Emanuele Macaluso,Quale scenario se Monti dovesse lasciare

da IL RIFORMISTA
Quale scenario se Monti
dovesse lasciare

di Emanuele Macaluso
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Chi ha studiato matematica sa che a volte per risolvere certi problemi si ragiona per assurdo: per capire meglio quel che assurdo non è. La politica, per molti versi, somiglia alla matematica, anche a quella più elementare. Tuttavia, quanti sono i politici, dilettanti e non, che non sanno che anche in questo campo due più due fanno quattro e non cinque? Molti, più a sinistra che a destra. Infatti, c’è chi a sinistra (Di Pietro è un caso a sé) fa una campagna contro il governo Monti, con argomenti che sostanzialmente dicono una cosa: non è un governo di sinistra, non è il governo che vorremmo ecc. È la scoperta dell’acqua calda. Alcuni parlano di “tradimento”, come se avessero vinto le elezioni e il loro governo facesse una politica non corrispondente ai programmi presentati agli elettori. Le cose, evidentemente, non stanno così.
Il parlamento è quello eletto (con i nominati) nel 2008 e il governo Monti è conseguenza del fatto che non c’era più né una maggioranza di destra (alla Camera) né di centrosinistra, e le elezioni nella bufera della crisi sarebbero state un’avventura. In ogni caso, né la destra né la sinistra, chiesero le elezioni: tutti elogiarono le iniziative del capo dello Stato per dare al paese un governo di emergenza in grado di ottenere il sostegno della destra e della sinistra e l’apprezzamento dell’Europa.
Ora c’è chi scopre che il governo non è di sinistra. Non è certo un governo di destra come grida qualche imbecille. Se si vuole schematizzare, è un governo che sta al centro ma non è “centrista” come furono catalogati i governi degli anni cinquanta.
Per risolvere il problema, che è nella testa di molti che ragionano come ho accennato, facciamo un’ipotesi non reale: Monti attaccato, non solo dalla destra becera e orfana del Cavaliere, ma da pezzi della sinistra e dei sindacati, si dimette. Cosa succederebbe? Quali sarebbero le reazioni non solo in Europa, ma in tutto il mondo? Un paese allo sbando, mercato di ogni speculazione finanziaria e di ogni avventura politica. In questo contesto, il Presidente della Repubblica, dovrebbe sciogliere le Camere e indire le elezioni.
Solo degli irresponsabili possono prefigurare questi scenari come sbocco democratico della crisi economica, sociale e politica in cui versa il paese. Il mio ragionamento, però, non si conclude dicendo che non c’è nulla da fare: o prendi questa minestra o ti butti dalla finestra. Parlando del sindacato ho detto che il conflitto sociale, e anche quello politico, sono l’essenza stessa della democrazia. Il fatto che il governo, come pare, si appresti ad apportare alcune modifiche alla manovra è un segno di vitalità della dialettica cui accennavo.
Il punto è un altro: ci troviamo o no, per molti versi, in una situazione in cui questo governo è la sola possibilità che abbiamo per tentare (dico tentare) di non precipitare in una crisi senza vie di uscita? Ancora: questo governo può aiutare tutte le forze politiche, a destra, a sinistra e al centro, a riorganizzarsi, e a preparare al meglio, con una diversa legge, le elezioni del 2013? Io dico di sì. E sino a oggi non ho letto risposte alternative a quella che è stata data con il governo Monti.

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Emanuele Macaluso,Quale scenario se Monti dovesse lasciareultima modifica: 2011-12-10T15:52:05+01:00da mangano1
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