Odifreddi, Il non senso della vita

31
AGO
2010
Il non-senso della vita

Guardandosi attorno, ci si accorge che la grandiosità delle domande che la gente si pone è inversamente proporzionale alla loro capacità di capire le eventuali risposte. Le cosiddette “domande di senso” costituiscono l’esempio tipico: invece di domandarsi come funziona un telefonino, ci si chiede qual è il senso della vita. E non ci si accontenta della risposta che non solo il senso non c’è, ma che non ha neppure senso chiedersi se ci sia.

A voler essere sensati, bisognerebbe precisare che il senso è una proprietà delle frasi del linguaggio, e non delle cose del mondo. Chiedersi qual è il senso della vita è come chiedersi che colore abbia, o quale sia il senso di un elettrone. Purtroppo, meno le domande sono sensate, e più suonano bene: non a caso se le pongono i poeti, i romanzieri, i teologi e i filosofi, che in vari gradi si interessano di letteratura fantastica.

Un matematico che si appresta a iniziare un blog, deve dunque mettere in guardia i suoi eventuali lettori: “Qui non si canta al modo delle rane, qui non si canta al modo del poeta che finge immaginando cose vane”, come diceva Cecco d’Ascoli nella sua Acerba. La quale, tra l’altro, intendeva contrapporsi alla Commedia di Dante: la più grandiosa collezione di cose belle, ma vane, che sia mai stata scritta nella nostra lingua.

Naturalmente, anche un matematico può divertirsi a leggere Dante e altra letteratura fantastica: solo, non si aspetta di trovarci risposte ai problemi della vita. Anzi, il Novecento l’ha allertato a due cose. Primo, che non tutte le domande sono sensate: in particolare, non lo sono quelle di senso. Secondo, e anche più interessante, che non tutte le domande sensate ammettono una risposta: anzi, la maggior parte non l’ammette.

Sapendolo, questo blog andrà modestamente più alla ricerca del non senso che del senso. E avrà dunque vita facile, perché mentre il senso si nasconde e scarseggia, il non senso è palese e abbonda: soprattutto in Italia dal 1994, ma certo non solo qui, e non solo da allora. Già mi prudono le dita: non perché vorrei venire alle mani con qualcuno, ma perché avrei voglia di continuare a battere sulla tastiera, per iniziare veramente.

Ma so che avremo tempo, e che ci saranno anche fin troppe occasioni. Per ora mi fermo all’invito a ritrovarsi qui ogni tanto, per discutere assieme sul non senso della vita. Con ironia, però, perché senza di essa la vita continuerebbe a non avere nessun senso, ma sarebbe molto meno sopportabile e meno degna di essere vissuta.

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Odifreddi, Il non senso della vitaultima modifica: 2010-09-01T15:12:32+02:00da mangano1
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Un pensiero su “Odifreddi, Il non senso della vita

  1. Non so cosa voglia dire quando pone una discriminante fra senso o e non senso .Delimitare il territorio del non senso (della alienazione) è matrice di senso.Ma identificare e praticare le fonti del senso buono della vita (cioè gli spazi le persone e le idee che rispondono ad una vita sensata cioè armonica rispetto alla reale esistenza del mondo ) è pure sensato.

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