Ant.Polito,Quando il premier si fa concavo

da IL RIFORMISTA

Quando il premier si fa concavo
di Antonio Polito
Fuori un altro. Così avevamo titolato sul Riformista di ieri, e così è stato. Nessuna preveggenza, da parte nostra. Puro calcolo politico, che è il seguente.

11.jpeg

© Marco Merlini / LaPresse 14-07-2010 Roma Politica Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, incontra il vice primo ministro della Repubblica socialista del Vietnam, Nguyen Sinh Hung Nella foto Silvio Berlusconi © Marco Merlini / LaPresse Rome, 07-14-2010 Politic Chigi Palace, the Italian Premier, Silvio Berlusconi, meets the Vietnamese vice-Prime Minister, Nguyen Sinh Hung In the photo Silvio Berlusconi

Berlusconi è debole. Gli sanguina il fianco in cui è conficcata la spina di Fini. Gli fa male la testa a furia di sbatterla contro il Quirinale. Deve verificare se ha ancora la mano ogni volta che gliela stringe Tremonti. E deve stare molto attento a Bossi, che più passa il tempo e più sembra nervoso.

Quando Berlusconi sta messo così, siccome è un politico navigato e tutt’altro che impulsivo, si fa prudente e cauto come un capocorrente democristiano dei bei tempi andati. Si fa concavo, come ama dire di se stesso. Toglie di mezzo ogni casus belli. Cede su tutto quello che non riguarda direttamente i suoi interessi. Si piega come il giunco quando passa la piena. Primum vivere. Guardate l’ultima sequenza: dimissioni di Scajola, dimissioni di Brancher, dimissioni di Cosentino, trattativa sulle intercettazioni, salamelecchi al Colle.

Tutti questi passi indietro, o di lato se preferite, sono stati ovviamente conditi da dichiarazioni bellicose, contro i giustizialisti o i giacobini, per minacciare crisi ed elezioni, per accusare toghe e opposizioni; ma così, giusto per rassicurare la platea che il domatore di leoni è sempre in servizio attivo, e che se vuole, appena vuole, i leoni se li mangia a colazione. Domani, però. Per ora, si tratta.

E così è caduto anche Cosentino. L’anello più debole della catena (debole di fronte all’opinione pubblica nazionale, visto che in Campania è tutt’altro che debole e infatti dalla carica di capo del Pdl in quella regione non si è mica dimesso). Cosentino era indifendibile da molto tempo, almeno da quando il Riformista titolò, dopo la richiesta di arresto, «Stop a Gomorra». E dunque alla prima occasione, anche se stavolta l’associazione segreta di cui è accusato di far parte è decisamente meno potente e temibile della Camorra, Cosentino ha pagato con gli interessi il fatto di essersi salvato per il rotto della cuffia la prima volta.

Ma Cosentino val bene una messa, per Berlusconi. Il vero dilemma è un altro: se cioè anche le intercettazioni valgono una messa. Perché, come spieghiamo in questo numero del nostro giornale, il prezzo di un accordo sulle intercettazioni e delle dimissioni del sottosegretario, per Berlusconi potrebbe essere molto alto: in cambio Fini gli ha offerto un incontro e la pace, almeno estiva. Ma mentre perdere un sottosegretario, seppure dopo aver perso già due ministri, è una ferita che si rimargina presto, tutt’altra cosa è rinunciare di fatto alla legge sulle intercettazioni per un compromesso che toglie peso e mordente a quella che sembrava essere diventata la madre di tutte le battaglie del berlusconismo, l’articolo 18 di questa legislatura. Ma, come si scriveva all’inizio, di questi tempi Berlusconi ha un solo imperativo: resistere, resistere, resistere. Dunque, scommettiamo che cederà?

Ant.Polito,Quando il premier si fa concavoultima modifica: 2010-07-16T14:59:26+02:00da mangano1
Reposta per primo quest’articolo