Stefano Azzarà, Nietzschiani di sinistra

by materialiresistenti (22/01/2009 -9)
Jan Rehmann
I NIETZSCHEANI DI SINISTRA
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Foucault, Deleuze e il postmodernismo: una decostruzione
a cura di Stefano G. Azzarà
pp. 245 € 20,00

“Il deserto cresce, guai a chi nasconde deserti dentro di sé”; “Bisogna avere
del caos dentro di sé per partorire una stella danzante”; “Ciò che fa
l’originalità di un uomo è che egli vede una cosa che tutti gli altri non vedono”;
«Io non sono un uomo, sono dinamite!»; «La felicità non è fare tutto ciò che si
vuole, ma volere tutto ciò che si fa»; «Ciò che si fa per amore è sempre al di
là del bene e del male» F. Nietzsche
Un libro utile, alla fin fine, per capire come mai, in ogni movimento di stefano1.jpg
contestazione, riaffiorano come azzardi questi “pensierini”. “Ritornano”, per
mangiarsi la coda. Aforismi che qualcuno ritiene ancora buoni per affascinare
i ragazzi che si affacciano al mondo; e che inducono qualche editorialista
d’assalto a individuare in Nietzsche il “nonno della contestazione
studentesca” o addirittura «uno dei padri del movimento no global».
Ma il libro è utile soprattutto per individuare gli artefici di questa mistificazione
– quelli del sottotitolo – e comprendere il modo in cui il postmodernismo ha
potuto diventare quasi senso comune grazie a una serie di disinvolte
equazioni. Tra tutte:
volontà di potenza = produzione desiderante. Suona
simile, ma non è la stessa cosa. Soprattutto, scompare lo scorrere del
sangue.
Un libro, questo, che rivaluta l’idea di un progetto consapevole di
trasformazione della realtà e di emancipazione collettiva del genere umano,
da sempre al cuore della modernità, e però entrata in crisi con la svalutazione
della ragione e la dissoluzione programmatica della nozione di soggetto.
Dalla quarta di copertina
« È POSSIBILE RICOSTRUIRE UNA TEORIA FILOSOFICA E POLITICA DI
SINISTRA PARTENDO DA NIETZSCHE? Da più di trent’anni, la parte che si
vuole più “raffinata” della sinistra annuncia il superamento della metafisica, la
fine delle grandi narrazioni, la morte della filosofia della storia. Un lungo
viaggio iniziato tentando di fondare una critica del “socialismo reale” e delle
sue meste proiezioni politiche in occidente. Proseguito nel tentativo di
coniugare la lettura “postmoderna” con l’esigenza di affermazione di nuove
figure sociali. Per ritrovarsi infine impegnata a celebrare le “magnifiche sorti e
progressive” dell’Individuo proprio quando questo viene schiacciato ovunque
sotto il peso di una precarietà (lavorativa, contrattuale, esistenziale, culturale)
che ne distrugge il futuro già nel presente.
Una occasionale rilettura di alcune opere di Friedrich Nietzsche ha propiziato
tale operazione culturale: un rovesciamento quasi perfetto. Al filosofo tedesco
e alla sua lettura della crisi della modernità si richiamano Gilles Deleuze,
Michel Foucault e molti altri autori, grazie alla scoperta del concetto di
“differenza” e dell’intrinseco pluralismo che esso implicherebbe.
In questo libro, muovendo dalla lezione dei francofortesi (non risparmiando
critiche neppure a loro), di Gramsci e Bloch, Jan Rehmann discute
l’ambiguità di queste nozioni e mostra tutta l’arbitrarietà della lettura
postmodernista di Nietzsche. Ed ecco che nelle mani dei “nietzscheani di
sinistra” il pathos della distanza che separa gli aristocratici fuorusciti dal
gregge degli schiavi si tramuta nel concetto di differenza in quanto tale; e la
volontà di potenza viene ingentilita fino a sembrare metafora di una
concezione cooperativa del potere. La religione di Zarathustra viene così
riproposta come retroterra di “nuovi possibili percorsi individuali” di
liberazione per i “nomadi” dei nostri giorni.
Rehmann mostra come questi discorsi siano ben poco fondati in una lettura
rigorosa dei testi nietzscheani e soprattutto, lungi dal costituire il presupposto
per un rinnovamento della critica del dominio e della società capitalistica,
siano del tutto solidali con l’offensiva ideologica neoliberale e le sue concrete
pratiche di sottomissione politica e sociale.»
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Stefano Azzarà, Nietzschiani di sinistraultima modifica: 2009-01-25T22:29:00+01:00da mangano1
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