potrebbe essere all’inizio di una nuova fase di instabilità. In
alternativa, potrebbe essere soggetta a due diverse oscillazioni dal ciclosimile ma non perfettamente identico, il che spiegherebbe cambiamenti chesi sviluppano nel corso di diversi anni.L’unico modo per chiarire il comportamento della Stella Polare saràprobabilmente andare avanti con le osservazioni. “La terremo sotto controllo per altri 100 anni per vedere come si comporterà – dichiara a The ScotsmanAlan Penny dell’Università di St. Andrews, un altro degli astronomi coinvoltinella ricerca – Abbiamo trovato qualcosa che dobbiamo capire. Questo
significa che possiamo fare dei progressi. E’ molto emozionante scoprire checi si stava sbagliando” […]Studio internazionale: improvvisamente più intense le variazioni ciclichenella luminositàIn declino da un secolo, si pensava che presto si sarebbero fermate. Cause ignote

La Stella Polare sorprende”Il suo respiro riprende vigore”di ANDREA BETTINI *

ROMA – Il respiro della Stella Polare, in declino da un secolo, staaumentando di intensità. Anche un simbolo di immobilità come l’astro che è
stato il principale punto di riferimento per generazioni di navigatori puòriservare delle sorprese. Un team internazionale di astronomi ha scopertoche le cicliche variazioni nella sua luminosità, da tempo sempre più lievi, sisono accentuate. Un cambiamento per il quale, al momento, non ci sonospiegazioni certe.
La stella del Nord, distante dalla Terra più di 430 anni luce, è una variabileCefeide. Per una serie di fenomeni che avvengono al suo interno, cioè, i gas che compongono l’atmosfera stellare si espandono e si comprimono,modificando così la sua luminosità. Nel suo caso questa variazione periodicaavviene nel giro di pochi giorni. L’oscillazione nella lucentezza si era peròridotta dal 10% di 100 anni fa al 2% della fine degli anni ’90, lasciandosupporre che il corpo celeste stesse uscendo dall’instabilità e che, a breve,questo fenomeno si sarebbe interrotto.
Contrariamente a quanto era stato ipotizzato, invece, questa tendenza si èinvertita. La Stella Polare sta aumentando nuovamente la propria attività,tanto che la differenza tra i punti di maggiore e minore luminosità è risalita al4%. Ad accorgersene è stato un gruppo di ricercatori australiani, scozzesi estatunitensi, che presentano in anteprima i risultati delle proprie osservazionial meeting internazionale “Cool Stars 15” a St. Andrews, in Scozia.
In realtà gli astronomi, utilizzando due piccoli telescopi spaziali e untelescopio posto in Arizona, stavano cercando esattamente il contrario:
speravano cioè di cogliere l’ultima pulsazione della Stella Polare. “Il suo ciclodura quattro giorni, come se stesse respirando – dice Dennis Stellodell’Università di Sydney ad Abc Science – Si pensava che si sarebbeinterrotto intorno al 2000 o poco dopo. I nostri dati mostrano chiaramente chela variazione sta tornando ad avere un’ampiezza maggiore. Non ce loaspettavamo assolutamente”.
A questo punto, il problema è spiegare questa inversione di rotta e soprattuttola rapidità di questi fenomeni. “Ogni stella attraversa varie fasi evolutive,quindi cambiamenti nella variabilità sono normali – afferma il direttoredell’osservatorio astronomico Inaf di Collurania (Teramo), Oscar Straniero – Sitratta però di cambiamenti che avvengono in molti milioni di anni. Se i datidello studio sono questi e le rilevazioni effettuate un secolo fa sono affidabili,si tratta sicuramente di un’anomalia che va studiata, magari facendoosservazioni in diverse bande dello spettro elettromagnetico”.
I curatori della ricerca, che sarà anche pubblicata nel prossimo numero diThe Astrophysical Journal, per ora fanno solamente delle ipotesi. La stella, adesempio potrebbe essere all’inizio di una nuova fase di instabilità. Inalternativa, potrebbe essere soggetta a due diverse oscillazioni dal ciclosimile ma non perfettamente identico, il che spiegherebbe cambiamenti chesi sviluppano nel corso di diversi anni.
L’unico modo per chiarire il comportamento della Stella Polare saràprobabilmente andare avanti con le osservazioni. “La terremo sotto controlloper altri 100 anni per vedere come si comporterà – dichiara a The ScotsmanAlan Penny dell’Università di St. Andrews, un altro degli astronomi coinvoltinella ricerca – Abbiamo trovato qualcosa che dobbiamo capire. Questosignifica che possiamo fare dei progressi. E’ molto emozionante scoprire checi si stava sbagliando”.

* la Repubblica, 22 luglio 2008

federico La Sala, La stella polareultima modifica: 2008-07-22T23:50:00+02:00da mangano1
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