Federico La Sala,FINANZIARIA E POLITICA – “TITANIC-A”!

: FINANZIARIA E POLITICA – “TITANIC-A”! LA MANOVRA FINANZIARIA E’ LEGGE! Una nota …. M. saluti, fls

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FINANZIARIA E POLITICA – “TITANIC-A”! Via fra due settimane all’aumento dell’Iva al 21%
AVANTI TUTTA: LA MANOVRA FINANZIARIA E’ LEGGE! TUTTE LE MISURE. Per gli italiani un conto di 5 mila euro a famiglia. Una nota di Raffaello Masci – a c. di Federico La Sala
(…) se, malauguratamente, foste tra le 8 mila famiglie che hanno ricevuto il bonus bebè senza averne avuto titolo, avete tempo 90 giorni per restituire il maltolto (…)
giovedì 15 settembre 2011.
 
[…] la vera mazzata arriverà dall’Iva. Nella sua aliquota ordinaria passerà dal 20 al 21 per cento, il che vuol dire un rincaro di quasi tutto: i due terzi dei generi alimentari, le calzature, l’abbigliamento, i prodotti per la pulizia della casa e quelli per l’igiene personale, gli elettrodomestici, il parrucchiere, l’automobile, e via elencando. Il governo conta di raccogliere da questa voce 4,2 miliardi e li tireremo fuori tutti noi, senza accorgercene, goccia dopo goccia […]

ANTONIO GRAMSCI, SULLA “ZATTERA DELLA MEDUSA”. Una lettera dal carcere: una grande lezione di vita, di pensiero, e di libertà (nella sez. Forum anche l’art. dello storico Sergio Luzzatto, Primo Levi su “un oceano dipinto”)

LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA – EPOCALE. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO “MAMMONA” (“Deus caritas est”) E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da “Presidente della Repubblica”) e canta “Forza Italia”, con il suo “Popolo della libertà” (1994-2011).

POLITICA

LA MANOVRA E’ LEGGE

Per gli italiani un conto di 5 mila euro a famiglia

Spesa sempre più cara per le famiglie italiane con l’aumento dell’Iva

Via fra due settimane all’aumento dell’Iva al 21%

di RAFFAELLO MASCI (La Stampa, 15/09/2011)

ROMA Pagheremo tutto più caro e se la cosa ci deprime, ci sia di qualche consolazione sapere che anche i super ricchi (non quelli che hanno più di 300 mila euro l’anno, ma quelli che li dichiarano) saranno chiamati a dare un contributo straordinario e che quelli che comprano la barca intestandola a società di comodo saranno braccati. A questo quadro va aggiunto che i Comuni saranno sceriffi fiscali e incasseranno i frutti della lotta all’evasione. Mentre all’orizzonte si affaccia l’aumento dell’età pensionabile per le donne.

La manovra economica varata ieri dalla Camera a suon di fiducia, contiene una quantità di misure, ma mentre alcune produrranno effetti negli anni a venire, quelle sopra accennate le vivremo sulla nostra pelle da subito, cioè dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale.

In questo quadro di lacrime e sangue, la vera mazzata arriverà dall’Iva. Nella sua aliquota ordinaria passerà dal 20 al 21 per cento, il che vuol dire un rincaro di quasi tutto: i due terzi dei generi alimentari, le calzature, l’abbigliamento, i prodotti per la pulizia della casa e quelli per l’igiene personale, gli elettrodomestici, il parrucchiere, l’automobile, e via elencando. Il governo conta di raccogliere da questa voce 4,2 miliardi e li tireremo fuori tutti noi, senza accorgercene, goccia dopo goccia. Le associazioni dei consumatori hanno protestato, quelle degli imprenditori del commercio hanno minacciato fuoco e fiamme, ma tant’è. Anche la benzina – ci assicura l’Unione petrolifera – dovrà subire un ennesimo rincaro di almeno 1,2 o 1,3 centesimi al litro, e se lo sommiamo a quello delle accise stabilito nella precedente manovra, questo scherzetto ci porterà – secondo Codacons – a spendere in carburati 79 euro in più su base annua. D’accordo – si dirà – ma il pane non aumenta. In effetti il pane – come alcuni generi alimentari di prima necessità – continuerà a godere di un’aliquota Iva del 4%. Ma – attenzione – solo il «pane tipo comune», cioè quello che la maggioranza degli italiani non mangia.

