Maria Luisa Mastrogiovanni,Puglia, affari bipartisan all’ombra della mafia

DA il manifesto

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Maria Luisa Mastrogiovanni
GALLIPOLI Arrestati l’ex sindaco Fasano (Pd) e Lagioia, un cugino di Fitto
Puglia, affari bipartisan all’ombra della mafia
Uno scenario inquietante, quello che viene tratteggiato dalle migliaia di pagine che costituiscono l’indagine «Galatea», coordinata dalla sostituta procuratrice della Repubblica Elsa Valeria Mignone. Uno stralcio della «Galatea» ha portato agli arresti domiciliari Flavio Fasano, 51 anni, ex sindaco (Pd) di Gallipoli, ex assessore ai lavori pubblici della provincia di Lecce, la cui corsa alle regionali, sponsorizzata dal sindaco di Bari Michele Emiliano, fu fermata nel gennaio scorso proprio dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari, causa delle dimissioni di Fasano da tutte le cariche del Pd.
Storico esponente dei Ds, legato da antica amicizia a Massimo D’Alema, suo testimone di nozze, Fasano fu l’artefice della scalata di D’Alema nel collegio di Gallipoli: oggi è accusato di corruzione, illeciti commessi nella gestione di appalti pubblici e nelle procedure di nomina di pubblici dirigenti. La richiesta del suo arresto risale a cinque mesi fa, quando la Procura chiese anche la custodia cautelare di uno storico leader di An, Gino Siciliano, amministratore delegato della Lupiae servizi, società partecipata dal comune di Lecce. Due altri nomi «eccellenti» si sono vista recapitare l’ordinanza di custodia cautelare con obbligo di dimora, Giovanni Lagioia, imprenditore leccese presidente della sezione comunicazione di Confindustria Lecce, cugino del ministro Raffaele Fitto, e Stefano Zampino, responsabile del Servizio Strade della provincia di Lecce.
Intercettazioni ambientali e telefoniche hanno permesso di ricostruire il meccanismo ben oliato attraverso il quale Lagioia e Siciliano avrebbero partecipato a una gara pubblica di oltre due milioni di euro per l’aggiudicazione della gestione della cartellonistica pubblicitaria provinciale, disegnata da Fasano e Zampino su misura dell’ati (associazione temporanea d’impresa) Five-Cotup (amministratore unico e socio della Five erano rispettivamente Siciliano e Lagioia) che l’avrebbe vinta sebbene in mancanza di requisiti indispensabili per legge, come ad esempio un fatturato pari a dieci milioni, cifra per cui avrebbe garantito il Monte dei Paschi di Siena. La gara fu esperita nel 2008, quando assessore provinciale ai lavori pubblici era Fasano e presidente il senatore Giovanni Pellegrino (Pd). Un procedimento tutt’altro che trasparente, secondo le indagini dei carabinieri del Ros coordinate da Elsa Valeria Mignone, così come opaco appare un secondo appalto, quello per la realizzazione del nuovo Istituto Nautico di Gallipoli, portato a termine sempre sotto l’assessorato di Fasano e anche questo contestato dalla Procura.
Come detto l’indagine nasce come costola da quella denominata «Galatea», che ha portato all’arresto di Rosario Padovano quale mandante dell’omicidio di suo fratello, boss della Sacra corona unita, Salvatore, detto «Nino bomba», esecutore materiale del cui assassinio fu il siciliano Salvatore Mendolìa, reo confesso in carcere.
Dalle intercettazioni dell’utenza di Rosario Padovano, venne fuori lo stretto rapporto di confidente-confessore tra l’esponente della Scu e Flavio Fasano, suo avvocato. Per la Procura il passo tra l’essere confessore e l’essere suggeritore o orchestratore di alcune condotte illecite, per Fasano sarebbe breve.
Per il gip Andrea Lisi, che ha firmato l’ordinanza di 200 pagine, Flavio Fasano avrebbe «una capacità di persuasione e di coinvolgimento notevoli» ed «ha dato inoltre dimostrazione di una gestione disinvolta della cosa pubblica, caratterizzata dall’intreccio illecito fra interessi pubblici e privati. Pur non rivestendo attualmente la carica pubblica – scrive il gip – c’è la possibilità che torni a commettere reati contro la pubblica amministrazione, anche in virtù dell’esperienza accumulata». Il rischio di reiterazione del reato, dunque, giustifica i domiciliari.
Numerosa la documentazione sequestrata in vari uffici pubblici: provincia di Lecce, Camera di commercio di Lecce, la sede di Lecce del Monte dei Paschi di Siena e poi, comuni di Gallipoli, Acquarica del Capo e Parabita. Oltre all’esecuzione delle misure cautelari, sono stati notificati sette avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di altrettante persone, indagate, a vario titolo, per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e abuso d’ufficio.

Maria Luisa Mastrogiovanni,Puglia, affari bipartisan all’ombra della mafiaultima modifica: 2010-05-20T14:59:51+02:00da mangano1
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