Alda Merini, Come polvere o vento

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    ‘Come polvere o vento’ di Alda Merini, pubblicato da Manni Editori e curato con una splendida introduzione dal critico letterario Giulio Ferroni, è un volume che raccoglie oltre 60 poesie inviate alla casa editrice Manni negli anni Ottanta e mai finora pubblicate. Liriche che toccano tutti i temi cari all’autrice: l’amore, il disagio mentale, la solitudine, il dolore.Poesie che delineano un percorso fatto di vento su cui camminare come gli equilibristi sul filo col timore e la gioia di chi non può farne a meno.

    Come polvere o vento

    Se la mia poesia mi abbandonasse
    come polvere o vento,
    se io non potessi più cantare,
    come polvere o vento,
    io cadrei a terra sconfitta
    trafitta forse come la farfalla
    e in cerca della polvere d’oro
    morirei sopra una lampadina accesa,
    se la mia poesia non fosse come una gruccia
    che tiene su uno scheletro tremante,
    cadrei a terra come un cadavere
    che l’amore ha sconfitto.

    Requiem

    ed ecco per te il mio requiem senza parole
    con la bocca piena di erba e di felci azzurre
    ecco il mio requiem della corifera che non
    è creduta, della Cassandra che è vilipesa
    magnifico esempio di segreta impresa
    tu solo mi esalti e mi incanti perché
    sei colui che non si può prendere ed essendo
    fermo sulle rive del Gange in perenne
    contemplazione aspettando che passi la pagliuzza
    d’oro della conoscenza e dell’era eterna
    tu che sei scaltro più della pietra e più
    duro del sasso e che pensi perennemente
    pensi alle ere pitagoriche e che veneri
    Socrate e che infine sei Paolo di Tarso
    atterrato dalla fede infinita ebbene io
    ti disarcionerò dal tuo cavallo d’amore
    filiale desiderante farò di te un martire
    dell’ombra perché il segreto della tua
    tristezza è l’ordine e il disordine delle
    cose create perché io non sono dissimile a
    tua madre a Cerere eterna e infine sono
    anche la primavera che si mette sugli alberi
    insieme alla rugiada e tu ami la rosa della
    vergogna che mi trovo appuntata sul petto
    e tu le esalti e le scorri con le tue dita
    feconde. Potessi così capire il mio desiderio
    che si apre il fiore della carne infinitamente bella
    e trovarvi dentro il seme insaziabile
    dell’amore e dell’ebbrezza potessi sprezzante te
    spargere sangue insieme disseminare
    la discordia degli abissi perché sei
    il murmure pieno e il precipizio delle
    albe e perché infine tu conosci il senso
    della bellezza. Io aborro pensare ma
    aborro anche muovermi nel caos infinito.

    La poesia di Alda Merini si è sviluppata in un flusso continuo, che ha la qualità di un modo di porsi nel mondo: offerta di sé al ritmo indefinito della quotidianità, in una ininterrotta costruzione di rapporti, di possibilità che variamente si intrecciano, si confondono, si sovrappongono, si infittiscono e si districano; presenza dentro il corpo e in mezzo alle cose, ricca certo di sapienza e di passione, intessuta di molteplici echi della cultura e del mito, di suggestioni di un mondo lontano, di parole perdute e indecifrabili, ma tutta esaltata, consumata, bruciata, nel suo darsi, nel suo offrirsi all’occasione, canto e vocalità in totale abbandono, dono divino caduto nella banalità del presente, ma pronto comunque ad accendersi anche in quella banalità, a brillare nonostante tutto, tra gioia e disperazione, tra la più nuda esposizione di sé e il trucco più sontuoso e splendente.

    (Dall’introduzione di Giulio Ferroni)

    Alda Merini
    Come polvere o vento
    Manni, 2009
    € 12,00

Alda Merini, Come polvere o ventoultima modifica: 2011-10-17T16:32:58+02:00da mangano1
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