Quanto alle pensioni delle donne, nel pubblico impiego devono già andare a riposo immancabilmente a 65 anni. Anche nel privato era stato deciso di fare altrettanto, ma con una differente gradualità che ora viene accelerata: il cammino che doveva iniziare nel 2016 scatterà nel ‘14 ed entrerà a regime nel 2026 anziché nel ‘28. Risparmio stimato – ma solo alla fine – 3,9 miliardi l’anno.

E poi – vabbe’ – pagheranno anche i ricchi: chi guadagna più di 300 mila euro l’anno dovrà tirare fuori un contributo straordinario del 3% sulla cifra eccedente. Il provvedimento durerà fino a tutto il 2013, salvo proroghe se non si raggiungerà il pareggio di bilancio. Arriverà da subito anche un’addizionale del 10,5% sulle società di comodo e aumenteranno i controlli su quelle che possiedono yacht, di fatto utilizzati dai soci.

Quanto ai Comuni, diventeranno agenti delle tasse per amor di cassa: vogliono più soldi? Facciano in proprio una lotta all’evasione fiscale sul loro territorio, e si potranno tenere il 100% (non più il 50%) del ricavato.

Insomma, che ci dobbiamo aspettare? Il Centro studi degli artigiani di Mestre, che ama fare di questi conti, ha calcolato che «sommando gli effetti delle manovre di luglio e Ferragosto, il costo medio a carico di ciascuna famiglia italiana sarà di oltre 5,700 euro (precisamente 5.766) da qui al 2014».

Ah, dimenticavamo: se, malauguratamente, foste tra le 8 mila famiglie che hanno ricevuto il bonus bebè senza averne avuto titolo, avete tempo 90 giorni per restituire il maltolto.

Tutte le misure

Regioni

I tagli previsti per le regioni ed enti locali sono pari a 4,2 miliardi nel 2012 e 3,2 nel 2013. Le Province – almeno per il momento – sono salve dalla soppressione inizialmente prevista dalla manovra, e rinviata a un ddl costituzionale, e taglio del 50% dei consiglieri. I comuni con meno di 1.000 abitanti, dovranno essere accorpati salvando però gli organismi (sindaco e consiglio comunale). Anche i Fas regionali sono salvati dai tagli (inseriti inizialmente con la clausola di salvaguardia).

Imprese

Aumento dell’Irap dello 0,3% per le imprese concessionarie (escluse quelle di costruzione e gestione di trafori e autostrade), che passa dal 3,9% al 4,2%. Per i soggetti operanti nel settore bancario e finanziario l’aliquota sale dello 0,75% e arriva al 4,65%, mentre le attività del settore assicurativo l’incremento è del 2% e l’Irap arriva al 5,9%. Per le imprese del settore energetico è previsto un incremento Ires, la Robin tax. Per le società di comodo l’Ires sarà maggiorata del 10,5%.

Paperoni

I super-ricchi dovranno versare un contributo di solidarietà, con un’aliquota del 3% per i redditi che superino la soglia dei 300.000 euro, che dovrà essere versato fino a quanto lo Stato non riuscirà a centrare l’obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio. Per le rendite finanziarie il prelievo sale al 20% ma con l’eccezione dei titoli di Stato, per i quali l’aliquota rimane al 12,5%. In periodo di tensione sul debito sovrano, non era il caso di minare la fiducia degli italiani nei Bot.

Politici

Per deputati e senatori è previsto un taglio del reddito pari al 10% nella parte che eccede 90.000 euro e al 20% per la quota superiore a 150.000 euro. Per i politici che hanno anche un reddito da lavoro privato sono previsti tagli degli stipendi, pari al 20% per i redditi oltre 90.000 e del 40% per i redditi oltre 150.000 euro. Il trattamento economico di titolari cariche elettive e vertici di enti e istituti non mostra superare la media di quanto percepito da chi ricopre le stesse cariche a livello europeo (naturalmente, la decorrenza è a partire dal prossimo mandato elettorale). Dalla prossima legislatura, inoltre, la carica di parlamentare sarà incompatibile con altre cariche pubbliche elettive, ad esclusione dei sindaci di comuni come meno di 5.000 abitanti.

