a campagna-manifesto per il “PARTITO-CULTURA”

La campagna-manifesto per il “PARTITO-CULTURA”
Il partito-cultura: quello che rimarrà dopo che si è dimenticato tutto. Ecco la campagna-manifesto lanciata dal magazine online Giudizio Universale (www.giudiziouniversale.it) spiegata ad Affaritaliani.it dal direttore Remo Bassetti: “Un partito del genere può combattere per la riqualificazione professionale e salariale dell’intero corpo insegnanti, per la diffusione nel corpo sociale dello specifico femminile, dunque non la semplice emancipazione della donna ma la valorizzazione dell’identità di genere quale modello culturale rilevante, e anzi paradigmatico e per…”

Lunedí 02.08.201
C’erano tanti modi per connotare questa rivista online, nata a novembre 2009 come evoluzione dell’omonimo mensile uscito in edicola tra il 2005 e il 2008, che s’ispira al modello dell’Huffington Post americano: un sito che recensisce tutto, un quotidiano culturale, una rivista espressione di impegno civile. Tra tutti, hanno scelto di voler essere il “partito-cultura”.
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www.giudiziouniversale.it/content/il-partito-cultura
Per cosa può combattere un partito-cultura?  “Alcuni obiettivi – spiega ad Affaritaliani.it il direttore Remo Bassetti – affiorano d’impulso: la riqualificazione professionale e salariale dell’intero corpo insegnanti, che dovrebbe essere la spina dorsale di una civiltà; la diffusione nel corpo sociale dello specifico femminile, dunque non la semplice emancipazione della donna ma la valorizzazione dell’identità di genere quale modello culturale rilevante, e anzi paradigmatico; la netta apertura verso la società multirazziale, pur con la cura di gestirla piuttosto che farsene travolgere; la difesa delle istituzioni, in uno con la tutela dei criteri per la loro credibilità; il ruolo attivo dello Stato nella promozione dei valori costituzionali; il ripensamento del modello di sviluppo consumistico. Sono solo alcuni dei temi per i quali il partito-cultura si candida a battersi”.

La ricetta seguita da Giudiziouniversale.it è quella della “recensione” che prosegue l’esperienza cartacea che ha potuto vantare tra i suoi collaboratori firme di primo piano come  Michele Serra, Massimo Fini, Stefano Bollani, Roberto Alajmo, Alberto Barbera, Peppino Ortoleva, Luca Sofri, Pino Corrias, Domenico Starnone, Gabriele Romagnoli, solo per citarne alcuni. A tutto questo si aggiunge anche una collana editoriale di “guide atipiche” a due firme che si misurano su un tema, fondando due punti di vista che trovano nella loro differenza una fonte di complementarità. Attualmente è in libreria il volume “Guida ai consumi contro la crisi” di Antonio Lubrano e Vauro.

a campagna-manifesto per il “PARTITO-CULTURA”ultima modifica: 2010-08-05T21:58:33+02:00da mangano1
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