Mina Mazzini, Abbracciatevi teenager

31/5/2009 da LA STAMPA

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Non ricordo di essere stata abbracciata, se non da quella sparuta, adorata truppa che ha accesso, senza scadenza, al mio cuore, alle mie viscere, al mio sangue, al mio cervello, al mio amore. Intenzionalmente, ma spontaneamente stretta con una certa incantevole forza. Le braccia al collo, le pacche sulle spalle o le mani addosso generiche mi fanno impressione, mi allontanano, anche se sono quelle dei cosiddetti amici. Mi viene naturale il confronto con le sensazioni, le emozioni che provo se un nipote prova a spalmarsi su di me in cerca di morbidezza, di favole, di sonno. Se un figlio mi vuole sfondare una spalla con una malaugurata, dolorosa, pesante lacrima. Se un marito è costretto ad annusarmi a lungo il collo per dimenticarsi gli odori di doveri estranei. L’abbraccio, per me, diventa un aspetto sacro di saluti domestici praticati con pochissima distrazione.

Quindi, la notizia che in alcune scuole americane abbiano proibito, bandito gli abbracci ritenendoli pericolosi, mi coglie impreparata per un giudizio e, d’altra parte, mi incuriosisce non poco. I soliti premurosi interpreti dei fatti altrui si arrabattano nel cercare di trovare significati reconditi nel «nuovo» modo di contatto di adolescenti che continuano a essere obbligati agli sms, ma cominciano a scambiarsi tattili e odorosi avvicinamenti.
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Alcune strane tipologie di abbraccio vengono già abbinate a nomignoli esplicativo-onomatopeici, ma, soprattutto, viene tentata la loro assegnazione a categorie che spaziano dal terrorizzante sesso incontenibile all’antidoto della timidezza, dal canino possesso del territorio alla semiologia della comunicazione.

Non credo di poter partecipare alla nobile gara degli indovini. Con insolita maniera, rispetto alla mia vocazione fondamentalmente neutrale se non astensionista, questa volta mi schiero contro i censori e a favore pieno di un segno innegabile di confidenza riconquistata tra i ragazzi con possibilità di amicizia o addirittura di amore. Se i teenager ricominciano o addirittura cominciano a adottare approcci meno astratti, meno virtuali, meno internettiani, può succedere che aumenti la probabilità che, da adulti, si riconoscano con maggiore rispetto anche nelle fasi della competizione, della separazione, del dissidio. Non vorrei che, andando avanti di questo passo, questi prodigiosi yankees vietassero anche il sorriso. Allora cosa dovranno fare gli american boys and girls? Per non essere sanzionati saranno costretti a fingere una paresi.

Mina Mazzini, Abbracciatevi teenagerultima modifica: 2009-06-01T15:52:00+02:00da mangano1
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