Attilio Mangano, MAMMA MIA….

1625770295.jpgNon sono un critico cinematografico ma mi sembra giusto chiamare in causa il film da me visto ieri sera, MAMMA MIA, per ragioni di ordine più generale che investono l’immaginario dell’eros, il 68 e via discorrendo.
Anzitutto segnalo il film in sè perchè godibilissimo, è la versione cinematografica del musical omonimo., che è stato sulla scena in America per
sei anni ed è basato sulle straordinarie musiche degli ABBA. Io credo che siamo in presenza di un caso culturale da interpretare, mi viene in mente ” THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW”- Quanti di voi sanno che qui a Milano per quasi vent’anni tutte le sere veniva proiettato
questo film con gli spettatori che si alzavano e cominciavano a ballare?
Il lato creativo del film MAMMA MIA è di aver montato le stesse canzoni degli ABBA in modo da consentire una storia intera, che riepilogo1543320633.jpg sinteticamente.
In un isoletta greca, quella in cui secondo la leggenda esiste la fonte di Afrodite, vive la bellissima donna matura Meryl Streep con una figlia di venti anni che sta per sposarsi. L’aspetto singolare e paradossale della storia sta nel fatto che la madre non sa davvero chi sia il padre di sua figlia perchè nello stesso periodo, dopo aver amato un uomo che se ne è partito, ha conosciuto e amato nell’arco di pochi giorni altri due uomini, anche loro poi partiti. Lei ha scelto di fare un figlio senza avvisare nessuno e ha proseguito la sua vita, la figlia però scoprendo il diario materno decide di invitare alle sue nozze i tre possibili padri. Non importa a questo punto soffermarsi sui particolari della vicenda e sulle spassosissime ed esilaranti situazioni che ne discendono, quello che importa è capire come tutti i protagonisti abbiano fatto parte della generazione dei ” figli dei fiori” e abbiano vissuto la loro stagione e la loro rivoluzione culturale, che rimane sempre sullo sfondo come
memoria, nostalgia, auspicio per una vita sentimentale e sessuale trasgressiva .Il film naturalmente è una commedia musicale e non un filmone sul 68, può essere visto e gustato da un pubblico che può divertirsi senza preoccupazioni, tuttavia alcune scene chiave, messe lì per il gusto della trovata in sè, fanno pensare. Come quella in cui i tre padri possibili rinunziano alla pretesa di essere il padre NATURALE e si accontentano allegramente di essere ognuno padre per un terzo… Una storia di indipendenze femminili, famiglia allargata, amori multipli che riguarda a suo modo la storia delle donne e della crisi-trasformazione del modello familiare tradizionale. Per il momento mi fermo qui e non voglio attribuire significato maggiore, voglio solo ricordare le radici di quella ” rivoluzione sessuale” degli anni sessanta come momento chiave di cui ancora oggi si discute e si cercano di capire le conseguenze…

Attilio Mangano, MAMMA MIA….ultima modifica: 2008-10-12T20:47:00+02:00da mangano1
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Un pensiero su “Attilio Mangano, MAMMA MIA….

  1. Comincia un film, un racconto, e in quel medesimo istante la nostra mente si mette ad elaborare (sentimenti, memorie, immaginari). Ci
    immaginiamo luoghi, persone ed eventi e ci ‘sentiamo’ davvero in quei momenti, luoghi o situazioni. L’arte cinematografica è, perlopiù, un atto di fede. Si colgono i suoi contenuti e poi ci si lascia agitare da essi; sperando che l’opera trovi un senso comune condiviso. Un’esperienza, talvolta, allegoriga o mitologica eppure ‘reale’, concreta. E’ allora che ti chiedi se l’hai compresa bene. “Come mi sentirei davvero in quei momenti? Cosa farei o penserei?”, sono le domande che non possiamo fare a meno di chiederci. Domande di cui ne abbiamo bisogno non solo per cogliere la realtà, ma per regolare i registri e toni formali del film, per renderlo leggibile e interessante, per renderlo – come fa qui molto bene Mangano – arte.

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