Filosofi per Caso: area di discussione metropolitana
MARTEDÌ, 23 AGOSTO 2011
Il Paese dei Balocchi – All’Italia
Lorenzo Mattotti
Nel paese dei balocchi
c’è il gatto e la volpe,
fan proposte con i fiocchi
ad Alice e a Pinocchio,
niente libri niente scuole
solo qualcuno che ripara suole
i bambini giocan sempre
poi la nonna fa gli gnocchi
le maestre non fan niente
e dormir potete sempre.
Lunedì e martedì
è un’invenzione mercoledì
giovedì e venerdì
è riposo ogni dì
poi sabato e domenica
ogni cosa tu puoi far
all’in fuor di lavorar
pensan a tutto mammà e papà.
Se poi ancor non ti accontenti
e vuoi pane per i tuoi denti
a ballar devi andar
non il valzer né la polka
ma più simile al tuka-tuka
è il ballo da imparar,
c’è un bambino, piccolino piccolino
che della Scala è il primo ballerino
tanti giri lui sa far
nella sua casa qui vicino
la Cuccagna è il suo nom
e lui è lo zio Paperon.
Ci stan piaceri in abbondanza
e miseria in lontananza
nel paese di Cuccagna
non ci sono sette nani
non c’è posto per Biancaneve
uno solo è sufficiente
per un ballo soddisfacente
con Betty Boop e Jessica Rabbit
che con voce soave e lieve
sol regali senza fiocchi
chiedon, allo Zio ballerino
che nel paese dei Balocchi
rubò la lampada ad Aladino.
Robin Hood è scappato
anzi no, l’hanno ammazzato
o forse non è ancora nato!
Per fortuna c’è Gargamella
che risolve tutto con qualche caramella.
Nel paese di Cuccagna
credon tutti locchi locchi
gli abitanti dei Balocchi,
e così da un giorno all’altro
Betty e Jessy son ministri
e Pinocchio con Alice
mangia briciole ed è infelice.
Loro sono tutti belli
voglion tutti asinelli
e poi prenderli per i fondelli,
quando è tempo di guerriglia
si trasformano in ghostbusters di muraglia
per difendere il Paese
e fan finta di non sapere
che la guerra qui è fredda
per il pane e le pere.
Nel paese dei Balocchi
si son tutti rotti …..rotti!
e se non si fanno i botti
si va via “di notti e notti”
a cercare la Cuccagna
dove ancor non c’è carogna
che tutti getta nella fogna.
Nel Paese dei Balocchi
o vi fate locchi locchi
o te ne vai “di notti e notti”
o finisce che ti fotti!