Evasori

Sono diverse le norme messe in campo, per recuperare il denaro dovuto all’erario. Tra queste una riguarda gli evasori pentiti che hanno aderito al condono tombale 2002, ma non hanno pagato la seconda rata: dovranno versare quanto dovuto. Le somme dovranno essere recuperate entro il 31 dicembre 2011. La manovra ripristina anche la possibilità del carcere, ma solo per imposte evase superiori a 3 milioni di euro e al 30 del volume d’affari.

Contratti di lavoro

I contratti collettivi di lavoro aziendali o territoriali, sottoscritti dalle associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative, ovvero dalle rappresentanze sindacali operanti in azienda, potranno realizzare specifiche intese, con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati, anche in deroga alle leggi nazionali. Vengono inoltre messe in campo misureper facilitare l’accesso e l’esercizio di alcune professioni e attività economiche. Vengono poi introdotte delle novità, per semplificare l’avvio, denuncia e dichiarazione di inizio attività.

Spesa pubblica

Parte dal 2012 l’avvio della spending review, il meccanismo diretto a definire i fabbisogni standard dei programmi di spesa della amministrazioni centrali dello Stato. Sempre dal prossimo anno è prevista la riduzione delle spese dei ministeri, per circa 10 miliardi di euro nel triennio 2012-2014. Arriva anche il riordino degli uffici giudiziari su base territoriale e sono previsti tagli per le auto (viene disposto un tetto alla cilindrata) e aerei blu (l’utilizzo limitato sarà limitato ai presidenti degli organi costituzionali).

Pensioni

Posticipo della decorrenza per il pensionamento di anzianità, di un mese per chi matura i requisiti nel 2012, due mesi per chi matura i requisiti nel 2013 e tre mesi per chi matura i requisiti a partire dal 2014. Per le lavoratrici donne del settore privato è previsto l’innalzamento progressivo dell’età pensionabile a partire dal 2014, (anzichè dal 2020), con l’entrata a regime della disciplina il primo gennaio 2026 (anzichè il primo gennaio 2032). Il Tfr sarà erogato con un posticipo di 6 mesi per chi va in pensione, che sale a 24 nei casi di pensionamento anticipato.

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> AVANTI TUTTA: LA MANOVRA FINANZIARIA E’ LEGGE! — “Sciopero” dei sindaci: “Non garantiti i servizi essenziali”. Contro i tagli della Finanziaria. In novemila hanno restituito le deleghe ai Prefetti.
15 settembre 2011, di Federico La Sala
ECONOMIA

