Aldo Giannuli,La speculazione finanziaria? Non esiste

da www.aldogiannuli.it

La speculazione finanziaria? Non esiste
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Ad ogni ondata di crisi valutaria o di borsa si levano alte grida contro la “speculazione finanziaria” responsabile di tutto: i fondamentali sarebbero a posto, banche ed aziende solidissime, le misure politiche perfette, ma le cose vanno lo stesso male. Perchè? Tutta colpa di un pugno di avidi speculatori che azzannano alla gola Stati, aziende, banche ecc. Solo che quando vai a chiedere chi sono questi affamatori del Mondo, nessuno fa un nome (a parte quello leggendario di Soros e solo per il passato) ma accenna molto vagamente agli hedge fund, e simili.
Ma di cosa stiamo parlando? Siete sicuri che la “speculazione finanziaria” esista? Ragioniamoci un po’.
1- Una serie di operatori (non solo hedge fund, ma anche fondi pensione, fondi sovrani, grandi investitori) stanno disimpegnandosi dal mercato azionario e dai titoli bancari europei, perchè temono una nuova recessione o un crack a effetto domino per via dei troppi titoli di Stato posseduti dalle banche. E cercano rifugio nell’oro, in valute come il franco svizzero o il dollaro austrialiano o –paradosso- nei titoli di Stato ritenuti comunque più sicuri. Bene: è proibito fare questo? Non ci risulta nessuna norma che limiti questi movimenti. E’ una cosa perfettamente legale e “logica” all’interno della convenienza individuale. Solo che se continua così, recessione e crack bancari arrivano davvero e finiamo tutti seduti sul duro selciato.

2- Sembra che Goldman Sachs stia accingendosi a vendere dollari, facendo affidamento sul nuovo quantitative easing della Fed che inonderà di nuovo il mondo di dollari. Dopo di che ricomincerà il divertente giochetto del carry trade (prendere denaro in prestito allo 0,50% dalla Fed ed investirlo da altre parti ad interessi più elevati, lucrando sulla differenza). Nulla lo proibisce e chi può guadagnarci lo fa. Solo che questo provocherà inflazione, metterà le premesse per una nuova crisi del debito americano ecc.

3- Ci sono banche che prestano molto, ma molto di più di quello che hanno, con una leva di 1 a 40 o 1 a 60 (si mormora persino di casi di 1 a 300 ma forse è una leggenda metropolitana). E’ proibito? Si e no. Certo gli accordi di Basilea (già Basilea II non ancora Basilea III che non è ancora operante) non lo permetterebbero, ma è così facile aggirarli che praticamente lo si può fare senza rischio. Solo che è esattamente così che abbiamo costruito quella “cattedrale di debiti” pari a 8 volte il Pil mondiale che, prima o poi, ci cascherà sulla testa lasciandoci sotto le macerie tutti quanti.

4. Ci sono operatori finanziari che vendono titoli o azioni che non hanno –si dice “allo scoperto”- a quota 100, poi le consegnano all’acquirente alcuni giorni dopo, procurandosi, nell’intervallo fra acquisto e consegna, le stesse azioni o titoli ma ad 80, per effetto del ribasso (previsto o, in qualche modo, provocato) del valore di quelle azioni. Sono i ribassisti che lucrano sulla differenza. In effetti questo non sarebbe permesso, ma ci sono almeno mezza dozzina di trucchetti per aggirare il divieto: ci sono banche che estorcono ai clienti inconsapevoli l’autorizzazione a vendere momentaneamente i loro titoli (è la pratica dello short selling solo recentemente attenzionata da alcuni organismi di controllo) in attesa di procurarsi quello di cui hanno bisogno, magari aspettando un ulteriore ribasso, poi ci sono quelli che ricorrono a coperture sul mercato interbancario mondiale, attraverso brookers che procurano momentaneamente quel che serve attraverso pratiche di short selling estero su estero, che dunque sfuggono ai controlli. Quindi se pò fa! Solo che è proprio attraverso questo meccanismo moltiplicatore della vendita allo scoperto che si riesce a provocare i crolli in borsa cui stiamo assistendo.

5- Ci sono operatori di borsa che realizzano guadagni consistenti (quanto fragili) con la pratica del frequent trade (pratica di acquisto-vendita-acquisto ripetuta più volte nella stessa giornata, soprattutto sui contratti future). Nessuna norma lo proibisce, solo che questo determina l’assurda volatilità del prezzi delle commodities che sono uno dei maggiori fattori di instabilità dell’economia mondiale.

6- Ci sono banche ed hedge fund che, attraverso società fittizie e contabilità fuori bilancio hanno ricreato quel sistema-ombra che fu alla base del crack del 2008 e che, immancabilmente, provocherà il crack prossimo venturo. Qui in effetti la cosa sarebbe proibita, ma chi controlla? E poi, le pene sono irrisorie, per cui il gioco vale la candela.

Insomma, sappiamo perfettamente che questa prassi ci porterà nell’abisso, su questo non ci sono dubbi, ma sino a quando non fisseremo regole certe per cui certe pratiche (come ad esempio le vendite allo scoperto, il frequent trade ecc.) sono esplicitamente proibite, non ha senso prendersela con il fantasma della “finanza speculativa” che poi è tutta la finanza. O conoscete qualcuno che non faccia ricorso a queste pratiche, potendolo fare?

Il punto è che non c’è alcuna consapevolezza del danno sociale di certe attività finanziarie. C’è una sorta di presunzione favorevole per cui la finanza non è capace di pratiche criminali (abbiamo persino depenalizzato il falso in bilancio) o, se proprio si deve riconoscerne qualcuna -come la bancarotta fraudolenta- le pene sono molto ragionevoli, anzi direi miti.

Che ne dite di una cosa: fissiamo con convenzione internazionale le prassi rigorosamente proibite, dopo di che introduciamo nelle legislazioni penali nazionali il reato di “terrorismo finanziario” punito con le stesse pene previste per i reati di terrorismo o comunque con il massimo della pena prevista dall’ordinamento.
O credete che operazioni che provocano disastri sociali epocali e rischi di guerra siano meno pericolosi di un omicidio o di una strage? Ed allora, perchè considerare uno speculatore finanziario con più indulgenza di Osama Bin Ladin?

Aldo Giannuli

Aldo Giannuli,La speculazione finanziaria? Non esisteultima modifica: 2011-08-20T17:05:02+02:00da mangano1
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