U.Galimberti, La terapia delle idee

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05/09/10
La terapie delle idee

“Le nostre sofferenze psichiche, i nostri disagi esistenziali dipendono sempre da conflitti interni, da traumi remoti, da coazioni a ripetere esperienze antiche e in noi consolidate come vuole la psicanalisi, o qualche volta, e magari il più delle volte, dipendono dalla nostra visione del mondo troppo angusta, troppo sclerotizzata, troppo irriflessa per consentirci da un lato di comprendere il mondo in cui viviamo e dall’altro per reperire un senso per la nostra esistenza e quindi delle buone ragioni per vivere in accordo con noi stessi? Se questa seconda ipotesi è vera, perché non prendere in considerazione una ‘terapia delle idee’?”

Umberto Galimberti da Un articolo su La Repubblica

E per curarsi con le idee, bisogna leggere e ancora leggere. Leggere per entrare nel mondo di un altro, per confrontare storie, per imparare ad abitare nuovi luoghi, a percorrere sentieri sconosciuti, per tracciare nuove mappe o ampliare le nostre, per vedere al di là del nostro orizzonte. Leggere per giocare con il pensiero e con le idee, per immaginare in modo giocoso ciò che ancora non abbiamo non solo conosciuto, ma neanche immaginato, per spezzare quelle abitudini che hanno anche a nostra insaputa colonizzato la nostra mente. Leggere per aprire nuovi scenari, per apprendere nuovi modi di stare insieme.
Leggere per recidere quei legami che tendono a imporci un comportamento che non risponde ai nostri bisogni interiori per adeguarci ad aspettative esterne a noi.
Ma la lettura dovrà essere paziente, dovrà aiutarci a fare quei piccoli e umili passi che soli possono cambiare davvero la nostra vita: la parola deve diventare gesto, azione, generare cambiamento, aprire nuovi spazi di indagine e non deve essere solo un esercizio della mente che senza aderire alla vita può diventare sterile.

U.Galimberti, La terapia delle ideeultima modifica: 2010-09-09T15:31:07+02:00da mangano1
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