m.Belpoliti, Un mutante modello di stile

da LA STAMPA
Un mutante modello di stile
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La mammina è bionda, magra e col seno prosperoso; indossa un paio di occhiali da sole, dei skinny jeans attillati, che le danno un profilo slanciato, e un paio di scarpe rosa col tacco altissimo. La signora reca al braccio una grossa borsa argentata con il ritratto di Hello Kitty, personaggio che spicca anche sul passeggino che spinge, dove è seduta una bimba altrettanto bionda e con gli occhi azzurri, che a sua volta regge un palloncino su cui compare il volto gattesco del personaggio.

Si tratta della pubblicità comparsa su varie riviste patinate per promuovere i prodotti di «Brevi», marchio registrato di passeggini per bambini, ditta bergamasca. Che l’immagine della donna italiana sia cambiata repentinamente in questo frangente? Dove sono finite le donne del tipo bruno? Secondo Stephen Gundle, studioso della cultura italiana, che insegna in Inghilterra e ha dedicato al tema un voluminoso studio (Figure del desiderio. Storia della bellezza femminile italiana, Laterza), l’italiana tipica possedeva scintillanti occhi neri, di tipo bruno, e non conosceva la dieta per raggiungere la forma fisica ideale: matrona e materna.

Tutto il contrario della Mamma della pubblicità. La «bella italiana» è forse scomparsa? Di certo cambiata. Al posto della bellezza dominata da «grandi occhi compassionevoli e cupi, nascosti sotto le ciglia non in segno di domanda ma d’intima sofferenza», c’è ora la donna bionda, magra, dagli occhi verdi o azzurri, affusolata, per quanto ancor prosperosa (il seno è ancora in auge).

Questo cambiamento, ben sintetizzato dalla pubblicità del passeggino, come va interpretato? Una «americanizzazione» del tipo femminile italiano? Come suggerisce Gundel, alla fine del suo saggio sullo stereotipo della donna italiana, il nostro Paese ha girato le spalle al proprio passato e guarda, seppure con qualche insicurezza di fondo, verso il futuro. Si è rotto, anche nella pubblicità, il rapporto tra paesaggio e bellezza femminile. Il futuro è biondo, o anche bruno, ma non più legato alle vecchie pievi, alle cattedrali, alle rovine, alle città d’arte, ai campi arati, alle colline e ai profili alti dei paesi. Il futuro è anche per noi la globalizzazione di Hello Kitty: un mutante giapponese. Anche la bellezza è artificiale.

m.Belpoliti, Un mutante modello di stileultima modifica: 2010-07-19T22:27:22+02:00da mangano1
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