Massimo Tomasutti
Quando finirà l’inverno?
Quando finirà – cari amici -, l’inverno? Non sto parlando di quello climatico (anche se sembra davvero che con le piogge di questi giorni non voglia più terminare) ma, invece, di quello che ostinatamente sembra non voler più lasciare il nostro vissuto quotidiano; quello che sta ostinatamente ammantando l’odierno “contesto” politico, economico e sociale proiettando nelle nostre vite sensazioni oscure, inquietanti. Fa, infatti, molto freddo ‘fuori’ (licenziamenti, crisi aziendali, recessione economica globale, terremoti) ma, tuttavia, anche ‘dentro’, dentro noi tutti (xenofobia, delitti vari, accoltellamenti tra bande di giovani rivali, nuove ‘schiavitù’ lavorative come a Porto Marghera). Ritorneremo – si ritornerà – ancora “a riveder le stelle”? Arriverà, dunque, l’’estate’ tanto attesa dopo tanto ‘freddo’? Passerà, certo, questa stagione. Ma lascerà (statene certi) “eredità” importanti (emozioni, stili di vita, lavoro, soggettività collettive, ecc). Farà certo prendere direzioni inaspettate in tutti noi. Il tempo – questo Tempo -, produrrà, insomma, una “nuova antropologia” culturale e sociale. Cambierà le cose e noi dovremo ricalibrarle assieme a Lui. E se non questo, trovare comunque delle ‘formule’ adatte allo scopo. Quelle che aiutano a farsi una ragione del cambiamento avvenuto, che mettono ordine allo scollamento sociale, all’’esilio collettivo’ prodottosi. Succederà tra qualche tempo, quando saremo, forse, davvero “in estate” e chi sarà stato licenziato, cassa-integrato o precarizzato, chi sarà stato ferito da questa Crisi, ‘scoprirà’ davvero il significato ed il ri-torno antropologico del gramsciano “Ordine Nuovo”. Non ci sarà niente di più deliziosamente ‘caldo’ – ‘estivo’ dovrei dire – per questa Grande Società che è, sotto ogni riguardo, la società socialista