Francesco Alberoni, Lo spettacolo e la politica

( dal corriere della sera, lunedì  6 luglio 2009)

Lo spettacolo e la politica sono le élite del potere

N el 1963 ho scritto il libro «L’élite senza potere», in cui sostenevo che, mentre nel mondo antico c’era una sola élite, quella del potere, formata dal re, la nobiltà e l’alto clero che, con la sua pompa e la sua magnificenza, ve niva ammirata e costituiva un modello per tutti, oggi invece ve ne sono due. La seconda è formata dai divi, da star in ternazionali, dai personaggi dello spet tacolo noti a tutti, amati, ammirati e imitati e che costituiscono l’oggetto del pettegolezzo collettivo nelle società di massa. Questa élite interessa per la sua vita privata, i suoi amori, i suoi di vorzi e offre a tutti modelli di comporta mento. E, pur non avendo un potere for male, ha un immenso peso sulla mora le e sul costume. Quando scrivevo già si vedeva l’enorme influenza di Elvis Presley. Negli anni successivi arrive ranno Joan Baez, i Beatles, gli hippy. Sono loro che mettono in moto la rivolu zione giovanile, quella sessuale e crea no le condizioni per il femminismo.

Cos’è cambiato da allora? I sociologi ci hanno detto che sono incominciati il postmoderno, il relativismo culturale, il neopaganesimo, che la società si è frantumata in tribù, è diventata liqui da. E pare strano che nessuno di loro abbia notato il fatto più semplice ed ele mentare: che quella che avevo chiama to l’élite senza potere oggi in realtà ha preso il potere su tutti i mezzi di comu nicazione di massa. Oggi è lei che pla sma ufficialmente l’opinione pubblica e la morale corrente. Non sono più le uni versità, i filosofi, il clero a dare modelli di comportamento. Il popolo se li fa da sé guardando e discutendo ciò che vede alla televisione. Ma a decidere chi arri verà sullo schermo e prenderà la paro la è una élite formata dai grandi con duttori, divi, cineasti, cantanti, giorna listi, comici che si cooptano fra di loro. Essi si presentano come modelli da imi tare, poi giudicano, danno consigli, lan ciano slogan, animano e dirigono i di battiti. Il tutto poi viene ripreso dai quotidiani, dai settimanali e da inter net.

Non esistono perciò più una élite del potere ed una élite senza potere, ma due élite del potere: quella politica e quella dello spettacolo. La prima si for ma attraverso il dibattito politico e le elezioni, la seconda attraverso la coop tazione e l’audience. Inoltre le due sfe re della politica e dello spettacolo spes so si sovrappongono e, nel campo del costume e dei valori, l’élite dello spetta colo tende a prevalere su quella politi ca. L’audience ha più peso del voto.

Francesco Alberoni
06 luglio 2009

Francesco Alberoni, Lo spettacolo e la politicaultima modifica: 2009-07-12T00:36:49+02:00da mangano1
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