Luca Fazio, Il nuovo volto di una città che ripugna

da IL MANIFESTO 24 gennaio 2009
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Luca Fazio
Il nuovo volto di una città che ripugna

Milano sta cambiando. La forma di una città, diceva il poeta che come nessun altro ha sofferto la gabbia che la modernità e le canaglie gli hanno costruito intorno, cambia più velocemente del cuore di un mortale. Ieri, all’alba, Milano si è svegliata con un’altra ferita, un colpo vigliacco di bisturi assestato su un corpo indebolito che si trascina zoppicando come un prigioniero e ormai non sa più nemmeno da che parte rivoltarsi per scappare. Il centro sociale Conchetta siamo noi, è la sinistra milanese, l’idea di una sinistra che in questa città e in Italia ha fatto storia e migliaia di storie – e il cuore infatti non dimentica, le cicatrici diventeranno un simbolo, e resteranno tali anche quando i nuovi grattacieli avranno stravolto la memoria dei luoghi. Qui c’era Cox 18, nel quartiere Ticinese, lo scrigno che custodiva il tesoro dei libri di Primo Moroni (sgomberato). E qui c’era Pergola, nel quartiere Isola, la più allegra e creativa esperienza autogestita della città (tutto finito, proprio domani sono costretti a consegnare le chiavi ai «legittimi» proprietari). Poteva andare diversamente? Forse no. Qualcuno, davanti ai poliziotti armati da Letizia Moratti (è lei o non è lei la padrona di casa?) ieri aveva gli occhi arrossati per la rabbia. Bisognerà rassegnarsi a versare lacrime davanti alle lapidi dei nostri fallimenti? Forse. Di certo, oggi, non luca1.jpgpossiamo nemmeno fare appello alla buona «politica» perché ridìa voce e forza a chi non si rassegna al degrado morale che sta investendo questa città; è proprio perché stiamo entrando in clima preelettorale (la politica) che i fascisti di Palazzo Marino possono permettersi di fare «piazza pulita» e nello stesso tempo coprire i nazifascisti di Cuore Nero, ed è per lo stesso motivo che i signori nessuno che sulla carta militano dall’altra parte non sanno cosa dire e cosa fare – Conchetta, diciamolo, era pur sempre uno spazio occupato! Per questo non serve a niente la timida solidarietà di chi poi parla di «una realtà lontana anni luce dalle cose che noi pensiamo e facciamo». Lo sapevamo. A Milano vogliono vietare le manifestazioni che transitano davanti ai luoghi di culto, significa che dopo anni (secoli?) non si potrà più esercitare il più elementare diritto, quello di essere liberi di dire e farsi ascoltare, in piazza Duomo. Forse è arrivato il momento di cominciare a pensare qualcosa, anche qualcosina. Partendo da zero. Gira in città, clandestinamente, un adesivo mostruoso, che è un piccolo capolavoro di sintesi politica: Letizia Moratti cotonata alla sua maniera con un filo di perle e il corpo da piovra. Facciamo una colletta, stampiamone un milione di copie, tappezziamo tutta la sua città. Fa schifo. Almeno, facciamogliela vedere.

Il

Luca Fazio, Il nuovo volto di una città che ripugnaultima modifica: 2009-01-24T19:29:00+01:00da mangano1
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