G. Arcardini , Cos’è il manifesto di Ventotene?

dal corriere della sera
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La lettera del giorno |Giovedi’ 7 Maggio 2009
SOGNO DELL’EUROPA UNITA IL MANIFESTO DI VENTOTENE
Sono uno studente liceale diciottenne e ho sentito menzionare in ben precise circostanze, quelle concernenti, cioè, l’Unione europea e la validità di tale progetto politico e culturale, il Manifesto di Ventotene di Ernesto Rossi e Altiero Spinelli: a tale riguardo vorrei acquisire qualche informazione in più, soprattutto in merito al contesto storico in cui esso nacque, ai fini principali che si proponeva e alle ragioni che condussero alla sua origine.

Giorgio Arcardini, giorgio.arcardini@alice.it

Caro Arcardini, La sua lettera mi consola e mi preoccupa. Mi consola che lei voglia avere qualche notizia su uno dei più importanti documenti europei della prima metà del Novecento. Mi preoccupa constatare che il Manifesto è ignorato dai programmi scolastici della scuola media superiore. Se non è troppo tardi lei potrebbe proporre al suo professore di sceglierlo per una esercitazione prima delle prossime elezioni europee. Scoprirete un testo entusiasmante, animato da uno spirito profetico, e tre personalità di spicco: Ernesto Rossi, Altiero Spinelli e Eugenio Colorni. Il primo fu un economista liberale, allevato alla scuola politica di Gaetano Salvemini e a quella economica di Luigi Einaudi. Il secondo fu un impegnato militante della gioventù comunista sino a quando si accorse che i Pc dell’Europa occidentale erano divenuti pedine degli interessi nazionali dello Stato sovietico. Il terzo fu un promettente filosofo di cui l’editore Einaudi ha pubblicato recentemente alcuni inediti filosofici e autobiografici. Il più vecchio, Rossi, era stato condannato a 20 anni di prigione per antifascismo e ne aveva scontati nove prima di essere mandato al confino nell’isola di Ventotene. Il secondo era stato condannato a 16 anni di prigione e ne aveva scontati nove prima di subire la stessa sorte. Il terzo aveva passato qualche mese in carcere alla fine del 1938 ed era arrivato a Ventotene nel gennaio del 1939. I redattori del Manifesto furono Rossi e Spinelli. L’economista liberale spiegò al suo giovane amico che lo Stato fascista e nazista non era, come sostenevano i suoi vecchi compagni di partito, l’ultima incarnazione del capitalismo reazionario e lo strumento di una feroce lotta di classe contro i diritti dei lavoratori. Era uno stadio avanzato del nazionalismo, la forma più adatta a perseguire gli obiettivi esclusivi ed egoistici di una nazione. Fu quello il momento in cui i due confinati cominciarono a ragionare di Europa e a disegnare nella loro mente il grande progetto federalista che avrebbe dovuto mettere fine alle sanguinose guerre civili fra i popoli del continente. Lessero gli articoli europeisti che Einaudi aveva scritto dopo la fine della Grande guerra, i libri degli economisti inglesi sulle cause economiche del conflitto e un breve libro del 1918 (“Federazione europea o Lega della Nazioni?”) in cui un imprenditore, Giovanni Agnelli, e un economista, Attilio Cabiati, erano giunti alle stesse conclusioni di Einaudi. Rossi e Spinelli sapevano altresì, probabilmente, che un conte austriaco, Richard Coudenhove- Kalergi, aveva fondato qualche anno prima un movimento pan-europeo e che la sua iniziativa aveva raccolto l’adesione di alcuni uomini politici e intellettuali, da Carlo Sforza a Sigmund Freud, da Thomas Mann a Albert Einstein. Scritto a due mani nel 1941, il Manifesto divenne il programma del Movimento federalista europeo, fondato a Milano nell’agosto del 1943, e apparve a Roma nel 1944 con una prefazione di Eugenio Colorni. Ma il terzo amico di Ventotene era morto qualche mese prima. Fermato in una via della capitale da una squadra di militi della banda Koch, aveva cercato di fuggire ed era stato raggiunto da tre colpi di pistola. Rossi morì nel 1967, dopo avere fatto alcune delle più pungenti e taglienti battaglie laiche di quegli anni. Spinelli morì nel 1986 dopo avere scritto e fatto approvare dal Parlamento di Strasburgo un progetto di costituzione per l’Europa federale in cui non aveva mai smesso di credere.

G. Arcardini , Cos’è il manifesto di Ventotene?ultima modifica: 2009-05-07T18:12:00+02:00da mangano1
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