Aldo Giannuli, Berlusconi ha promesso di dimettersi. Voi ci credete? Io no.

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Berlusconi ha promesso di dimettersi. Voi ci credete? Io no.

Questa volta sembra fatta: la maggioranza si è sfarinata e, magari nei prossimi giorni altri deputati Pdl potrebbero passare al terzo polo, Berlusconi è andato al Quirinale ed ha promesso a Napolitano che, dopo l’approvazione del piano di stabilità richiesto dalla Ue, non farà i capricci e si dimetterà. Voi ci credete?
Partiamo da una considerazione: se in un paio di settimane il piano passa, Berlusconi si dimette per fine novembre, diciamo per i primi di dicembre. Napolitano apre le consultazioni e la crisi può prendere due strade: o un governo di transizione che porti alle elezioni in primavera (o al massimo nel prossimo autunno) o subito scioglimento del Parlamento.
La prima ipotesi è vista da Berlusconi come il peperoncino negli occhi, perchè questo significherebbe lo sbriciolamento del suo partito e una raffica di sentenze sfavorevoli che arriverebbe inesorabile appena uscito da Palazzo Chigi. Lui ha bisogno di restare dove si trova sia per far cadere in prescrizione il caso Mills e bloccare –almeno per il momento- gli altri processi, sia per portare il suo partito (o quel che resta) compatto alle elezioni, sia per gestire le elezioni da Presidente del Consiglio.
Dunque, le elezioni, certamente preferibili a qualsiasi governo di cui lui non sia a capo.

Ma siamo proprio sicuri che le voglia in termini di tempo così brevi? Ragioniamo un po’: se Napolitano scioglie le Camere fra il 3 ed il 6 dicembre, questo significa che si voterà in una domenica fra il 22 gennaio ed il 19 febbraio. Date possibili, ma costringendo i partiti a fare le liste, raccogliere le firme ecc. sotto Natale o poco dopo Capodanno. Soprattutto, nel cuore dell’inverno, in un periodo altamente sfavorevole ai partiti che hanno un elettorato concentrato nelle zone di alta montagna: vi viene in mente qualcuno in particolare? Non so se Bossi ci abbia pensato, ma, considerato che entra in queste elezioni con la prospettiva di un bagno di sangue, un’ ulteriore condizione sfavorevole potrebbe portarlo al disastro finale.

Soprattutto, considerato l’andamento delle elezioni amministrative, i referendum, l’andamento dei sondaggi e  questa ultima vicenda che certamente non ha migliorato l’immagine del centrodestra, ragionevolmente Berlusconi andrebbe incontro a sicura sconfitta e questa volta, considerata l’età, forse definitiva. L’elettorato, in genere, punisce i governi in periodo di crisi, figurarsi un governo come questo che produce un disastro di borsa al giorno per il semplice fatto di esistere. E che ci sia un rapporto fra la permanenza  del Cavaliere a palazzo Chigi e l’impennata dello spread (che comporta nuove tasse e nuovi tagli) ormai lo avverte anche la signora Maria di Voghera.

La possibilità di una alleanza con l’Udc o di una improvvisa inversione di tendenza non sembrano affatto probabili. Qualcuno, magari, può pensare che tiri fuori l’ennesimo coniglio dal cilindro per vincere, ma anche qui le probabilità non sono dalla sua parte: l’uomo non è più quello di un tempo e la sua credibilità è molto vicina allo zero. Per tentare di risalire la china avrebbe bisogno di tempo, diciamo almeno sei-sette mesi, per riordinare le fila, tenere le opposizioni a bagno maria, sperare in una qualche stabilizzazione della crisi, magari scompaginare le fila avversarie con qualche trovata e così via.

Ma per ottenere questo risultato, l’uomo di Arcore deve evitare una sfiducia formale, che comporterebbe l’obbligo di fare fagotto e passare il pallino agli altri, sempre con la possibilità che passi l’aborrito governo di transizione. Ma le opposizioni stanno per presentare la mozione di sfiducia che, stando ai regolamenti, potrebbe essere votata tre giorni dopo la sua presentazione. Ed allora che si fa? Si va al Quirinale e si infinocchia il vecchio Presidente che, una frittata l’ha già fatta l’anno scorso, quando, con prassi del tutto inusitata e costituzionalmente discutibilissima, fece in modo di tenere la mozione di sfiducia in frigorifero per un mese (bisogna prima approvare la finanziaria!). Così il Cavaliere ebbe il tempo di comperarsi un po’ di deputati “responsabili” ed il 14 dicembre superò il voto.

Il numero di varietà si sta ripetendo: se le opposizioni raccolgono le firme, sarà proprio il Presidente Napolitano a spiegare loro che (per senso di responsabilità: si intende!) essa sarà votata dopo che avremo approvato il piano di stabilità che l’Europa ci chiede! Poi, nei fatti, accadrà che la discussione si dilungherà un po’, ci sarà qualche slittamento, magari pure un ostruzionismo di maggioranza. E così si arriverà a metà dicembre. A quel punto, il Cavaliere dirà che, pendendo una mozione di sfiducia, lui non si sottrae alla prova e si dimetterà solo dopo aver affrontato serenamente il voto. Poi, magari, succederà che (sorpresa!) otterrà la fiducia dalle Camere, perchè dal nulla spunterà il nuovo gruppo parlamentare di quelli “ancora più responsabili” direi “radicalmente responsabili”. E, in un mese di calcio mercato, ne succedono di cose! Non vi pare che questo film l’abbiamo già visto?

Ovviamente un governo che ha appena ottenuto la fiducia, perchè mai dovrebbe dimettersi? Almeno sino a primavera il Cavaliere resta in sella, poi magari si vede che altra opportunità si presenta.
E così Napolitano avrà fatto il suo secondo capolavoro.
Berlusconi è una tigre a cui non bisogna dare tempo per riorganizzarsi ed è evidente che questa è solo una mossa per prendere tempo: se andasse bene strapperebbe un altro semestre a Palazzo Chigi, se andasse  male, eviterebbe almeno il governo di transizione e resterebbe a gestire le elezioni ottenendo comunque la prescrizione per il caso Mills.

Sono pronto a scommettere che le cose prenderanno questa piega. Chi vuole scommettere contro?

Aldo Giannuli

Aldo Giannuli, Berlusconi ha promesso di dimettersi. Voi ci credete? Io no.ultima modifica: 2011-11-11T10:06:43+01:00da mangano1
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