  Manovra, lo “sciopero” dei sindaci

  “Non garantiti i servizi essenziali”
Primi cittadini in protesta contro i tagli della Finanziaria. In novemila hanno restituito le deleghe ai Prefetti. Alemanno: “Sbagliato fare un discorso di parte”. Fassino: “La Lega sbaglia” *
ROMA – Sindaci in protesta contro i tagli della Finanziaria. In tutta Italia si sta svolgendo la mobilitazione promossa dell’Anci contro la manovra del governo. Quasi novemila primi cittadini hanno restituito le deleghe ai Prefetti, dando vita al primo ’sciopero’ dei sindaci contro la manovra. Una protesta a cui la Lega aveva regiato ponendo il “veto” sulla partecipazione dei propri amministratori.
Roma.”Dimissionario è un termine forte ma oggi sono un sindaco che riconsegna la delega perchè con questa manovra non possiamo assicurare i servizi necessari ai nostri cittadini” dice il primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno – Ieri si è aperto un tavolo di confronto tra Governo ed enti locali, ma oggi siamo dei comuni bloccati sia nei servizi che negli investimenti”. Una protesta che va in direzione contraria rispetto al partito di maggioranza di cui fa parte: “Di fronte a situazioni gravi non si può stare zitti, non si può fare un discorso di partito e di lettura politica: il consegnare la protesta ai sindaci del solo centrosinistra sarebbe comunque un errore, perchè i problemi sono oggettivi, dimostrare che c’è una dialettica istituzionale e che tutti i sindaci, al di la degli schieramenti, stanno ponendo un problema è un atto di onestà che deve essere apprezzato. Il governo deve dare una risposta e sono convinto che possa darla”.
Torino. Anche il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha partecipato alla protesta. “Rischiamo di non essere più in grado di garantire i servizi essenziali ai cittadini perchè i tagli decisi del Governo sono insostenibili. Sbaglia la Lega a chiedere ad alcuni dei suoi sindaci di non partecipare a questa protesta, in primo luogo perchè i tagli del Governo mettono in croce anche loro, in secondo luogo perchè i sindaci rappresentano un’istituzione che va oltre i partiti, il loro compito è quello di stare con i cittadini. Mettere la testa sotto la sabbia non porta a nulla”. Fassino ha riferito di aver illustrato i contenuti della protesta anche al prefetto di Torino in qualità di rappresentante del Governo sul territorio, “come – ha sottolineato – hanno fatto oggi molti altri sindaci italiani”. Nel volantino, infine, Fassino ricorda come “i Comuni, in questi anni, abbiano contribuito al bilancio dello Stato con risparmi pari a oltre 3 miliardi di euro all’anno mentre il governo continua a non controllare e a non contenere le spese centrali e statali”.
Genova. Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, restituirà oggi al Prefetto, quindi al ministero dell’Interno, le deleghe all’anagrafe e allo stato civile. Con l’approvazione della manovra, “è venuto il ruolo delle città, non solo dei comuni, nelle scelte della politica del nostro Paese. Si chiami manovra o quello che si vuole. Dalla crisi possiamo uscire solo restituendo alle città la loro centralità, non togliendola come sta facendo il governo” venezia
Venezia. Venezia spiega a cittadini e turisti i tagli agli enti locali contenuti in manovra. E lo fa con un volantino distribuito in piazza san marco in italiano e inglese. Numerosi i cittadini e i turisti che si sono fermati a leggerlo. “Ogni anno i comuni hanno portato nelle casse dello stato risorse per un totale di oltre 3 miliardi di euro. I comuni non producono più deficit , il loro debito è pari al 2,7% di quello totale della p.A.I comuni dal 2011 si trovano in avanzo cedendo due miliardi in termini di patto di stabilità. Ai comuni che sono in pareggio di bilancio si chiede uno sforzo fiscale ulteriore pari a 7 miliardi che corrisponde al 17,3% della spesa media corrente per il 2012 e il 18% per il 2013. Abbiamo deciso di scrivervi per far conoscere a che punto siamo arrivati”; conclude il volantino.
Potenza. Le maschere bianche con una smorfia di dolore, simbolo “di un governo che ignora i Comuni e puoi vuole ucciderli”, lo striscione con la scritta “Comune chiuso per manovra”, e le deleghe (all’Anagrafe e allo Stato civile) riconsegnate simbolicamente al Prefetto di Potenza dai sindaci, tutti rigorosamente con la fascia tricolore. Sono stati questi gli elementi della protesta contro i tagli inseriti nella manovra, organizzata (nell’ambito delle iniziative che si stanno svolgendo in tutta Italia) stamani, a Potenza, dall’Anci della Basilicata, a cui hanno partecipato i sindaci lucani, di centrodestra e di centrosinistra.
Il sindaco che dice no a Bossi. Sandy Cane, sindaco leghista di Viggiù, ha confermato tramite la stampa locale che oggi aderirà allo sciopero dei sindaci, nonostante le indicazioni contrarie del suo partito.Gli sportelli del municipio resteranno aperti, però, per non arrecare disagi ai cittadini. Sandy Cane si è detta pronta anche all’eventualità di essere espulsa dalla Lega Nord.
Regioni. Oggi alle 16 le Regioni riconsegneranno nelle mani del ministro dei rapporti con le autonomie raffaele fitto i contratti di servizio per il trasporto pubblico locale. “E’ impossibile gestirlo in queste condizioni”, ha detto il presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani, dopo l’approvazione della manovra ieri.
* http://www.repubblica.it/politica/2011/09/15/news/sindaci_protesta-21700740/?ref=HRER2-1

Federico La Sala,FINANZIARIA E POLITICA – “TITANIC-A”!ultima modifica: 2011-09-16T14:35:35+02:00da mangano1
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