Federico La Sala,LA SCOPERTA DI UNA CAPPELLA SISTINA CON 12 SIBILLE

RINASCIMENTO ITALIANO: LA SCOPERTA DI UNA CAPPELLA SISTINA CON 12 SIBILLE. Pref. di Fulvio Papi
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http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5195 PROFETI E SIBILLE: STORIA DELLE IDEE E DELLE IMMAGINI. A CONTURSI TERME (SALERNO), IN EREDITA’, L’ULTIMO MESSAGGIO DELL’ECUMENISMO RINASCIMENTALE …..
RINASCIMENTO ITALIANO: LA SCOPERTA DI UNA CAPPELLA SISTINA CON 12 SIBILLE. Sul tema, la prefazione di Fulvio Papi al lavoro di Federico La Sala
Le Sibille di Contursi hanno parentele più celebri nella Cattedrale di Siena, nell’appartamento Borgia in Vaticano, nel Tempio Malatestiano di Rimini, nella Cappella Sistina di Michelangelo. La pittura disegna l’ eclettismo ermetico-cabalistico-neoplatonico rinascimentale (…)
venerdì 13 maggio 2011.

Tuttavia questa grande sinfonia della sacralità del mondo conduce con sé l’esclusione della donna dal sacro: essa può essere solo portatrice di sacralità. Questa esclusione limita la tradizione e riapre la domanda filosofica con l’estremo Kant della Logíca: che cosa è l’uomo? Rispondere a questa domanda, interpretando quello che vuole dire l’autore, significa sottrarci alla nóstra carenza di futuro. Concetto, merce, e definizione della vita sono fre linee che consumano un’unica perdita fatale […]

Federico La Sala,

DELLA TERRA, IL BRILLANTE COLORE. Note sul “Poema” rinascimentale di un ignoto Parmenide carmelitano (ritrovato a Contursi Terme nel 1989),

Prefazione di Fulvio Papi,

Edizioni Ripostes, Salerno-Roma 1996

SCHEMA NARRATIVO DELLE IMMAGINI, ALL’INTERNO DELLA CHIESA DI MARIA SS. DEL CARMINE – CONTURSI TERME (SALERNO):

Entrando, e avanzando verso l’altare
a Sx:

1. Sibilla PERSICA, 2. Sibilla LIBICA, 3. Sibilla DELFICA 4. Sibilla CUMEA [CHIMICA], 5. Sibilla ERITREA, 6. Sibilla [SAMIA]

a Dx:

12. Sibilla EGIPTIA, 11. Sibilla E[V]ROPEA, 10. SibiIIa TIBURTINA, 9. Sibilla FRIGGIA, 8. SibilIa LESPONTICA. 7 Sibilla CUMANA

Sopra l’altare, una Pala con – sotto a sx, -il Profeta Elia,
a dx, il profeta Giovanni Battista e sopra, in alto, sulla nuvola, -Maria con il Bambino
alle loro spalle,
le colline del Carmelo, con chiese e grotte

PREFAZIONE

di Fulvio Papi

Con una immagine non inappropriata. si pgtrebbe dire che questo libro è una breve composizione sinfonica dove l’autore preleva temi dalla tradizione musicale che orchestra come preludi indispensabili all’apparizione del proprio tema. Nella dimensione letteraria si può dire che è un libro di citazioni dove anche la scrittura dell’autore vi compare come citazione che, più che dire, annuncia. L’insieme, ovviamente, non ha 1e tracce dell’esposizione legale e patema, ma cerca la risonanza e la suggestione che il lettore deve accogliere come parola che tenta quasi una religiosa seduzione. Tutto qiesto è conseguenza coerente di una delle possibili strade che si possono prendere dopo il sospetto intorno alle architetture filosofiche che rappresentano con la spada tagliente del concetto una qualsiasi forma dell’essere.

Nel caso di La Sala il pensiero (e questo è il tema saliente del suo lavoro precedente, La mente accogliente. Tracce per una svolta antropologica [Antonio Pellicani Editore, Roma 1991]), non deve istituire il giudizio come conseguenza della trasfigurazione simbolica del mondo, ma accogliere nel profondo 1a dimensione terrestre e sensibile della vita. Una voce, avevo pensato leggendo quel libro, che viene da un Nietzsche senza la volontà di potenza, declinato su quel “femminile” che è stato uno degli elementi di riflessione su un”vuoto” strutturale della nostfa tradizione.

E ora, in breve, qualche cenno sul nuovo viaggio restuale. Il luogo di inizio è nella chiesetta di S. Maria del Carmine, a Contursi, dove, a causa di recenti restauri, viene scoperto un poema pittorico (tempera su muro) di un ignoto carmelitano dell’inizio del `600. Il testo raffigura le Sibille che annunciano al mondo pagano la prossima nascita del cristianesimo.

Le Sibille di Contursi hanno parentele più celebri nella Cattedrale di Siena, nell’appartamento Borgia in Vaticano, nel Tempio Malatestiano di Rimini, nella Cappella Sistina di Michelangelo. La pittura disegna l’ eclettismo ermetico-cabalistico-neoplatonico rinascimentale che colloca la filosofia e la teologia pagana in sequenza con il Cristianesimo. Ne deriva un’immagine del mondo come presenza divina nella quale abita l’uomo come unità di corpo e anima.

Tuttavia questa grande sinfonia della sacralità del mondo conduce con sé l’esclusione della donna dal sacro: essa può essere solo portatrice di sacralità. Questa esclusione limita la tradizione e riapre la domanda filosofica con l’estremo Kant della Logíca: che cosa è l’uomo? Rispondere a questa domanda, interpretando quello che vuole dire l’autore, significa sottrarci alla nóstra carenza di futuro. Concetto, merce, e definizione della vita sono fre linee che consumano un’unica perdita fatale.

La Sala, con una mossa certamente ad effetto e piena di provocazione, dice: “guardiamo il nostro ombelico”, rîconosciamoci come figli di una maternità e di una paternità che siano la terra del nostro fiorire non i luoghi delle nostre scissioni. La Sala pensa in termini di speranza e di salvezza e di uomo e donna: non sono sentieri miei. E questo dovrebbe testimoniare proprio alla attenta considerazione del lavoro che deriva dall’essere trasportato senza riserve da un testo, per così dire, in piena.

Fulvio Papi

Professore ordinario di Filosofia Teoretica all’Università degli Studi di Pavia.

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Federico La Sala,LA SCOPERTA DI UNA CAPPELLA SISTINA CON 12 SIBILLEultima modifica: 2011-05-13T19:23:16+02:00da mangano1
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